Avrò veramente necessità di essere curato?
Potrebbe sembrare una domanda senza senso, eppure molte malattie sono inventate! Non esistono proprio sui libri di medicina. Ma se sono malato dovrò essere curato o no?
Be forse sei malato e vittima del disease mongering.
Disease Mongering
Questa espressione inglese, utilizzata per la prima volta nel 1992, identifica una pratica del marketing pubblicitario volta ad amplificare i bisogni di salute e la platea dei possibili malati in modo da vendere prodotti e farmaci già pronti per essere messi in commercio ma orfani di una patologia o meglio senza nessuna malattia da curare. E allora? Creiamo la malattia!
Il disease mongering, letteralmente “mercificazione della malattia” o “commercializzazione della malattia” consiste nel mettere in pratica tutta una serie di strategie pubblicitarie, con coinvolgimento dei mass media, dell’associazionismo, del mondo scientifico e della politica in modo da rendere necessario l’uso di un dato farmaco o prodotto. Serve a fare credere di essere malati di qualcosa, ma la malattia non esiste, è una malattia inventata.
Come si fa a creare una malattia?
Il caso descritto per primo di malattia inventata per vendere un prodotto farmaceutico e da cui è nato il termine disease mongering, è quello di un colluttorio, famoso anche oggi, che aveva bisogno di essere venduto. Convinsero tutti che l’alitosi (cattivo odore in bocca) fosse sintomo di gravi malattie, motivo di imbarazzo sociale, artefice di insuccesso, segno di trascuratezza.
Affermarono che il prodotto commercializzato non avesse effetti collaterali il che è una cosa falsa.
Hanno avuto un boom di vendite! Hanno trovato un sacco di malati.
Come poter vendere farmaci se ci sono pochi malati?
Aumentando il numero di malati. Ovvio! Evvai con il disease mongering!
Se si riesce ad aumentare il numero dei malati bisogna convincere la gente di esserlo.
Si trovano descritti degli esempi.
Farmaci per la depressione:
la depressione che è una malattia grave, ben codificata ha necessita di una diagnosi specialistica. Alcuni momenti di tensione emotiva sono però comuni a tutti, ma essi non configurano la malattia depressiva. Bene! Facendo in modo che un momento di stanchezza o malinconia diventi sintomo di patologia, trasformando un momento di difficoltà in malattia, ecco che volano le vendite di antidepressivi. Vengono prescritti tra vicini di casa, tutti ne possono avere un flacone nel comodino. Hanno effetti collaterali gravi, il più comune? L’aumento del rischio di caduta nel paziente anziano con aumento del numero di fratture dell’anca.
Non ci credete? Controllate quanto Valium consuma la vostra nonna!
Farmaci per il controllo della ipertensione:
di questo non parlo. Troppo pericoloso e per specialisti. Ma anche in questo settore è attivo il disease mongering.
Integratori vitaminici, yogurt ai superfermenti
In una dieta sana si trovano tutte le vitamine necessarie, raramente c’è un motivo medico reale per assumerne in dosi aumentate. Le vitamine hanno controindicazioni anche gravi. Nutrono anche le cellule tumorali per esempio facilitandone la crescita.
La flora batterica intestinale non ha bisogno di essere reintegrata se non per casi particolari, non esistono tra le altre cose i “superfermenti” se non nella mente del pubblicitario. Ma costano tanti soldi! E fanno guadagnare tanto i produttori.
Farmaci per il trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale
Uno dei più grandi successi del marketing! Li hanno chiamati “protettori gastrici”.
Quindi se è un “protettore” non potrà fare del male e invece…
• Ipovitaminosi per riduzione dell’assorbimento (poi vendiamo lo yogurt) di nutrienti dall’organismo
• Osteoporosi per riduzione dell’assorbimento del calcio
• Mascheramento dei sintomi del cancro allo stomaco
• …
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Pubblicato il 15 novembre 2014 Ultimo aggiornamento: 03 ottobre 2016