L’osteoporosi è una malattia

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata dal deterioramento della struttura qualitativa e quantitativa del tessuto osseo. Tale deterioramento si quantifica in una riduzione della massa ossea e perdita di struttura e si qualifica in una diminuzione della resistenza alle fratture.  L’osso affetto diviene con il tempo “poroso” e quindi fragile.

Sintomi della osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia che non si rende evidente con sintomi precisi. Per questo è difficile da riconoscere. Nella maggior parte dei casi, anzi, non dà nessun segno di sè. Raramente si accompagna a  dolore osseo, che spesso si confonde, anche perché in genere associato al dolore determinato dalla artrosi. La osteoporosi è stata definita anche una epidemia silenziosaIl dolore legato a queste due patologie è comunque abbastanza diverso ma solo gli ortopedici sembrano in grado di distinguerli. Per tali ragioni spesso i sintomi della osteoporosi sono le fratture. Alcune fratture sono tipiche della osteoporosi e della fragilità ossea. Le fratture da fragilità sono quelle del polso, coste, vertebre, testa dell’omero e femore. In genere avvengono per traumi minimi.

In presenza di fattori di rischio, o comunque intorno ai 60 anni, è consigliabile sottoporsi a una misurazione della propria “densità minerale ossea” con la MOC.

La MOC DXA è oggi considerata l’esame più attendibile per la diagnosi di osteoporosi.

Diagnosi di osteoporosi

La diagnosi di osteoporosi viene posta dopo avere verificato la presenza dei cosiddetti fattori di rischio per l’osteoporosi. La presenza dei fattori di rischio non basta per fare diagnosi, attualmente esiste un test specifico che risulta direttamente in grado di misurare il contenuto minerale delle ossa. Per la diagnosi di osteoporosi viene utilizzata una indagine strumentale denominata Densitometria Minerale Ossea, più conosciuta come MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). Speciali apparecchiature eseguono la MOC misurando il Contenuto Minerale Osseo (BMC) e la Densità Minerale Ossea (Bone Mineral Density o BMD) del segmento osseo esaminato.

Osteoporosi-osso-normale-porotico
Schema che mostra la progressiva perdita di struttura ossea dal normale fino alla osteoporosi grave

Classificazione della osteoporosi:

Primaria (primitiva, non legata ad altre patologie) 95% dei casi

  • osteoporosi idiopatica
  • osteoporosi post-menopausale
  • osteoporosi senile (colpisce sia maschi che femmine)

Secondaria (ovvero conseguenza di altro evento) 5% dei casi

  • iperparatiroidismo
  • Farmaci che possono provocare osteoporosi (cortisonici, antiepilettici, eparina, anticoagulanti orali, diuretici dell’ansa, antiacidi, antitumorali)
  • Immobilizzazione forzata protratta
  • Ipersurrenalismo
  • BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
  • Sarcoidosi
  • Celiachia
  • Tumori
  • Morbo di Crohn
  • Deficit di Vitamina D

Osteoporosi come malattia

Fino a qualche tempo fa, l’osteoporosi, era considerata necessaria conseguenza dell’invecchiamento e non veniva individuata come patologia a se stante ma ancora adesso il dibattito su questo aspetto è in corso.  Le base biologiche e molecolari di questa affezione non sono ancora del tutto conosciute, tanto che la definizione di osteoporosi si riferisce più alle conseguenze (fragilità, perdita di massa, perdita di qualità, predisposizione alle fratture) più che alla sua reale e ancora in parte sconosciuta natura.

L’osteoporosi è comunque patologia ad andamento cronico. L’osteoporosi è anche una malattia silenziosa, poiché non provoca sintomi rilevanti se non fino alla prima frattura ossea che rappresenta l’elemento rilevatore della malattia. In tale occasione la patologia è già in fase avanzata ed è anche più difficile da trattare.

Cura dell’osteoporosi

Come per altre patologie croniche anche per l’osteoporosi non esiste una cura definitiva, i farmaci per la cura dell’osteoporosi in commercio attualmente non sono in grado di “guarire” dall’osteoporosi, possono semmai rallentare il più possibile il deterioramento della struttura ossea, ma anche questo ha un prezzo. Per tale ragione negli ultimi decenni sempre di più si pone l’accento sulla necessità di prevenire l’invecchiamento e l’indebolimento dell’osso.

L’osso come organo vivente

L’osso, contrariamente al sentire comune non è una struttura immutabile, come per tutti i tessuti del nostro organismo incorre in un processo di rimodellamento continuo (turnover osseo). E’ soggetto ad un continuo processo di manutenzione e di adeguamento alle mutate condizioni. Per tanto sarà più forte se aumenta l’attività fisica, più fragile se si è sedentari, più massiccio se si è alti e robusti, più scarno se si è magri e gracili. Il tipo di fisico posseduto determina il rischio osteoporosi.

La salute dell’osso

Proprio il processo di manutenzione in alcuni casi si inceppa. Piccoli guasti non vengono più riparati e a lungo andare il tessuto osseo perde del tutto le proprie capacità di rendere al meglio. Proprio come una strada asfaltata che se non manutenuta si riempie di buche ed erbacce tanto da non potere essere più usata come strada.

Le cellule dell’osso

Nel tessuto osseo sono presenti due tipi di cellule, una addetta alla distruzione (osteoclasta) e l’altra alla costruzione di sostanza ossea (osteoblasta). Il loro lavoro coordinato di questi due tipi di cellule rappresenta il turnover dell’osso

Nelle donne nei primi anni dopo la menopausa la diminuzione di massa e qualità ossea (osteoporosi post-menopausale) avviene in maniera rapida ed espone lo scheletro femminile al rischio di fratture già in età ancora relativamente giovane (55-60 anni). Nel maschio la perdita è più graduale e si manifesterà solo in età molto avanzata.

Tabella fattori di rischio per sviluppo Osteoporosi

  • Sesso femminile
  • Menopausa precoce (prima dei 45 anni)
  • Periodi prolungati di assenza di mestruazioni
  • Scarso introito di calcio con la dieta
  • Magrezza (peso <57 kg o indice di massa corporea <20)
  • Pregressa frattura osteoporotica
  • Malassorbimento intestinale o malnutrizione
  • Trapianti d’organo
  • Uso prolungato di cortisonici o altri farmaci che influenzano negativamente il metabolismo osseo
  • Fumo di sigarette o eccessivo consumo d’alcool
  • Familiarità per fratture osteoporotiche
  • Uso di sonniferi (aumenta il rischio di cadere)
  • Disturbi dell’alimentazione (anoressia)

Fratture tipiche della osteoporosi

Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.


Dott. Giuseppe Fanzone

Pubblicato il 22 marzo 2012
Ultimo aggiornamento:  02 aprile 2017

Di Dr. Giuseppe Fanzone

Mi chiamo Giuseppe Fanzone. Nato a Mazzarino nel 1967, al termine di una carriera scolastica irreprensibile, mi sono laureato in Medicina e Chirurgia, magna cum laude, nel luglio del 1991, all’Università di Catania. Iniziata prestissimo l’attività lavorativa, sono riuscito comunque a conciliarla con la vita familiare arricchita dalla nascita di tre splendidi figli. Ho ottenuto il titolo di specialista in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università Campus Biomedico di Roma. Sono iscritto all’Ordine dei Medici della provincia di Caltanissetta. Sono diventato un Ortopedico “On Line” quasi per caso ma, questa condizione, ha finito per piacermi! Attualmente lavoro come Medico Ortopedico nella UOC di Ortopedia e Traumatologia dell’ Ospedale Umberto I di Enna dopo avere lavorato nell'altro ospedale della ASP di Enna Il Michele Chiello di Piazza Armerina.

2 pensiero su “Osteoporosi epidemia silenziosa”
  1. Buona giorno Sona una persona con l’osteoporosi a -02.9 10 giorni fa sono cascata e ho riportato la frattura della 4 vertebra sacrale volevo sapere avendo l’osteoporosi l’osso si rimargina e in quanto tempo? Aspettando una risposta
    Grazie

    1. Il tempo di guarigione di una frattura non è variato dalla presenza di osteoporosi, almeno non ci sono studi che abbiano dimostrato il contrario e nell’esperienza di noi ortopedici le donne con osteoporosi guariscono allo stesso modo di chi non ne è affetto.

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