Pestello-erbe-officinali

La fitoterapia

è una pratica terapeutica che affida all’uso di piante o estratti di piante il trattamento, in senso anche vasto, delle problematiche legate allo stato di salute. La fitoterapia rappresenta pur sempre un approccio di tipo farmacologico anche se naturale, pertanto
non si può prescindere nel suo uso dalle corrette indicazioni e dalla conoscenza degli effetti collaterali, controindicazioni e avvertenze d’uso. Inoltre, bisogna tenere conto del fatto che  i fitoterapici possono interagire con altri medicamenti.
Non si può comprendere l’approccio  fitoterapico se prima non si fa una panoramica sui vari tipi di estratti, seppur veloce e solo per quelli più utilizzati:

Le tinture madri (T.M.)

Grado alcoolico compreso tra i 50 e i 70°C.  i principi attivi in esso contenuti sono notevolmente diluiti, per questo hanno un’azione piuttosto blanda.

Estratti fluidi (E.F.)

Si preparano a partire da pianta essiccata. Grado alcoolico oscilla tra i 20 e i 30°C. Meno diluito della T.M. L’attivita degli E.F. Si può considerare discreta.

Macerati glicerici (M.G.)

Si utilizzano le parti più giovani della pianta, grado alcoolico di 30°C. Nonostante la loro diluizione, i macerati glicerinati hanno un’azione curativa discreta.

Estratto secco (E.S.)

è assai più concentrato rispetto all’estratto fluido da cui deriva, per questo è possibile procedere alla determinazione quantitativa del principio attivo rappresentativo della pianta, In questo modo si ottiene un prodotto di tipo farmaceutico. La dimensione molto piccola dei suoi granuli lo rende adeguatamente biodisponibile poichè ne facilita l’assorbimento e l’utilizzazione da parte dell’organismo. l’estratto secco titolato e standardizzato è sicuramente il prodotto fitoterapico migliore ed è dotato di un’azione curativa ottimale.

Essenze (O.E.):

Gli oli essenziali o essenze sono poco stabili, all’aria, luce e calore si ossidano.
La loro lipofilia ne consente la penetrazione nel sangue in quantità significative anche se usati per via esterna. Gli oli essenziali hanno un’azione curativa ottimale, ma possono essere facilmente tossici se usati in modo non corretto.

La fitoterapia moderna su base scientifica, utilizza principalmente gli estratti secchi, pur non ignorando altri preparati validi ma con minor riproducibilità quantitativa dei principi attivi.
Così come avviene per i farmaci,  il consiglio al banco di un farmacista a cui spesso ci si rivolge può essere prezioso per aiutare il paziente non solo nella scelta del rimedio più adatto ma soprattutto a distinguere tra una problematica che può essere risolta con l’automedicazione rispetto a quella dove risulta necessaria una valutazione medica.

Esiste una distinzione precisa tra i fitopreparati utilizzabili per il benessere dell’organismo (fitoterapia di automedicazione o “farmacologia del benessere”),  ed una fitoterapia medica, ovvero un utilizzo del fitoterapico, spesso in integrazione ai farmaci tradizionali, per trattare vere e proprie patologie, questo tipo di  fitoterapia deve essere praticata solo da medici.
In alcune farmacie è possibile trovare fitoterapici formulati e prodotti nel proprio laboratorio galenico, questi possono contenere solo principi di origine vegetale presenti in una lista di piante officinali consentita dal Ministero della Salute. Le preparazioni di fitoterapici in associazione a vitamine, sali minerali e sostanze ad attività salutistica prevedono la registrazione ministeriale o in alternativa una ricetta medica galenica.
I centri medici che praticano fitoterapia clinica sono rari. Anche se sempre di più questa pratica si sta diffondendo.

In Oncologia, la fitoterapia viene usata per coadiuvare l’azione farmacologica e rendere meno pesanti gli effetti collaterali delle terapie antiblastiche.

In Cardiologia  si utilizza la fitoterapia per evitare o diminuire l’uso delle statine nelle iperlipidemie specie in persone debilitate o con problemi epatici.

La fitoterapia trova anche applicazioni in pediatria, ematologia, dermatologia.

Piante officinali con attività  particolari come l’ uva ursina, il mirtillo rosso, muira puama, damiana,  vengono utilizzate rispettivamente  in  urologia, ginecologia, andrologia. Tutte le specialità mediche possono trovare un valido aiuto ed un alleato importante nella fitoterapia purché venga applicata con logica e sapere medico.

Quali sono le controindicazioni generali e avvertenze d’uso dei fitoterapici?

L’utilizzo dei fitoterapici in gravidanza o allattamento deve essere fatto solo sotto controllo medico anche quando si tratta di sintomi semplici e facilmente riconoscibili, persone che assumono altri farmaci devono chiedere sempre un consiglio al medico o al farmacista prima di utilizzare questi preparati.

Quale ruolo della fitoterapia nel trattamento della malattia artrosica?

l’interesse registrato nei confronti degli agenti condroprotettivi che somministrati per via orale, sembrano lavorare in sinergia per rallentare il progredire dell’artrosi ha portato ad un successo impensabile fino a pochi anni fa. In particolare quando l’effetto sinergico delle glucosamina e condroitina sulle cartilagini è associata ad un fitoterapico caratterizzato da buona attività anti infiammatoria ed antidolorifica ed ottima tollerabilità gastrica e generale. In questo modo si riesce a venire incontro in maniera ottimale alle esigenze del paziente sofferente di disturbi artrosici, conciliando efficacia e tollerabilità per lunghi periodi di trattamento.

Alcuni principi fitoterapici:

  • Boswellia serrata, si usa la resina sotto forma di estratto secco nebulizzato titolato in acidi boswelloici al 65% ha una buona azione antinfiammatoria ed antidolorifica contemporaneamente ad una eccellente tollerabilità a livello gastrico e in generale. La dose ottimale è di circa 3 mg/Kg pro chilo/die.
    Effetti collaterali della Boswelia: rari casi di reazioni allergiche di tipo cutaneo
    Avvertenze e controindicazioni della Boswelia: non sono note controindicazioni, in via prudenziale và usata con cautela in gravidanza, allattamento e nel bambino sotto i 3-4 anni di età.
  • Arpagofito (detto anche artiglio del diavolo) si utilizzano le radici laterali tuberizzate. Il fitocomplesso è ricco di sostanze dette iridoidi. Viene titolato in arpagoside che è il costituente maggiore. La sua azione è di tipo antiflogistico.
    Effetti collaterali dell’ Arpagofito: ha un sapore molto amaro, può provocare epigastralgia e per questo si deve assumere a stomaco pieno.
    Avvertenze e controindicazioni dell’ Arpagofito: non sono note controindicazioni, non è consigliabile usarlo sotto i 12 anni di età e in gravidanza o allattamento.
  • Salice bianco: si usa la corteccia del salice in estratto secco nebulizzato e titolato in acido salicilico min. 4%. La posologia giornaliera va da 9 a 11 mg/Kg/die suddivisa in due somministrazioni meglio se dopo i pasti principali.
    Effetti collaterali del Salice Bianco: nessuno degno di nota.
    Avvertenze e controindicazioni d’uso del Salice Bianco: è controindicato in pazienti allergici ai salicilati.
    Per prudenza non và somministrato in gravidanza o allattamento.
  • Zenzero: si utilizza l’estratto secco del rizoma titolato in olio essenziale min. 0,8% (B.H.P. 1990) o in gingeroli min. 4% (commissione E tedesca) si utilizza alla posologia 12-13 mg/Kg/die suddiviso in due somministrazioni preferibilmente a stomaco vuoto. La sua azione è di tipo antiflogistico.
    Effetti collaterali dello Zenzero: a dosi elevate può causare eruzioni cutanee di tipo esantematico. Avvertenze e controindicazioni dello Zenzero: non ci sono controindicazioni degne di nota, è consigliabile usare con cautela nei pazienti in trattamento con warfarin.

Dott. Giovanni Ferrigno
Il dott. Giovanni Ferrigno è Farmacista Preparatore della Farmacia “dr. Gallo” di San Cataldo (Caltanissetta).
Fondatore e consulente farmacista del Centro Fitoterapico Mediterraneo di Mazzarino (Caltanissetta).
Socio SIFit (Societa Italiana di Fitoterapia).
e-mail: giovanniferry@tiscali.it Tel.: +39 0934 571198 Fax: +39 0934 588473
Centro fitoterapico: +39 331 7676262

Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.


Dott. Giuseppe Fanzone

Pubblicato il 30 maggio 2012
Ultimo aggiornamento:  11 gennaio 2017

Di Dr. Giovanni Ferrigno

Giovanni Ferrigno. Laurea in farmacia presso l'università di Torino. Galenista preparatore esperto in nutrigenetica e fitogalenica. Esperienza nell'industria farmaceutica nei reparti di estrazione di principi attivi da brodi di fermentazione e controllo processo in laboratorio. Membro del Consiglio Direttivo Nazionale della U.G.I. (Unione Galenisti Italiani).

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