Cos’è la spina calcaneare?
La spina calcaneare, in se stessa, è una calcificazione ed una manifestazione visibile alle radiografie ma non direttamente associabile al dolore come dimostrato anche in un articolo del 1963. Allora Tanz scrisse che la spina calcaneare è presente nel 35% dei pazienti sani e solo nel 50 % dei pazienti con dolore al tallone.
E’ pressoché unanimemente imputata di essere la causa di dolore al calcagno. In effetti il male al tallone può essere causato da molte patologie diverse.
Nonostante questo, lo sperone osseo visibile alle radiografie, chiamato spina calcaneare, viene accusato di provocare il dolore e ciò, avviene sia da parte dei profani, che degli stessi operatori sanitari e spessissimo

dalla letteratura presente su internet.
Da cosa dipende il dolore al calcagno?
Il dolore al calcagno rappresenta invece una serie di diverse patologie che vanno dalla fascite plantare, all’intrappolamento del nervo abduttore del V dito, alle borsiti. Può essere anche sintomo di malattie che riguardano l’intero organismo
Cause di infiammazione e dolore al tallone
Infiammazione primaria, idiopatica | Infiammazione secondaria, patologie infiammatorie locali |
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Fattori locali: Deformità del piede Piede cavo, piede piatto valgo, piede pronato, dismetrie degli arti inferiori |
Distorsione del piede e della caviglia Intrappolamento di nervi (branca mediale del tibiale posteriore, abduttore del V dito) |
Aumento del carico: Accorciamento del tendine d’Achille, Atrofia adiposa, Osteopenia del calcagno |
Patologie ossee Periostite Frattura da stress Deformità di Haglund |
Fattori sistemici: Obesità, artriti, psoriasi gotta, sarcoidosi |
Borsite Sottocalcaneare Retrocalcaneare |
Iperlipoproteinemia | Infezioni |
Errori di allenamento: Sovraccarico, allenamento scorretto, scarpa sbagliata, corsa su asfalto, età |
Artriti infiammatorie Gotta Tubercolosi lue |
Sintomi dolorosi al tallone associati a diagnosi diverse
Fascite plantare |
Dolore localizzati e localizzabili alla faccia inferiore del tallone. Tipicamente il paziente lamenta dolore ai primi passi del mattino e dopo prolungata stazione eretta o dopo lungo percorso a piedi. |
Rottura della fascia plantare |
Di solito dopo un certo periodo di dolore da fascite si avverte uno schiocco. Il dolore può variare da severo con impossibilità al passo a lieve. Le infiltrazioni ripetute di cortisonici possono indebolire la fascia. |
Frattura da stress |
Maggiore probabilità di insorgenza negli atleti corridori o nelle donne con osteoporosi. Il dolore è diffuso al calcagno. Anche in caso di forte sospetto clinico, l’ortopedico potrà decidere di non eseguire ulteriori accertamenti e limitarsi alla prescrizione di un idoneo trattamento. La scintigrafia ossea è stata ampiamente sostituita dalla RNM. |
Malattia di Sever (apofisite calcaneare) | Malattia dell’adolescenza. |
Tendinite o rottura del tendine d’Achille | Dolore posteriore, i pazienti che hanno subito una rottura dell’Achilleo riferiscono di avere sentito un colpo improvviso (colpo d’ascia, schiocco di rottura) |
Deformità di Haglund (pump bump) | Dolore e prominenza in regione posteriore del calcagno, spesso il conflitto con la scarpa crea dolore ed infiammazione |
Insufficienza del tendine del Tibiale posteriore | Dolore nella regione interna del tallone con impossibilità ad alzarsi sulla punta del piede. |
Sindrome da intrappolamento nervoso | Sindrome del tunnel tarsale, dolore, trafitture, addormentamento della porzione inferiore del piede. |
Come si cura il piede doloroso?
In generale il trattamento del piede doloroso prevede: periodi di riposo, farmaci antinfiammatori, fisioterapia, crioterapia. A volte necessarie immobilizzazioni in tutori o gessi. Dove identificata una causa organica il trattamento del dolore al tallone non potrà prescindere dalla cura della patologia di base.
In caso di patologia decisamente refrattaria al trattamento, verificato che la diagnosi iniziale sia corretta, in alcuni casi si può fare ricorso al trattamento chirurgico.
Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.
Pubblicato il 15 febbraio 2012 Ultimo aggiornamento: 18 febbraio 2017
buon giorno mi chiamo Gianluca, volevo sapere se è vero che con la terapia con ultrasuoni si frantuma lo sperone ma i frammenti che rimangono nel piede e continuano a fare male ? Grazie
NOn con gli ultrasuoni ma con le onde d’urto.
si d’accordo ma i frammenti dove finiscono?
Vorrei sapere a chi mi posso rivolgere ho la spina calcaneare con dolore al tallone destro. Grazie
Troppo facile rispondere: “ad un ortopedico”? On line non riesco a fare altro che dare dei consigli che spero possano mettere sulla giusta strada una persona sofferente ed a volte confusa. La “spina calcaneare” è patologia varia in genere dovuta ad un cattivo appoggio del piede o ad un sovraccarico (obesità in prima fila), a volte è legata a malattie metaboliche come il diabete. I,primo approccio è in generale sintomatico (mirato sul disturbo) e solo in caso di insuccesso si può pensare di correggere chirurgicamente la causa scatenante del dolore.
ieri i rx dichiarano: presenza di sperone plantare e di uno sperone retrocalcaneare spesso edi forma irregolare. ho capito che essere obesa (160 cm Kg80) e diabetica possone essere cause scatenanti. oltre alla dieta spero nelle onde d’urto
Certamente le onde d’urto nei casi di dolore al calcagno sono efficaci.
Buongiorno, mi chiamo Orlando ho la spina calcaneare nel piede destro da quasi 1 anno.
Ho fatto 6 sedute con le onde d’urto ma non ho avuto beneficio.
Successivamente ho fatto anche infiltrazioni di cortisone ma dopo un mese il dolore è ritornato beneficio, premetto che uso anche i plantari tipo “tulis” non so più cosa fare, da sportivo restare fermo per me è una grande sofferenza, non riesco più a camminare correttamente.
Cosa mi consiglia di fare? devo pensare all’intervento chirurgico ?
Grazie e cordiali saluti
Intervento ultima spiaggia (non ho mai conosciuto uno che lo abbia subito o eseguito). Preferisco consigliare un plantare su misura ad entrambi i piedi, sicuramente, se del caso, dimagrire. Ottimi risultati, una volta rimosse o identificate le cause che provocano la fascite plantare (senza questo passaggio fondamentale nessuna terapia è utile),possono dare sia le infiltrazioni di cortisone che di PRP.
Salve dottore…dopo quante infilttazioni di cortisone si tischia l’indebolimento della fascia?
Quello cui si riferisce non è un effetto necessario ma solo probabile. Come il rischio di fare un incidente è tanto più probabile quanti più chilometri si percorrono.
La ringrazio dottore. La mia domanda era se ad esempio ricevo 2 iniezioni di cortisone, quante sono le probabilità di indebolimento e rottura? Scarse?
Sicuramente molto scarse ma non escludibili con certezza.
Ciao,soffro di spina.. Cosa mi consigli di fare.
Plantare!
Buongiorno dottore, sono una donna di 41 anni che dopo un piegamento eccessivo del piede, l’indomani mattina alzandomi dal letto e poggiando il piede ho avvertito un dolore al tallone che non è regredito se non con pomata voltaren ed ibuprofene. Dopo la remissione parziale ogni volta che cammino il giorno dopo riferisco dolore alla pianta del piede che regredisce ma non completamente con antinfiammatori, residua un dolore latente e migrante in quanto a volte è nel tallone a volte nell’avampiede ed altre volte al mesopiede. Con un ecografia posso risalire alla causa? Potrebbe trattarsi di una fascite plantare? Se si trattasse di una fascite plantare, quale sarebbe il trattamento più adatto? E si riavrebbe una restitutio ad integrum oppure rimarrebbero dei reliquati. La ringrazio anticipatamente x la sua risposta.
NOn sembrerebbe, dalla descrizione, una fascite plantare, per esserne certo dovrei avere l’opportunità di visitarla. In ogni caso il problema di eseguire una ecografia è il: chi la leggerà per correlare i sintomi clinici alle evidenze ecografiche?
Buonasera dottore,
qui leggo casi di diverse rotture al piede ma quasi sempre il V metatarsale mai il secondo o il terzo sarà un caso unico quelli dell mio al piede sinistro che non sono mai stati scoperti
Da circa un anno dolori ai piedi e sono costretta a mettre ciabattoni o stivaletti larghi niente scarpe.
Mi sono fatta visitare da un ortopedico che ha diagnostcato l’alluce valgo mi ha consigliato un pedicure da un podologo chissà perchè dato che il lieve callo laterale all’alluce si forma a causa dell’alluce valgo per dare stabilità al piede.
Mi ha prescritto raggi X da carico che vedrà domani 18 ottobre da quando mi ha fatto la visita il 2 febbraio.
Dai raggi a carico di marzo risulta artrosi e spine calcaree.
Nel frattempo ho deciso di andare da un ortopedico a pagamento che mi ha visitato (tutti toccano i piedi come se avessere paura di farlo) non ha richiesto ulteriori accertamenti ma si è basato sui raggi a carico e mi ha scritto delle bustine di Flexart plus da prendere per alcuni mesi a pagamento non mutuabili e una pomata Nedema da mettere 2/3 volte al giorno e un ciclo di ionoforesi e no di laserterapia. Ho pagato fra tutto circa 500 euro.
Lieve miglioramento anche se il piede siniostro è rimasto gonfio sino a che l’1 settembre dopo aver percorso 300 metri da casa camminando normalmente ho messo il piede sinistro sopra una piccola zolla di terrsa morbida e ho sentito un dolore talmente forte da non vedere dagli occhi l’indomani pomeriggio per scrupolo sono andata al Pronto Soccorso dove con semplici raggi di base in 3 posizioni si accorgono che avevo una frattura vecchia nel tempo dal dischetto di vede una frattura particolare come un’esplosione di una testa dela secondo metarsale e diversi destriti di osso sparsi e mi prescrivono di fare una TAC dalla quale risulta una recente frattura del III metarsale non consolidata.
Vado da un medico del Santa Corona di Pierta Ligure a fare una visita e mi dice che lui non può dirmi che sono fratture da stress ma che può essere anche una neoformazione e mi indica di andare da un ortopedico a Milano nell’ospedale Gaetano Pino.
Ci sono andata oggi 17/10/16 che mi dice che cosa sono andata a fare e poi fa finta di visitare il piede non lo tocca neanche solo un dito in un punto e basta per lui sono fratture a caduta e devo mettere una calza elastica
Ora io mi chiedo cosa stanno facendo e dicendo tutti questi ortopedici tirano ad indovinare se ho una frattura con detriti di ossa intorno non si dovrebbe ripulire la parte dai detriti? Vanno allienati le ossa metarsali che non hanno ancora il callo osseo e fare un calco di gesso
Se mi si dice che ci sonio due opzioni neoformazioni/fratture da stress qualcuno dovrebbe fare degli accertamenti in merito o aspetto cosa capita capita.
Non sono mai stata ingessata solo al pronto socorso mi hanno gatto una fasciatura per 6 giorni con crema di zinco.
Il piede è a palla e cammino con le stampelle da due mesi sono a casa dal lavoro sempre ferma in casa con il piede sollevato e metto sempre ghiaccio ero riuscita a perdere peso l’ho ripreso con gli interessi!
Ma io voglio camminare fare qualche passeggiata non fare la muffa in casa come devo comportarmi? La RMN l’ho fatta risultano delle ossa ben conservate e poi una parte che sembra rosicchiata è un tumore o una frattura da stress lo voglio sapereeee!
Grazie dell’accoglienza a volte penso che se andavo al mare e mettevo i piedi in acqua sarebbe tutto tornato alla normalità!
Capisco benissimo la situazione. Le fratture di questo tipo sono invece frequenti solamente che molte non le vediamo in ospedale. Le persone aspettano e poi passa. Comunque mi mandi la foto della sua radiografia che le do un parere.
Gent. Dottor Fanzone, da oltre un anno combatto con un dolore al tallone provocato dalla malattia di haglund. Ho visto parecchi ortopedici ognuno con terapie diverse sia farmacologiche che fisiatriche ( onde d’urto , antiinfiammatorio ) senza risultati . Premetto che porto da oltre 30 anni scarpe antinfortunistiche!!A marzo ho fatto a bologna un ‘intervento mininvasivo e a distanza di mesi non ho risolto assolutamente niente!!il post operato con ogni tipo di fisioterapia in acqua manipolazioni , laser ,tecar , posturale x finire alla terapia del dolore . Inpillolata come non mai arrivo anche come ultima spiaggia da una reumatologa( visto che ho una famigliarità con artrosi ) . Arrivata a questo punto della mia vita ( ho 58 anni ) non potendomi mettere un paio di scarpe senza soffrire( potrei aprire una sanitaria tra solette , talloniere, plantari) cosa mi resta da fare ??? Smettere di camminare e’ stato un disastro , sono ingrassata , ho dovuto cambiare mansione lavorativa !!! Un disastro …senza mettere in conto le spese e i mesi di malattia !!! Mi dica dottore cosa fare ….sono davvero disperata ?
L’Haglund ha tra le possibilità la soluzione di tipo chirurgico. La mini invasività potrebbe (solo ipotesi) non essere riuscita a risolvere. Un secondo intervento, anche se pochissimo accettabile dal punto di vista psicologico, credo andrebbe valutato come possibilità di trattamento.
Scusi dottore, cosa posso fare per la spina calcaneare? Avevo fatto le onde d’urto ma non sono state molto utili. Inoltre, avendo avuto un piccolo ictus, non ho più un equilibrio perfetto e non posso più mettermi le scarpe con cui avevo risolto il problema, cioè le shape, le scarpe a “dondolo”. Per favore mi aiuti! Grazie.
Una calzatura du misura potrebbe essere una buona idea.
Salve dottore vorrei fare l intervento per la spina calcaneare ho già fatto le sedute di onde d urto ho preso i plantari ma nulla vorrei operarsi lei fa questo tipo di intervento? Distinti saluti
Quando un trattamento, nel suo caso diversi trattamenti, non funzionano, Se la diagnosi è corretta, l’intervento risulta necessario ed allora lo eseguo.