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Frozen shoulder o spalla congelata

Frozen shoulder è la dizione inglese di una patologia dolorosa della spalla che in italiano si chiama spalla congelata o capsulite adesiva.

La spalla viene detta congelata perché sviluppa una rigidità dolente, difficile da trattare disabilitante. La spalla congelata è molto invalidante, riduce i movimenti dell’arto superiore e quindi la possibilità di utilizzare la mano e per di più la spalla è dolorante con l’impossibilità a trovare una posizione di sollievo. è relativamente frequente come patologia dolorosa dell’arto superiore. In genere la frozen shoulder riguarda persone di età media e generalmente è molto più frequente nelle donne.

Anatomia della spalla

L’articolazione della spalla è una delle articolazioni più complesse del nostro corpo, ha una anatomia perfetta e molto delicata. Le ossa che la formano sono l’omero, la clavicola e la scapola. Per ottenere la grande capacità di movimento propria dell’arto superiore che serve a portare la mano in ogni posizione, la spalla è dotata di un appartato muscolare e legamentoso piuttosto complesso di cui ho parlato in quest’altro articolo Anatomia della spalla.

Descrizione della spalla congelata

La malattia chiamata forze shoulder o spalla congelata o capsulite adesiva è una patologia del sistema dei legamenti e tendini della spalla, di quel sistema chiamato capsula articolare e nel caso della spalla anche cuffia dei rotatori. Nella spalla bloccata e per questo chiamata congelata i legamenti e la capsula articolare si ispessiscono, diventano gonfi e duri e sempre più rigidi. All’interno dello spessore della cuffia dei rotatori e della capsula articolare si formano delle strisce di tessuto fibroso che vengono chiamate aderenze (aderenze capsulari), non sempre si ha un aumento della sinovia (versamento di liquido nella articolazione).

Il segno principale e sempre presente del congelamento della spalla è la rigidità e la impossibilità a muovere la spalla. La spalla non si riesce a muovere neanche con l’aiuto di un altro persona o del fisioterapista, risulta bloccata.

La spalla si “congela” in modo progressivo ma rapido.

In un  primo momento, per così dire, inizia il congelamento. La spalla comincia ad essere dolorosa, lentamente il dolore alla spalla aumenta, fino ad essere molto intenso. Man mano che il dolore aumenta la spalla si rende sempre più difficile da muovere. La fase iniziale dura tra le 5-6 settimane ma può essere più lunga.

Continuando la spalla giunge fino al pieno congelamento. Una volta congelata la spalla sembra quasi non fare più male ma è bloccata e rigida. La disabilità è totale.

Procedendo avanti inizia uno scongelamento che nell’arco di un periodo di anche due anni potrà portare alla piena ripresa funzionale.

Questa progressione viene descritta come le tre fasi della spalla congelata: raffreddamento, congelamento e disgelo. Naturalmente perchè per rendere comprensibile la patologia si usa il paragone con le fasi del congelamento, non certo perchè la spalla si raffreddi o sia fredda veramente, anzi tipicamente la spalla è calda.

Perché la spalla si irrigidisce, congela?

Le vere ragioni del dolore e del blocco della spalla non sono conosciute. Si sà però che è malattia più frequente in alcune condizioni

  1. diabete, soprattutto se non riconosciuto e non trattato,
  2. ipotiroidismo ma anche ipertiroidismo
  3. Parkinson
  4. immobilizzazione

La causa principale sembra essere la immobilizzazione. La immobilizzazione della spalla,  avvenuta dopo trattamento chirurgico o per frattura della testa dell’omero, sembra essere il fattore predisponente principale della rigidità da capsulite adesiva della spalla.

Per questo oltre che per altri motivi, la immobilizzazione di spalla andrebbe ridotta al minimo essenziale e non superare mai le due o tre settimane.

Sintomi specifici della spalla congelata

Il dolore nella spalla congelata è spesso persistente e fastidioso diventando intenso a periodi o per il movimento. Localizzato in alto sulla spalla o lungo la parte alta del braccio. Il sintomo principale è comunque la rigidità dolorosa.

Sintomi e segni più frequenti nella capsulite adesiva o spalla congelata

Trattamento e cura

La spalla congelata tenda a guarire spontaneamente ma molto lentamente. Volendoci a volte anche tre anni, per migliorare la capacità di movimento della spalla, si tende a provare ad alleviare il disturbo con farmaci per il controllo del dolore e la fisioterapia.

Il trattamento non chirurgico consiste nell’uso di antinfiammatori, fisioterapia ed infiltrazioni articolari di spalla con cortisone.

Il farmaco usato per le infiltrazioni della articolazione della spalla è il cortisone.

Non esiste indicazione all’uso di acido ialuronico o PRP in questo tipo di patologia della spalla

La maggior parte dei pazienti risponde alla fisioterapia ed al cortisone per infiltrazione.

Il trattamento chirurgico

La frozen shoulder o spalla congelata viene raramente trattata chirurgicamente e solo in caso di fallimento di un trattamento medico con fisioterapia ed infiltrazioni di cortisone nella spalla.

Potrà essere fatta una artroscopia di spalla o delle manipolazioni sotto anestesia.

Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.


Dott. Giuseppe Fanzone

Pubblicato il 31 dicembre 2016
Ultimo aggiornamento:  31 dicembre 2016

Di Dr. Giuseppe Fanzone

Mi chiamo Giuseppe Fanzone. Nato a Mazzarino nel 1967, al termine di una carriera scolastica irreprensibile, mi sono laureato in Medicina e Chirurgia, magna cum laude, nel luglio del 1991, all’Università di Catania. Iniziata prestissimo l’attività lavorativa, sono riuscito comunque a conciliarla con la vita familiare arricchita dalla nascita di tre splendidi figli. Ho ottenuto il titolo di specialista in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università Campus Biomedico di Roma. Sono iscritto all’Ordine dei Medici della provincia di Caltanissetta. Sono diventato un Ortopedico “On Line” quasi per caso ma, questa condizione, ha finito per piacermi! Attualmente lavoro come Medico Ortopedico nella UOC di Ortopedia e Traumatologia dell’ Ospedale Umberto I di Enna dopo avere lavorato nell'altro ospedale della ASP di Enna Il Michele Chiello di Piazza Armerina.

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