Frattura del femore all’anca nell’anziano

La frattura d’anca è una lesione di continuo del femore nella sua porzione più vicina al bacino e la parte del femore che si trova vicino al bacino si chiama anca. Frattura dell’anca o frattura del femore prossimale sono sinonimi.
La forma, qualità ed estensione della frattura dipendono sia dalla forza e dal tipo di trauma che dalla qualità dell’osso. Queste fratture assumono aspetti diversi se insorte in un giovane o in un anziano. Le fratture del femore in generale necessitano sempre di un trattamento chirurgico, il tipo di intervento sarà stabilito in base alla classificazione della singola frattura ed alle condizioni di salute sia dell’osso che del paziente.
Frattura dell’anca – Causa
Le fratture del femore a livello dell’anca sono comunemente provocate da una caduta o da un urto diretto sul fianco. Sono frequentemente associate ad alterazioni della qualità dell’osso come la osteoporosi e le metastasi tumorali. Nelle persone anziane gravemente osteoporotiche la frattura dell’anca può determinarsi anche semplicemente stando in piedi con un movimento di rotazione.
Tipi diversi di frattura del femore all’anca
Esistono tre tipi diversi di frattura dell’anca, che danno anche l’idea del tipo di trattamento necessario e guidano la scelta del chirurgo ortopedico sul tipo di intervento e su cosa usare per trattarla –protesi di anca o un mezzo di sintesi.
1 ) Fratture intracapsulari del femore o mediale
Questo tipo di frattura si ha quando la parte lesionata è all’interno della capsula articolare. La capsula articolare è il manicotto che avvolge la testa del femore ed il collo del femore, provvede a creare uno spazio all’interno del quale è contenuto la sinovia che è il liquido nutriente e lubrificante che consente lo scorrimento della cartilagine articolare. La capsula articolare dell’anca ha anche una funzione di contenimento e stabilità.
Trattamento delle fratture mediali dell’anca
Possono essere trattate fissando i frammenti di frattura con viti, placche o con una sostituzione della testa del femore con protesi di anca sia mono che bi-articolare. La scelta tra l’uno e l’altro sistema è legata all’età del paziente, alle sue condizioni di salute ed al tipo di frattura.
2 ) Frattura inter-trocanterica di anca
In questo tipo di frattura la lesione dell’osso che ha provocato la frattura è al livello della regione dei trocanteri che sono protuberanze ossee sulle quali prendono origine alcuni dei muscoli che consentono il movimento della coscia.
Queste fratture hanno una rima (rima di frattura = la linea di rottura) che riguarda la regione tra il grande ed il piccolo trocantere del femore. Il grande trocantere è apprezzabile sotto pelle nella regione laterale dell’anca.
Un articolo sulle conseguenze della rimozione dei chiodi
3) Fratture sotto-trocanteriche del femore
In queste fratture dell’anca la linea di rottura dell’osso è subito al di sotto del piccolo trocantere del femore.
Le fratture particolarmente complesse dell’anca possono coinvolgere contemporaneamente più zone e quindi essere per – sotto – trocanteriche.

Trattamento non chirurgico delle fratture di anca
In alcuni casi, anche se affetti dalle fratture di femore all’anca, le condizioni cliniche del paziente possono essere cattive o tali da non potere eseguire un intervento chirurgico.
Un intervento chirurgico per frattura di anca potrà non essere eseguito per le cattive condizioni di salute e cliniche del paziente.
Le fratture di anca nell’anziano sono spesso associate a cattive condizioni di salute (ipertensione, diabete..) e a scarsi benefici preventivabili. In tali casi sarà necessario approntare tutte quelle misure atte a favorire il massimo comfort al paziente anziano con frattura del femore ed a garantire una corretta gestione dal punto di vista infermieristico (nursing delle fratture del femore).
Il trattamento non chirurgico delle fratture di anca
Una astensione dall’operare la frattura del femore all’anca è la cosa consigliata in alcuni casi. A volte il trattamento chirurgico delle fratture dell’anca non è possibile nonostante i miglioramenti nelle tecniche di anestesia.
- Un trattamento senza chirurgia dell’anca è riservato a quei pazienti che hanno condizioni di salute tali da rischiare la vita se sottoposti ad anestesia. Se si aggiunge al rischio della anestesia anche la scarsa capacità di movimento del paziente prima della frattura del femore o comunque una autonomia il rapporto rischio beneficio è tutto a favore del non operare l’anca.
- Alcune fratture dell’anca sono considerate stabili, ovvero in grado di guarire in buona posizione con ripresa della forma originaria del femore; senza necessità di intervento chirurgico ortopedico. Nonostante tutto anche in questi casi generalmente viene posta l’indicazione chirurgica perché anche se stabile la frattura potrebbe spostarsi.
Se non c’è stata scelta, l’intervento al femore non è stato possibile, bisognerà fare dei controlli seriati con radiografia.
Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.
Pubblicato il 03 ottobre 2016 Ultimo aggiornamento: 26 novembre 2016
Salve, mio padre è affetto dal morbo di Parkinson, l’anno scorso è caduto dal letto mentre dormiva e si è fratturato femore sx, operato gli hanno messo chiodo, tra riabilitazione e fisioterapia, giorni camminava con il nostro aiuto altri con girello ascellare. Purtroppo dopo un anno si è alzato da solo dalla poltrona ed è caduto, all’inizio credevamo che si era fatto solo male alla mano, e la gamba gli faceva male x la caduta, ma tenendolo e riposo ci siamo accorti che il piede dx era ruotato, dato che abitiamo al 2 piano con scale a chiocciola nell’isola di Capri ed era sotto Natale, abbiamo chiamato un radiologo a casa x fargli radiografia, purtroppo si era rotto il femore nello snodo. Consultato ortopedico che l’aveva operato l’anno prima, ci ha detto che se operavano rischiava la vita, poiché già l:anno prima avevano avuto problemi sotto anestesia e si era svegliato. Allora abbiamo optato nel non operarlo, un ortopedico di Capri è venuto a visitarlo, gli abbiamo messo tutore di gommapiuma x tenere gamba dritta. Adesso sta allettato, con l’ok dell’ortopedico l’abbiamo provato a metterlo su sedia a rotelle ma si stanca subito,ed a volte quando lo mettiamo seduto al letto dice che gli fa male l’anca. Dopo 4 mesi sente sempre il dolore? Meglio non metterlo su sedia?
Il dolore è un valido segnale di ciò che possiamo e non possiamo fare in sicurezza. A volte, come in questo caso credo, è come una spia di allarme che segnala in modo inequivocabile ciò che vostro padre è in grado di fare e ciò che non può. Vi servirebbe comunque un aiuto professionale. In questo momento tutto è complicato. Appena possibile mi parrebbe necessario fare una nuova radiografia.
In attesa potreste provare a contattare la Società italiana di fisiatria. Hanno un servizio di video consulenza. Provi a contattarli simfer.it oppure 3498619669 (in ore ufficio)