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Citisina: smettere di fumare con un farmaco galenico magistrale

Il fumo di sigaretta e i danni del tabagismo:

E’ noto come il fumo di sigaretta sia la principale causa evitabile di tumori e malattie cardiovascolari  oltre che co-fattore di tante patologie croniche invalidanti che possono portare a morte prematura. Nel tabacco ci sono tantissime sostanze dannose che si sprigionano dalla sua combustione. L’epidemia globale da tabacco uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, di queste 600.000 non sono fumatori ma subiscono il fumo passivo.

In Italia l’ olocausto si aggira sugli 80-85 mila morti evitabili.

E’ quindi essenziale intraprendere strategie di “smoking cessation” efficaci unitamente a programmi di prevenzione primaria del tabagismo. 

Purtroppo la maggioranza dei fumatori che tentano di smettere di fumare non chiede o non trova aiuto adeguato e ciò determina una scarsa efficacia dei tentativi, inoltre c’è da considerare anche i costi per il fumatore che intraprende un percorso di smoking cessation che sono piuttosto elevati.

Un modo corretto per affrontare il problema potrebbe essere quello di considerare il tabagismo non solo come  un “fattore di rischio” ma sopratutto come una  “dipendenza patologica”. In questo modo si evidenzia una differenza concettualmente molto importante e si passerebbe da metodi per smettere di fumare a terapia del tabagismo e quindi una preventiva  diagnosi di dipendenza patologica che il medico fa su canoni definiti dal rapporto complesso tra la persona e l’oggetto ed in questo contesto va studiato il grado di complessità con le sue variabili: la persona, la sostanza, l’atteggiamento, il contesto sociale, il terreno culturale, la promozione e quindi in definitiva l’approccio alla terapia individualizzata.

La terapia del Tabagismo si basa su due pilastri: farmaci (compreso il trattamento sostitutivo con Nicotina) e il sostegno psicologico. L’approccio che ne risulta è per forza quello integrato. La terapia del tabagismo andrebbe equiparata alle comuni prestazioni erogate dal SSN. Il percorso terapeutico comincia con un colloquio medico per esplorare la convinzione, la motivazione e la disponibilità a cambiare e si valuta la compliance del paziente al trattamento. Permette di conoscere, capire, orientare e decidere. Il fumatore deve conoscere il programma e capire l’importanza e la necessità di realizzare un cambiamento personale. 

I farmaci come terapia per smettere di fumare:

Se ben condotto, il trattamento sostitutivo con Nicotina è uno strumento ancora valido in molti casi. E’ consigliabile che i prodotti a base di nicotina siano prescritti dal medico anche se acquistabili senza ricetta.

Il Bupropione, Conoscuto da più di trent’anni, sperimentato e usato nella cura della depressione. Appartiene alla classe degli aminochetoni, simile agli stimolanti dietilpropione e fenetilamina. L’effetto collaterale più conosciuto è rappresentato dall’insonnia. Ha varie controindicazioni, come le malattie cardiovascolari, respiratorie e renali, e soprattutto l’epilessia, in quanto abbassa la soglia convulsivante. 

Vareniclina, E’ un agonista parziale sui recettori nicotinici α4β2 derivato dalla Citisina in una formulazione a lento rilascio. Legandosi al recettore nicotinico produce un rilascio di dopamina e inibisce il legame nicotina-recettore riducendo il piacere del fumare. Il maggiore effetto collaterale riscontrato è la nausea.

La Citisina è stata isolata nel 1865 dai semi di Cytisus Laburnum Med., un piccolo albero comune in Europa centrale, orientale e meridionale e coltivato per i suoi fiori giallo oro. 

La citisina è un alcaloide chinolizidinico di cui questa pianta (e non solo ) è particolarmente ricca sopratutto nei semi dove può raggiungere concentrazioni fino al 3% anche se ci possono essere differenze di concentrazioni che dipendono dallo  stato di maturazione, dall’età della pianta e dalle condizioni climatiche. Il processo estrattivo di solito arriva a 1,5 g di citisina da 100 g di semi.  

La citisina estratta si presenta come una polvere cristallina, bianca o leggermente gialla, senza odore, molto amara, temperatura di fusione 154-157 C°, lievemente solubile in acqua.    

Sembra che i soldati russi durante la II Guerra Mondiale fumavano foglie di Cytisus laburnum per penuria di tabacco. 

La citisina è stata usata dal 1960 nell’Europa dell’Est per la terapia di cessazione dal fumo, registrata con il nome di Tabex ed è molto diffusa nei paesi dell’est europa.

Diversi studi sono stati effettuati in questi paesi ma la diffusione del farmaco nel resto delle nazioni occidentali è stato limitato. Decenni di  utilizzo in centinaia di migliaia di fumatori suggeriscono che la citisina è sicura anche se ulteriori dati si stanno raccogliendo per completare il quadro. 

L’interesse per la citisina sta fortemente crescendo dopo circa 40 anni di esperienza in Bulgaria, Polonia e altre regioni orientali europee, sono ora disponibili trial randomizzati e controllati che suggeriscono una elevata efficacia e una buona tollerabilità. I dati finora disponibili mostrano una sostanziale similitudine con la vareniclina ma come sostenuto da alcuni medici con minore incidenza di effetti collaterali. Questa cosa non deve stupire, dal momento che la vareniclina si può definire chimicamente un derivato della citisina. 

Il meccanismo d’azione: . Chimicamente è una parent-drug della vareniclina e si differenzia da quest’ ultima per minore biodisponibilità, emivita e penetrazione della barriera ematoencafalica e sono queste caratteristiche considerate da alcuni medici in grado di ridurre gli effetti collaterali. Strutturalmente simile alla nicotina si lega a vari tipi di recettori nicotinici. Laffinità di binding verso gli alfa4beta2 è sette volte superiore a quella della nicotina dove agisce come agonista parziale. La citisina attiva in modo sub-massimale i recettori permettendo un certo rilascio di dopamina. In presenza di nicotina si comporta da antagonista competitivo, riduce gli effetti centrali della nicotina, interferisce con il ciclo di sensibilizzazione/desensibilizzazione dei recettori, contrasta gli effetti di rinforzo e rende sgradevole il gusto del fumo.  Questo porta a una graduale diminuzione e quindi all’interruzione della dipendenza fisica e psichica da nicotina nei fumatori.  Un gruppo di ricercatori dell’Università di Sheffield (Uk), in una review pubblicata nel 2014 a confrontato citisina e vareniclina concludendo che vareniclina e citisina sono entrambi efficaci interventi di aiuto per smettere di fumare rispetto al placebo ma la citisina risulta essere sia clinicamente  più efficace che più conveniente rispetto vareniclina». 

L’indice Terapeutico della citisina è abastanza ampio, la DL50 per os è stimata a 5-50 mg/kg di peso corporeo nel ratto, nelle prove di laboratorio non ha causato importanti modifiche di marker clinici e/o parametri istomorfologici, sono stati osservati alcuni cambiamenti distrofici del fegato. La somministrazione orale di semi macinati in animali di più grossa taglia (pecore), non ha prodotto alcun effetto fino alla dose di 2,4 g/kg, ma due volte tale dose ha provocato: tremore, difficoltà nel camminare ed un stato semicosciente. Nell’avvelenamento da citisina si è osservato insufficienza respiratoria, come nell’avvelenamento da nicotina. In ambito clinico, rispetto all’efficacia terapeutica e alla sicurezza è stato rilevato che la maggior parte delle reazioni avverse al farmaco sono; cambiamento nel gusto, secchezza della bocca e della gola, diminuzione dell’appetito e in rari casi nausea. Mal di testa e irritabilità sono stati osservati in alcuni pazienti il primo giorno della terapia. Non sono state riscontrate interazioni farmacologiche con antidepressivi, neurolettici e insulina. 

Precauzioni d’uso:

Generalmente è ben tollerato e i pochi effetti collaterali, in particolare a carico del tratto gastro-intestinale, se presenti tendono a regredire con il proseguo della terapia.

Il clinico deve porre particolare attenzione alle controindicazioni in pazienti cardiopatici, ipertesi e in condizioni che predispongono alle emorragie incluse ulcere gastriche e duodenali in fase acuta, gravidanza, allattamento.

Cautela in pazienti schizofrenici, ipertiroidei, diabetici, ed in caso di insufficienza epatica e renale.

In Italia il farmaco è disponibile solo come sostanza per preparazioni galeniche dai primi mesi del 2015 e abitualmente il costo per l’intero trattamento è compreso tra il 10 e il 20% in meno rispetto a ad altri trattamenti di provata efficacia.

Si utilizza alla dose di 1,5 mg/dose in forma di capsule o compresse rivestite.

Nei giorni precedenti l’inizio del trattamento il paziente si impegna a diminuire il numero di sigarette fumate. Il medico ed il paziente stabiliscono uno quit-day da completare entro i primi 5 giorni di terapia. Da quel giorno in poi il fumo deve essere interrotto mentre si prosegue con il trattamento che dura generalmente 25 giorni.

Schema posologico

  • dal giorno 1 al giorno 3     una capsula ogni 2 ore      ( 6 cps/die )
  • dal giorno 4 al giorno 12   una capsule ogni 2,5 ore   ( 5 cps/die )
  • dal giorno 13 al giorno 16 una capsula ogni 3 ore      ( 4 cps/die )
  • dal giorno 17 al giorno 20 una capsula ogni 5 ore      ( 3 cps/die )
  • dal giorno 21 al giorno 25 una capsula mattino e una pomeriggio ( 2 cps/die)

Altro schema terapeutico proposto ha fasi di induzione e scalo entrambe protratte che per semplicità qui non riportiamo.

Il farmaco è soggetto a ricetta medica, medici e pazienti possono richiedere maggiori informazioni presso le farmacie con adeguato laboratorio galenico presenti su tutto il territorio nazionale, di seguito un link per trovare farmacie specializzate: www.ugiweb.it/sample-page-3

Letture consigliate:

Numero speciale di “Tabaccologia”: La Citisina nel trattamento del tabagismo. Organo ufficiale della Società Italiana di Tabaccologia – SITAB.Trimestrale a carattere scientifico per lo studio del tabacco, del tabagismo e delle patologie fumo-correlate 2-2015 Anno XIII

Da: www.progettocitex.it/wp-content/uploads/2015/10/TABACCOLOGIA-202_2015_Citisina-review.pdf

FarmaciaNews-Maggio-2015, Combattere il vizio del fumo Citisina. di Stefano Bernardi

Da: www.progettocitex.it/wp-content/uploads/2015/06/FarmaciaNews-Maggio-2015.pdf.

Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.

Dott. Giovanni Ferrigno

Pubblicato il 02 settembre 2019
Ultimo aggiornamento:  11 settembre 2019

Di Dr. Giovanni Ferrigno

Giovanni Ferrigno. Laurea in farmacia presso l'università di Torino. Galenista preparatore esperto in nutrigenetica e fitogalenica. Esperienza nell'industria farmaceutica nei reparti di estrazione di principi attivi da brodi di fermentazione e controllo processo in laboratorio. Membro del Consiglio Direttivo Nazionale della U.G.I. (Unione Galenisti Italiani).

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