La pratica sportiva, sempre più diffusa, ha portato all’osservazione sempre più frequente nei Pronto Soccorso e negli studi Ortopedici di patologie traumatiche correlate.
Intento di questo e di altri articoli che seguiranno è quello di fornire una rapida panoramica, alla luce delle evidenze scientifiche, sulla necessità di attuare un valido programma di prevenzione sia per i professionisti ma anche e soprattutto per i dilettanti.
Prevenzione dei traumi nei podisti (runner)
I traumi sportivi in questa disciplina sono legati a fattori intrinseci ed estrinseci. Negli studi scientifici sull’argomento i principali indagati sono:
- procedure di allenamento
- difetti di asse degli arti inferiori
- scarpe utilizzate
- forza ed elasticità muscolare.
Lo stretching pre esercizio non ha dimostrato di essere capace di essere una valida prevenzione del rischio di incidenti. Tutti gli studi ne confermano però l’utilità alla fine della corsa. Interviene infatti per “sciogliere” le contratture muscolari e reidratare le cartilagini articolari. La cartilagine articolare infatti durante la corsa, specie se prolungata, per effetto combinato del carico e dell’attrito, tende a perdere parte del proprio contenuto idrico riducendosi in spessore ed elasticità (Nei maratoneti questo effetto, a carico dei dischi intervertebrali, porta alla diminuzione in altezza a fine gara di 2 – 4 cm).
Altro fattore largamente coinvolto ed indagato è la conformazione dell’arco plantare. Il tipo supinato ed il tipo pronato sembrano responsabili di una alterata trasmissione del carico al ginocchio ed all’anca e responsabili quindi di dolore al ginocchio ed all’inguine. [box] Piede supinato: il latoesterno del tallone tocca terra con un angolo maggiore del normale. Lo hanno le persone che tendono a consumare la parte laterale del tacco ed a piegare la tomaia.
Piede pronato: il piede ruota eccessivamente all’interno ed il carico è sopportato dall’interno del piede. Questo destabilizza il piano di appoggio costringendo ad aumentare lo sforzo di ginocchio ed anca. Le scarpe di un pronatore saranno consumate sul lato interno del tallone e nell’ area dell’ alluce.[/box]
Una patologia causata da questo tipo di appoggio è la sindrome del tibiale anteriore.
Anche la relazione tra tipo e qualità della scarpa è stata ampiamente studiata. Le conclusioni in tal senso sono che correre con una scarpa deformata o troppo consumata è deleterio ed aumenta il rischio di infortunio. La scarpa andrebbe sostituita ogni 600 – 700 Km. Altrettanto se non più importante è l’uso di un plantare su misura. La logica di questo consiglio può essere indicata dicendo che anche la scarpa più tecnologica ha un plantare costruito pensando ad un piede di tipo standard. Ma questo concetto è più legato alle necessità di fabbricazione che ad una reale uniformità nella forma del piede. Che anzi sfugge a questa standardizzazione dato che è un organo nel complesso malleabile, che cambia la propria forma in base al peso del soggetto, all’attività in corso, alla postura…
L’ attività sportiva sicuramente benefica sia dal punto di vista fisico che psicologico, proprio però per l’alto numero di patologie traumatiche ad essa dovute, ha creato un dibattito ampio riguardo al fatto se lo sport sia indicato per tutti ed in ogni occasione o meglio se ogni sport vada bene per tutti o invece non sia meglio praticare quello più idoneo al proprio fisico ed ai propri obiettivi.
Come Ortopedico spesso mi trovo a curare patologie dolorose, anche gravi, in pazienti che hanno cominciato a correre per ritrovare il peso forma. Questo tipo di sportivo ha un peso eccessivo che si scarica sulle articolazioni e per di più muscoli non sufficientemente forti ed elastici da assorbire le sollecitazioni conseguenti alla corsa. Per tale ragione chi si avvicina all’attività sportiva per perdere peso non dovrebbe iniziare dalla corsa! Ma scegliere discipline sportive “fuori carico” per le articolazioni degli arti inferiori.
In ogni caso il consiglio migliore è quello di affidarsi a preparatori atletici professionisti e nei casi più problematici valutare insieme al medico (Ortopedico, Fisiatra, Medico Sportivo) quale disciplina sia più adatta al caso specifico.
Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.
Pubblicato il 23 dicembre 2011 Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2017
Salve.
Premetto che faccio sport fin da qundo avevo 7 anni, ho giocato a calcio fino a 43 anni poi mi sono dedicato al running.
sono circa 3 mesi che correndo dopo circa 10 km mi prende dolore
alle spalle e collo sono andato sia ortopedico osteopata fisioterapista e perfino dal reumatologo ho fatto anche le analisi, il problema non si e’ risolto.
dottore mi puo’ dare un consiglio?
Grazie.
salve ho una tendinosi sino da ragazzo tutte le volte che corro si manifesta dal ecografia i tendini sono ok
la tendinosi è complessa da osservare con ETG e anche clinicamente è complesso diagnosticarla anche perchè spesso asintomatica a lungo. Il dolore in generale è causato da un processo patologico a carattere infiammatorio acuto e quindi una tendinite. L’evenienza di dolore in occasione della corsa mi porterebbe a consigliare particolare cura nelle calzature in uso e sul tipo di terreno utilizzato. Comunque varrebbe la pena approfondire facendo valutare postura ed eventuali deformità del piede.