Il dr. Giuseppe Fanzone, Ortopedico, Dirigente Medico di I livello della U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia dell’ Ospedale “Umberto I” di Enna (EN).
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Ultima modifica del 09 giugno 2023
salve dott fanzone le sto scrivento per essere aiutato o avuto un infortunio sul lavoro a milano e la diagnosi frattura scomposta al perone di un terzo intervento chirurgico con placche e viti incidente avuto ad ottobre 2015 a fine gennaio o iniziato la fisio terapia ma dopo diverse sedute di fisio terapia il fisiatra mi dice essento la caviglia bloccata ed il piede rimasto girato mi sospende la fisio terapia dicendomi che secondo lui si dovrebe intervenire con intervento chirurgicoe mi a detto di farmi vedere di un chirurgo ortopedico cosa mi consiglia lei questa situazione mi fa stare molto male la ringrazio anticipatamente
Direi che il fisioterapista la ha già ben consigliato.
Buona swra dottore la contatto x una informazione 3 mesi fa saltando un muretto mi feci male la caviglia destra , sono andato al pronto soccorso mi hanno fatto i raggi dicendomi che non c era la frattura , xo hanno trovato una distorsione e contusione. Mi hanno dato delle cure con ghiaccio stare a riposo e tenere la caviglia affasciata. Sono passati 3 mesi xo la caviglia e ancora gonfia di meno di 3 mesi fa xo e gonfia e cammino bene xo sia la mattina quando mi alzo o in altre occasioni che faccio qualche movimento sbagliato mi fa male ancora . Grazie anticipatamente
buonasera Dottore ho subito frattura paletta omerale distale braccio sx operata dopo trazione con applicazione di placche e viti sagomate di sintesi, fatta tanta fisioterapia iniziata pero’ a piu’ di un mese dall’intervento non riesco a flettere sia inestensione che in flessione il gomito, sono credo a 90°… riusciro’ a tornare normale? l’ortopedico che mi ha operata dice che in un primo tempo voleva togliermi i ferri inseriti, ora visto l’osteoporosi all’interno preferisce di no. No intende sbloccare in sedazione,ho cinquant’anni mi devo rassegnare ad avere un braccio piegato a ” V”? grazie
Già capitato anche a me, il senso di sfiducia nei confronti di chi ti ha operato diventa insopportabile. La mobilizzazione in narcosi è un tipo di procedura che non mi piace eseguire, se possibile rimuovo i mezzi di sintesi. Comunque è molto complesso “riprendere” un gomito rigido.
Salve Dottore sarei lieto di ricevere un vostro parere,ho 18 anni e un mese e mezzo fa ho riportato giocando a calcio una frattura composta del V metatarso,in ospedale mi hanno prescritto il gesso per un mese,me lo sono messo,e dopo un mese l’hanno tolto fatto i raggi e detto che era tutto apposto,senza prescrivere alcun tipo di fisioterapia o riabilitazione.Nel giro di due giorni ho iniziato a mettere gradualmente peso sul piede interessato e dopo una settimana,come ora,cammino perfettamente.Il problema sorge quando faccio leggermente pressione sulla parte esterna del piede,interessata alla frattura che mi provoca ancora dolore,mi chiedo se sia normale,e inoltre ieri al 15esimo giorno senza gesso ho fatto una corsetta di mezz’ora e adesso sento abbastanza dolore alla parte interessata alla frattura,mi chiedo se il dolore durerà ancora molto e se sia normale che dopo il gesso e nonostante i raggi vadano bene mi faccia ancora male la zona interessata al trauma.grazie buona giornata
Semplicemente è presto per correre.
Buona sera Dr. La mia bimba di 4 anni durante la settimana bianca ha riportato frattura chiusa della tibia, composta in ospedale in montagna le hanno fatto il gesso dalla coscia al piede incluso. Avevano detto di rimuoverlo dopo 30 giorni. Al nostro ospedale di zona le hanno fatto di nuovo i raggi dopo 7 giorni dal gesso e dicono che siano sovrapponibili, il mio dubbio che vorrei potesse dissipare è che cmq hanno messo già in programma un successivo gesso a gambaletto oltre i 30 giorni del primo, è indispensabile? Non c’è una alternativa come un tutore o simile, per evitare un altro mese di patimenti alla bimba che ha solo 4 anni e comprendibilmente ne risente. La ringrazio moltissimo Caterina
Probabilmente ne risente (solo temporaneamente) ma deve comunque guarire bene. Questo è importante.
buongiorno Dr. sono una donna di 62 anni e cadendo mi sono provocata una frattura scomposta dell’ epifisi distale del radio destro, mi hanno operato con placca e viti tre giorni fa e le dita e la parte della mano che fuoriesce dalla fasciatura sono molto gonfie e nere; le chiedo e normale?
grazie
Salvina.
Un pochino più scure del normale è ok. Potrebbe però essere troppo stretta la fascia. Consiglio di farsi rivedere in ospedale.
Egregio Dottore,
Grazie per le risposte che offre. Volevo un Suo parere. Da parecchi mesi ormai soffro di un dolore a una vertebra dorsale, più precisamente quella che si trova all’altezza dell’inarcamento della schiena quando ci si piega (non so spiegarlo meglio…forse la 3? La 4 dorsale?). Mi fa male al tatto in particolare nella faccetta articolare e nel processo spinoso ma anche nel corpo della vertebra. Non ho scoliosi né ernie. Faccio una vita molto sedentaria per lavoro e spesso ho il vizio di tenere la schiena curva ma non batto vicino alla sedia (peraltro imbottita). A volte soffro di dolori di schiena sotto le scapole, forse per via della postura. Che cosa potrebbe essere secondo Lei? Possibile che una infiammazione faccia male per mesi senza mai diminuire tranne rare giornate in cui non mi sembra di avvertire dolore se tocco? Il dolore se non tocco non lo sento. Grazie per l’aiuto, a presto.
Fatta una radiografia?
Buonasera. Mi chiamo Angela Amato ed abito a Verona. Avendo avuto, due anni fà, un esito negativo per l’operazione all’omero sinistro (placca ma mancata richiesta di terapie con conseguente difficoltà ancora attuali). Ora, a gennaio u.s. mi sono fratturata la testa del collo omero destro. Non volendomi operare e dopo aver portato il tutore per un mese circa, ho consultato vari ortopedici (3 per precisione) e tutti hanno dichiaro che, dopo un altro periodo di semi immobilizzazione, avrei potuto iniziare la riabilitazione. Cosa che feci a partire dal 18 aprile u.s. Purtroppo l’ultima radiografia ha rivelato che la frattura si era riaperta, sospendendo tutto. Ho tentato di contattare il medico – dr. Piero Olivi – senza alcun risultato. Vivo sola e non c’è qualcuno che mi possa aiutare.Ho letto di Lei e vorrei sapere se potesse darmi un consiglio utile, anche se la distanza non è a favore. La ringrazio comunque se riterrà opportuno dare attenzione a questa mia. Angela Amato
La frattura della testa omerale trattata senza chirurgia necessita, in generale, dopo un iniziale breve periodo di riposo con braccio al collo di tanta buona fisioterapia. In qualche modo bisogna lasciare stare le risultanze della radiografia ed affidarsi completamente alla clinica.
Buonasera dott. Fanzone sono Roberta vivo in Germania da due anni. Circa 7 mesi fa l’ ho contattata per un consulto riguardo ad una storta alla caviglia del piede dx che per fortuna si è risolta in modo direi ottimale ora cammino benissimo e non ho più alcun problema. Ma la ricontatto per un nuovo consulto per mia sfortuna l’ 11 Marzo ho avuto un incidente in casa! Mi è venuta la felice idea di salire su di una sedia per spolverare e la sedia si è piegata indietro ed io sono atterrata giù con il piede sx piegandolo in avanti ho avvertito un forte bruciore e subito dolore ho provato a mettermi in piedi ma non riuscivo assolutamente ad appoggiarlo dopo qualche secondo il dorso del piede era gonfio ho applicato ghiaccio ed ho elevato l’ arto, i dolori persistevano cosi mi sono recata in pronto soccorso dove mi hanno visitata e fatta una radiografia e tomografia i cui gli esiti riportavano microfrattura composta alla base del 2,3 e 4 metatarso mi hanno applicato il gesso per i primi 10 giorni con divieto di carico assoluto! Successivamente alla seconda visita “senza radiografia” mi hanno tolto il gesso e messo vacoped scarpa sempre con divieto di carico assoluto! dopo 5 settimane sono andata da un Ortopedico che mi è stato consigliato il quale mi ha visitato, fatte le radiografie e mi ha assicurato che il piede è guarito completamente! Mi ha detto di iniziare a caricare gradualmente i primi 4 giorni con vacoped e successivamente con scarpa normale per poi iniziare 6 sedute di fisioterapia. Ora la mia domanda e questa io ho fatto quanto detto dallo specialista solo che ho dolori atroci nel camminare! sopratutto sotto la pianta del piede per me e davvero un problema in più mi si e gonfiato abbastanza in particolare la zona dorsale premetto che gli ho chiesto al fisiatra gli esercizi da svolgere in casa i quali seguo giornalmente ma mi sembra di fare a ritroso non vedo miglioramenti anzi a distanza di 15 giorni da quando cammino sento sempre più dolore e molta difficoltà nel movimento del piede. Giovedì ho nuovamente una visita ortopedica dove mi ha segnato dei plantari che dovrò ritirare coglierò l ‘occasione per ribadirgli che ho dolore ma intanto vorrei un suo parere da ottimo medico italiano! la ringrazio e buon lavoro.
Particolarissima come storia, anche se italiano e bravo 😉 ,sono molto dubbioso riguardo alla origine del problema. Sembr di capire che ci sia instabilità della lesione. Chieda se possibile all’ortopedico di verificare di nuovo, anche sulle vecchie lastre, la presenza di una lesione di Lisfranc. Se confermerà che non è una Lisfranc (uso una terminologia che dovrebbe essere compresa anche in Germania) persista nella fisioterapia.
Salve dottore ho il tallone macinato da settembre operandomi tornerò
Come prima?
Gentilissimo dottor Fanzone intanto la ringrazio per la celere risposta e le sue parole non fanno che confermare i miei dubbi!!! Sui referti che non riesco a decifrare cita un qualcosa riguardo l’ articolazione del Lisfranc la quale personalmente ho avuto dei dubbi a riguardo…la prima visita effettuata dall ortopedico ho avuto riguardo di chiederglielo con molta difficoltà nell esprimermi lui con un semplice gesto del capo mi ha confermato di non avere lesioni del lisfranc comunque farò in modo di rinnovare i miei dubbi all’ ortopedico e le farò sapere.. Eventualmente se dovesse confermare delle lesioni la cura sarà sicuramente l’intervento chirurgico? grazie e buon Lavoro!
Roberta.
Buongiorno,
Le volevo chiedere se il chiodo endomidollare in titanio che mi è stato impiantato, per la rottura pertrocanterica del femore SX, si può rimuovere anche dopo anni e se c’è un limite massimo di tempo. Io sono stato operato il 03/09/2015 e la mia intenzione è di rimuoverlo allo scadere dell’anno.
Le faccio presente che non ho alcun fastidio a parte un pò di fiacchezza nella gamba, la mia paura e che dopo essere trascorsi degli anni o per una nuova caduta, visto che pratico sport sia bicicletta che sci, e per sentito dire anche per i sintomi quando ci sono i cambiamenti atmosferici, mi potrei pentire di non averlo tolto quando era il momento giusto.
La ringrazio anticipatamente della risposta e la saluto cordialmente.
Salvatore lopetrone
Piacenza
Se darà fastidio si toglierà in qualunque momento.
Gentiliss. Dottore
I sintomi fastidiosi che si possono sentire con il chiodo endomidollare quali sono?
Mi scusi se glielo chiedo, ma volevo capire esattamente a cosa ci si riferisce.
Nel caso dovessi cadere e fratturarmi nelle stessa area, sarebbe un evento (raro) quasi irreparabile?
A distanza di un anno o di dieci l’ osteointegrazione e la stessa?
Il suo consiglio mi pare di capire, è comunque, di non toglierlo!!!
La ringrazio ancora della sua gentilezza e delle risposte che vorrà darmi.
Cordiali saluti
Salvatore
Il mio consiglio è quello di decidere al momento. La mia massima è: “non c’è condizione che un intervento chirurgico non possa peggiorare” pertanto facciamo un intervento solo se necessario o ritenuto utile negli altri casi…
egregissimo dottor Fanzone ,mi permetto di disturbarla per capire meglio il risultato di una mia risonanza magnetica fatta alla caviglia sx, dopo un trauma distorsivo importante avvenuto in data 10 maggio 2016, la risonanza magnetica e’ stata fatta il 13 maggio 2016, .Premetto mi chiamo francesco ho 45 anni,militare,lavoro a crema (cremona) in data 9 maggio subivo ,saltando 4 gradini una forte trauma distorsivo alla caviglia sx,da impatto dall’ alto verso il basso, immediatamente la caviglia si gonfiava lateralmente e centralmente, il dolore era molto forte per circa 2 ore, per poi diventare moderato cronico, dolore che ho ancora adesso mentre le scrivo. Nell’ arco di poche ore si formava inoltre un esteso e grosso ematoma che partiva dalla tibia, lateralmente fino alle dita del piede sx. il giorno dopo mi recavo camminando ,al pronto soccorso .Il medico prima vedendomi deambulare mi ha detto che camminavo bene,poi quando ha visto la caviglia tumefatta e molto gonfia,ha cambiato modo prescrivendomi un rx, che pero’ non ha evidenziato fratture nei radiogrammi effettuati,dimettendoni con una diagnosi di trauma contusivo distorsivo caviglia sinistra, con prognosi clinica 15 giorni salvo complicazioni. ghiaccio riposo,stampelle per 4-5 giorni, poi cavigliera elastica per due settimane,controllo dal curante.Non e’ stata messa nessun benda o gesso. Essendo recidivo di parecchie distorsioni avute negli anni precedenti ,ma mai come questa volta,a livello di gonfiore ed ematoma, spaventato ,ho effettuato un rm privatamente in un centro specializzato ortopedico a livello radiodiagnostico.La rm ,su un quesito diagnostico effettuato per recente trauma con edema ed ematoma, referta, la situazione articolare della tibio.peroneo-astralgico mostra lieve assottigliamento e disomogeneita’ di segnale della cartilagine articolare in sede antero mediale.
Lieve edema “intraspongioso” del corpo astralgico.
Evidente irreglarita’ morfostrutturale e di segnale dell’apparato capsulolegamentoso laterale della caviglia con particolare interessamento del legamento PAA che appare diffusamente edematoso e disomogeneo .Discreto versamento articolare della tibiotarsica con tendenza ad estendersi ai tessuti molli extrarticolari per “danno capsulare”.
Si associa evidente edema ed imbizione dei tessuti molli adiacenti al malleolo pereonale sia sul versante anteriore che sul versante posteriore con presenza di area di irregolarita’ di segnale compatibile con ematoma sottocutaneo.
Sostanzialmente nei limiti l’aspetto del legamento deltoideo.
Distensione irritativa della guaina di scorrimento dei tendini peronei.
Quadro di tenosinovite del tibiale posteriore in in misura minore dei tenditi flessori.
Sostanzialmente nei limiti l’aspetto dei tendini estensori.
Segni di sovraccarico della sottoastralgica con alterazione sclerotiche dei capi ossei.
Riduzione della rima articolare dell’ astragalo-scafoidea e della calcaneo cuboideo.
Quadro di incipiente tendinosi del tendine d’achille all’inserzione calcaneale e minima distensione della borsa pre retrocalcaneale.
Si consiglia visita specialistica.
Egregio dottore, scusandomi della lungaggine nel referto, mi potrebbe spiegare cosa evidenzia la risonanza magnetica, l’edema intraspongiso e’ una frattura dell’astragolo ?. A causa del mio lavoro non ho fatto giorni di malattia, ma continuando la mia normale attivita’ .Sono in attesa di una visita ortopedica che ho prenotato dopo la risonanza magnetica visto il consiglio del radiologo. Attualmente, infine dottore riesco a camminare con dolore sempre moderato che si accentua fino a diventare lancinante se faccio le scale in particolare a scenderle ed a salirle,il dolore e’ esterno, mediale, e interno alla caviglia,ma anche a livello di tendine d’achille. grazie di cuore dottore, e mi scusi del disturbo,con enorme stima francesco.
A volte si riceve subito e per primo il migliore consiglio, poi per superbia si decide di fare di testa propria e allora…
Dott Franzone mi scusi ancora del disturbo ringraziandola della sua risposta.le volevo chiedere e ed è il motivo per cui mi sono permesso di utiliźzare la sua grande preparazione professionale ,peccato per la distanza ..se è possibile una frattura all astragalo con l ‘indicazione di edema intraspongioso del corpo astralgico.ho avuto purtroppo due episodi di fratture ossee diagnosticate succesivamente con le medesime lastre fatte al momento dell’evento.con enorme stima Francesco .
Non solo è possibile ma mi pare l’ipotesi più probabile. Peccato non possa stare a riposo, sarebbe l’unica cura.
dott fanzone grazie infinite per la sua ennesima sua risposta ,peccato che non riceva a crema, sarei venuto da lei ,subito. grazie ancora,con enorme stima e gratitudine, francesco.
Dott. Franzone non so se ho inserito precedentemente la mia questione nel forum giusto per cui la ripeto anche qui, scusandomi per l’insistenza.
Mia moglie, di anni 75, è stata operata il 2 marzo per una protesi completa al ginocchio destro, Ha effettuato due cicli di fisioterapia e ora sta finindo un ciclo in piscina sempre presso la struttura ospedaliera che ha eseguito l’operazione. Dai raggi la protesi è a posto e le è stato detto, alla visita di controllo da parte del chirurgo, di pazientare perchè è ancora normale mentre il fisioterapista dice che non ha mai visto un ginocchio così! Ad oggi mia moglie non estende completamente la gamba, non la piega più di 90° e ha il ginocchio ancora gonfio. La ringarzio anticipatamente per la Sua attenzione.
Il suo fisioterapista commette l’errore di scoraggiarla. Bisogna andare a vanti, non tutte le protesi hanno lo stesso percorso ma alla fine i risultati sono sempre accettabilissimi.
Buona sera dott Fantoni la prego di perdonare il disturbo , avrei alcune domande da farle.Un mese fa sono caduta e ho riportato piccola frattura del malleolo peroneo rx poi doccia gessata per 30 giorni ,non ho mai caricato ma mi sono mossa in casa in carrozzina faccio le faccende di casa quello che posso pero’spesso faccio su e giu’ con il. piede lunedì dovrò togliere il gesso ma ho paura che non abbia fatto il callo perche”quando metto giu’il piede mi brucia un po’ e normale tutto cio’ Grazie infinite per la risposta.
Un pochino frequente è. Tranquilla, la guarigione è una certezza. 😉
Dott.buongiorno volevo chiederle un parere.Ho una bambina di quattro anni ,le hanno diagnosticato solo guardandola un piattismo di primo grado piede valvo,valgismo al ginocchio e deficit di appoggio.mi hanno fatto fare dei plantari avvolgenti.Secondo il suo parere medico la cura e’ giusta?
Per gradi lievi di valgismo preferisco non correggere con plantare per evitare interferenze con la crescita e poi eventualmente intervenire intorno ai dieci anni con la correzione chirurgica.
C’è un articolo su questo sito. https://www.giuseppefanzone.it/piede-piatto-nel-bambino/
buongiorno Dr Fanzone sono una sig.ra di 69 anni Marina, il 30 aprile sono caduta da circa 2 metri ,al pronto soccorso hanno diagnosticato dopo raggi e tac frattura calcagno destro infrazione della VIII arcata rifiutato ricovero mi hanno fatto una doccia di gesso con il controllo ortopedico dopo 8 giorni Al controllo dopo radiografia l ortopedico con un consulto con altri ortopedici ha optato per il gesso e un controllo dopo 30 gg. 10 maggio al il controllo solita radiografia l ortopedico constata che le fratture non sono calcificate e quindi gesso per altri 30 gg con terapia magnetoterapia 8 ore al giorno e vitamina d3, seleparina 3800 1 al gg. Il 10 giugno ho il controllo..Ora non ho dolore ho solo un piccolo fastidio.mi scusi dottore ,che ne dice dopo 70 giorni di gesso senza carico arriverò anche con un gesso a mettere il piede a terra? Volevo sapere pensa di venire a Roma? se è si, come posso contattarla? grazie per la sua attenzione distinti saluti
Non è previsto un mio viaggio a Roma nei prossimi giorni. Ad ottobre inizierò una collaborazione con il Campus Biomedico, forse allora potremmo anche incontrarci.
buongiorno dr. Fanzone conosco perfettamente a Trigoria il Campus Biomedico,cercherò di contattarla prima di ottobre eventualmente per prendere un appuntamento sperando non per la frattura al calcagno(ma per altre problematiche)
La ringrazio per la sua gentilezza .Grazie dr Fanzone
Gent. mo Dr. Fanzone,
mia madre, 86 anni, dopo anni di intervento di protesi ad entrambe alle ginocchia, in una gamba comincia ad avere problemi di cattiva circolazione con apertura di ulcera (alla gamba).
Dopo alcuni mesi di cure un mattino all’improvviso le viene la febbre il ginocchio si gonfia e il dolore è insopportabile. Il medico prescrive DECLOREUM, ma deve sospenderlo, per problemi fisici. Si prova con la CANNABIS. Niente, non funziona, si prova con gli oppiacei. Niente non funzionano e in pù le creano nausea e vomito. Ora stiamo provando con il cortisone ed effettivamente il ginocchio si è sgonfiato e finchè lo prende non sente più dolore. Appena smette di prenderlo però tutto torna come prima….per favore, siamo stanchi di vedere mia madre piangere dal dolore….ci può dare un consiglio? Grazie di cuore cristina
Le ulcere agli arti inferiori sono spesso causate dal diabete, sempre legate a difficoltà alla circolazione ematica, si accompagnano ad un dolore suo proprio di tipo neuropatico. Esistono prodotti che aiutano in tal senso. Credo vada seguita in maniera “professionale” per il controllo del dolore affidandosi a professionisti medici.
BUON GIORNO DR.FANZONE LA SCRIVO PER SAPERE UN SUO CONSULTO.
HO AVUTO UNA FRATTURA NEL 2013 NEL ‘AVAMBRACCIO SINISTRO CON APPLICAZIONE DI UNA PLACCA, E UN PO DI TEMPO CHE MI SI E INFIAMMATA UNA GHIANDOLA SOTTO L’ASCELLA PUO ESSERE DOVUTO DALLA PLACCA CHE PORTO DA PIU ANNI
Improbabile.
buongiorno dr. Fanzone conosco perfettamente a Trigoria il Campus Biomedico,cercherò di contattarlo prima di ottobre eventualmente per prendere un appuntamento(per altre problematiche)
La ringrazio per la sua gentilezza .
Buongiorno dr. Fanzone ho un ragazzo di quasi 14 anni con il problema dei piedi piatti; mi hanno consigliato visto l’età che non risolvo più niente con il plantare e l’unica soluzione sia l’intervento chirurgico.MI chiedevo se lei mi può aiutare o in caso contrario indirizzarmi su un chirurgo nella zona di Catania.
La ringrazio per la Sua risposta.
Se si decide a farlo trattare lo visito io ad Enna.
Buongiorno, la ringrazio per avermi risposto. Non appena il ragazzo finisce gli esami a scuola la ricontatto per farlo visitare. A risentirci.
Buongiorno Dottore, volevo chiedere un suo parere, a dicembre 2013 ho fatto un brutto incidente stradale, frattura collo del femore, frattura diafisi femorale, frattura emipiatto tibiale tutto a sinistra.
Inteventi dicembre 2013 innesto chiodo endomidollare femore, aprile 2014 innesto osso piu’ gel piastrinico nella frattura diafisi femorale esterno, ottobre 2014 artromiolisi artroscopica ginocchio, aprile 2015 tolto le due vite che fissano il chiodo, febbraio 2016 altro innesto osso nella diafisi nella parte esterna dove manca 1 terzo di callo per completare la guarigione,
ad oggi fletto il ginocchio a circa 90 gradi e in estensione mancano 7 gradi, il mio problema e’ che ancora adesso la frattura della diafisi all’esterno stenta a guarire sono passati 2 anni e mezzo, nonostante sono pieno di dolori riesco a fare un po di tutto lavoro bici camminare ecc., le chiedo un suo parere e’ passato molto tempo, grazie.
Il dolore al ginocchio è una cosa, il dolore alla coscia un’altra. Per il ritardo di guarigione clinica della frattura di femore forse potrebbe pensare alla rimozione del chiodo.
Buonasera Dott. a seguito dolori piede, calcagno, gamba, causa scarpa antifortunistica ( con le scarpe abituali mai avuto dolori) ho fatto una visita dal podologo che ha riscontrato: restrizione nel ROM in intrarotazione femorale anche a ginocchia flesse.
Non si evidenziano dismetrie degli A.I.
Caviglia equina bilaterale che recupera a ginocchio flesso
Primo raggio dorsiflesso bilaterale flessibile con ipertensione della falange distale dell’alluce
In carico leggera pronazione di talo-calcaneare, compensativa di avampiede caro-supinato
In deambulazione importante compenso di caviglia equina che comporta un’andatura “punta-tacco” per deficitTT
A destra evidente spostamento del carico in fase propulsiva sulla parte esterna del piede
Functional hallux limitus bilaterali in dinamica.
Il podologo che mi ha visitata mi ha sconsigliato plantare, sconsigliato l’uso di scarpe antofortunistiche e esercizi per allungamenti della catena muscolare.
Altro non posso fare?
La scarpa antinfortunistica è importante. Perchè non provare ad usarne una più comoda?
Gentile dott. Fanzone,
le scrivo a proposito di mia figlia di 6 anni. Ieri è caduta dalla bici, ha appoggiato la mano per terra e ha riportato una frattura composta, minimamente scomposta (così ha riportato l’ortopedico), della base del dito anulare sinistro f2. IN pronto soccorso ortopedico è stata fatta manovra di riduzione (senza anestesia! è normale?) ma non è stato steccato, solo legato con cerotto (chiamato bendaggo solidale) al dito medio. Le chiedo: secondo lei non era meglio steccarlo? La bambina non sta mai ferma, lo piega. Non le fa particolarmente male, non è più gonfio, c’è solo un po’ di livido sul palmo. grazie mille davvero.
La decisione da prendere è se è più rischiosa una anestesia o un dolore che anche se intenso è di breve durata. Giusto non steccare, del resto anche la sua bimba è in accordo dato che lo muove senza grossi problemi.
Buongiorno dottore
Il 24 maggio mi sn recata in ps per un trauma all’ alluce sx
Dalla lastra” distacco parcellare della base della falange prossimale del primo dito sul profilo mediale.
Mi mettono splint x28gg arto elevato e deambulare cn scarpa Talus
Dopo una settimana controllo lastra con esito”
Postumi di distacco parcellare discretamente composto della base della falange prossimale del primo dito sul profilo mediale”
Ieri 22giugno mi tolgono splint e controllo lastra ” Buona composizione dei monconi fratturativi processi osteoroparativo incompleti”
L ortopedico mi ha scritto e detto di fare da sola ginnastica articolare(piegare il dito) ripresa del cammino in carico libero ripresa graduale e cauta delle attività
Quindi posso tornare al lavoro e guidare? Io lavoro in un negozio sto in piedi scarpe anti infortunistiche e talvolta carichiamo..
Ho ancora l ematoma evidente… E rigidità e dolore sopportabile a camminare ma scalza fatico molto d più
Cosa mi dice Lei dottore?
La ringrazio
Tornare a lavoro è il punto critico. Torni a lavoro appena ti senti in grado di farlo. La lesione non è grave in senso assoluto però sicuramente fastidiosa.
Grazie Dottore xla risposta
Ma a livello di guarigione più o meno in questo caso a che tempistica corrisponde?
Sto facendo intervalli d ghiaccio e crema momendol e ginnastica articolare.
Ieri ho provato a fare qlke giro in un parcheggio cn la macchina e devo dire ke nn ho dolore da frattura ma cm blocco perché come se fosse “atrofizzata” la pianta del piede anteriore… Ho usato la scarpa talus anke in casa perenemmente avendo una bimba d 1 anno può essere dovuto a quello? Poi sento proprio il bacino spostato d lato dalla parte “sana” xke appoggiavo cmq li pur avendo la talus
Il 21 luglio andiamo in vacanza …sarò tornata cm prima?
Il mio medico d base x precauzione mi ha dato 10gg d evitare sollevamento carichi… Noi carichiamo gli scaffali talvolta al lavoro sennò sn in cassa ferma in piedi ma cmq cn le antinfortunistiche. È una scelta giusta 10gg?
Ultima domanda ma se la frattura Nn è saldata xke c era scritto alla lastra ” buona composizione monconi fratturativi osteoriparazione non completa… ” xke mi ha detto di riprender d nuovo le mie attività cmq gradualmente?nn c’è il riskio ke lavorando e guidando peggioro la situazione?
Grazie ancora
Rimanga comunque tranquill. Guarirà certamente e si godrà le meritate vacanze estive.
P.s mi scusi dottore l ortopedico mi ha detto ke potevo riprendere a lavorare… Ma se ancora Nn è completo l esito della frattura posso davvero farlo?
La ringrazio in anticipo
Mi scusi dottore ho inviato la seconda parte del messaggio la prima nn la visualizza più .
Ho subito un trauma alla alluce sx
Distacco parcellare base falange
Ora dopo 28 gg d splint (tolto ieri) ho la sensazione di avere rigidità e dolore e relativo ematoma
Quando potrebbe impiegare il dito a nn duolere più?
L esito della lastra d ieri diceva ke buona composizione dei monconi della frattura e osteoriparaziine incompleta
Cosa significa? Per l ortopedico posso ricominciare a camminare e fare le mie attività cautamente
Ma se mi ha dato l ok x lavorare anke x guidare e quant altro?
Mi ha solo detto d non correre non saltare ecc
Io lavoro in piedi indossando scarpe anti infortunistiche e talvolta carichiamo gli scaffali
Devo stare ancora a riposo?
Lei cosa mi consiglia?
Grazie dottore in anticipo
Prima o poi bisognerà farlo. Guarigione completa e rientro nella normalita di prima della frattura è molto lento e credo non compatibile con le attuali normative.
In che senso dottore non è compatibile? Mi sn accorta ke ho fatto un po’ d caos con i messaggi.
Le avevo mandato un messaggio alla sua prima risposta ma ancora è in attesa se potesse rispondermi le sarei grata
Ancora grazie xla disponibilità
Trenta giorni di astensione sono già duri da giustificare, tutto qua.
Buongiorno dottore
Il 24 maggio mi sn recata in ps per un trauma all’ alluce sx
Dalla lastra” distacco parcellare della base della falange prossimale del primo dito sul profilo mediale.
Mi mettono splint x28gg arto elevato e deambulare cn scarpa Talus
Dopo una settimana controllo lastra con esito”
Postumi di distacco parcellare discretamente composto della base della falange prossimale del primo dito sul profilo mediale”
Ieri 22giugno mi tolgono splint e controllo lastra ” Buona composizione dei monconi fratturativi processi osteoroparativo incompleti”
L ortopedico mi ha scritto e detto di fare da sola ginnastica articolare(piegare il dito) ripresa del cammino in carico libero ripresa graduale e cauta delle attività
Quindi posso tornare al lavoro e guidare? Io lavoro in un negozio sto in piedi scarpe anti infortunistiche e talvolta carichiamo..
Ho ancora l ematoma evidente… E rigidità e dolore sopportabile a camminare ma scalza fatico molto d più
Cosa mi dice Lei dottore?
La ringrazio
Buongiorno mio figlio di17anni ha dei fissatori esterni x frattura radio e ulna può andare al mare
A mare si certamente, bisogna stare attenti alla sabbia che si infila tra i chiodi e la pelle e può dare gravi fastidi. Direi quindi di evitare le spiaggie sabbiose.
Salve dottore, io le volevo chiedere un’informazione. Ho di recente preso una storta al piede e mi e stato consigliato di fare delle punture di clexane ma giusto quattro giorni dopo sono riuscita a poggiare il piede. Mi fa ancora un po male ma volevo sapere se e ancora necessario dover fare queste punture. Grazie mille
Mai sentito dire che in Italia la medicina a volte la fanno più i magistrati e gli avvocati che i medici?
Salve dottore mi chiamo massimo ho 46 anni il 27 maggio ho avuto un incidente in moto con leale fratture al piede quinto metacarpo al cuboide e al calcagno ieri 29 luglio mi hanno rimosso il secondo gesso dicendomi che le fratture vanno bene che si sono saldate , l’ortopedico mi ha prescritto una visita fisiatrica ed incominciare a camminare con stampelle e caricare il peso , il problema è che ho il piede gonfio come un pallone e non riesco proprio ad appoggiare cosa posso fare mi aiuti, la ringrazio anticipatamente
Calza elastica e piede in alto.
Grazie mille dottore
salve dottore mi anno diagnosticato delle calcificazioni all’anca operata nel 2011 ,ho del fastidio all’inguine possono essere le calcificazioni e che fastidio possono dare.
grazie per la risposta.
Le calcificazioni in senso stretto no di sicuro, semmai la causa di queste calcificazioni o ciò che le ha determinate.
Buongiorno egregio Dottore, Le scrivo perché vorrei porLe alcuni quesiti, ringraziandoLa per la Sua enorme sensibilità leggendo gli altri messaggi e sperando in una visita effettuata da lei. Non Le vorrei rubare troppo tempo, quindi in seguito riassumo.
Ho avuto un incidente d’auto nell’Ottobre del 2015 con frattura scomposta del piatto tibiale. Fui operato dopo 2 giorni e dopo 4 mesi di immobolizzazione l’esito dell’operazione fu devastante. Mi avevano “sistemato male l’osso fratturato” e mi avevano applicato un fissatore esterno messo male…Fui rioperato alla Clinica a Caserta (Altro ospedale altro ortopedico). Qui dovettero “rirompere” l’osso fratturato, “sistemarlo” bene, e rimettere un fissatore esterno messo per bene questa volta. Altri 4 mesi di immobilizzazione. Nel frattempo in questi 8 mesi si sono formate varie aderenze sottocutanee, muscolari ed ossee per via del primo fissatore applicato male sul muscolo della coscia. Sono stati operato di nuovo il 30 Giugno per rimuovere il secondo fissatore e togliere tutte le aderenze in “artrolisi”. Subito dopo l’operazione (andata bene) il Dottore mi diede kinetec, da fare a casa per 1 mese a 90 gradi, per far si che il ginocchio non si bloccasse di nuovo. Però facendo questa Kinetec subito a 90 gradi ho avuto una lacerazione della ferita (avevo 50 punti che partivano dalla coscia fin sotto il ginocchio) che mi furono applicati dopo l’operazione di artrolisi per togliere le aderenze, con successiva apertura della ferita, ed infezione. Al momento la mia situazione è: Ferita ancora aperta che il medico mi cura ogni giorno disinfettandola, pulendola in attesa che si chiuda del tutto. Ovviamente i punti non li ho più e faccio antobiotici la sera (punture intramuscolo). l’infezione è quasi del tutto debellata, ma devo attendere la chiusura completa della ferita per poter fare un po’ di fisioterapia. Nel frattempo sto facendo solo un po di kinetec a casa la sera a 50 gradi massimo 60 gradi per 20 minuti, giusto per muovere un po’ l’articolazione onde evitare che si blocchi di nuovo.
Le volevo chiedere:
1) Dopo tutto quello che ho passato (sono 10 mesi che sto così), adesso posso procedere piano piano senza forzare la ferita e l’articolazione aspettando che si chiuda per bene la ferita?
2) Sto facendo kinetec massimo a 60 gradi, cammino piegando un po’ il ginocchio sempre con le stampelle però, è corretto o devo forzare?
3) Ho il terrore che si riformino le aderenze proseguendo in questo modo, ma non posso forzare per via della ferita ancora aperta, e non vorrei essere rioperato, come devo fare? Ho sofferto troppo in questi mesi, sia fisicamente che moralmente. La kinetec a 90 gradi fatta da subito dopo l’operazione di sblocco mi faceva avvertire dolori insopportabili, ma il medico diceva che era necessario e quindi io l’ho fatta finchè poi non si è lacerato tutto con l’apertura della ferita e conseguente “smantellamento” dei 50 punti metallici di sutura. Posso continuare in questo modo, considerando il livello di dolore percepito come un campanello di allarme del mio corpo o devo sforzare? Io non vorrei ne sforzare più ne soffrire più…..?
4) Secondo Lei, espertissimo in materia, riprenderò la normale funzionalità della mia gamba, come una volta, almeno se non al 100 % all’80 %? C’è qualcos’altro che possa fare per avere risultati migliori senza soffrire troppo?
5) Posso sperare in un ricovero presso di voi per un parere, una visita, se necessario un trattamento ed un’eventuale fisioterapia per riprendere funzionalità al ginocchio?
6) Eventualmente Le posso mandare foto di entrambi i fissatori applicati, sia il primo sia il secondo e magari anche una foto della ferita e di come ho la gamba adesso, per avere qualche informazione su come procedere?
Ora cammino con le stampelle, non carico molto e non piego più di 40 gradi in attivo il ginocchio, però ho poco tono muscolare. Riprenderò questo ginocchio piano piano e tornerò alla normalità secondo Lei?
Dottore La prego mi aiuti, ho sofferto tanto e non vorrei continuare questo calvario ancora per molto.
La ringrazio anticipatamente per la risposta, so che siamo ad Agosto ma spero vivamente che possa leggere questo messaggio al più presto.
Attendo una Sua risposta ed eventualmente un Suo parere. La mia mai è …..
Grazie mille Dottore, spero di non averLa disturbata, ma non so proprio più come fare. Qui al sud ho l’impressione che funzioni tutto al rovescio in ambito ortopedico. Le auguro buona giornata e spero di ricevere quanto prima una risposta o di essere contattato.
A presto, Giovanni da Caserta.
Mi chiedo spesso, leggendo i commenti e le richieste che mi arrivano, se anche i miei pazienti “in persona” sono così confusi e desiderosi di ulteriori informazioni. Spero non sia così.
Alcune lesioni, alcuni pazienti, hanno decorsi più complessi, più lenti, più insoddisfacenti di altri. Un errore ne porta poi un altro e così via.
Cosa fare? Lottare! Non impoverirsi concentrandosi su ciò che è stato ma su cosa si deve fare adesso. Il futuro? Sarà in ogni caso positivo. La gamba c’è, i muscoli pure, la sua determinazione… anche.
Al sud è peggio che al nord? Non saprei dire. Ma se fosse vero allora chi guarisce al sud ha due … attributi grossissimi 😉
Gentilissimo Dott. Fanzone,
il 26 gennaio 2016 ho subito una frattura del quinto metatarso del piede sinistro rilevata con rx il 30 gennaio. Già ad aprile era stata giudicata guarita dal medico dell’ospedale solo con visita (niente rx), guarigione confermata tramite ecografia dall’ortopedico privato che mi ha fatto ripetere a maggio una nuova radiografia, dalla quale si evinceva la guarigione della frattura. In quel periodo ho iniziato anche su invito del medico ad andare in palestra ma mi sono state sconsigliate attività in cui si salta come fitboxe o danza, preferendo nuoto o attrezzi o cyclette. Ho seguito il suo consiglio ma avevo in programma di seguire un corso di kitesurf, uno sport su tavola in acqua. Ritiene che, giunti ormai alla fine di agosto, a 7 mesi dall’evento traumatico, possa prendere le mie prime lezioni che sicuramente non saranno eccessivamente spericolate? Tuttavia essendo una cosa nuova non saprei che cosa aspettarmi. In caso contrario, dopo quanto tempo si può iniziare a riprendere una vita “davvero” normale?
Vorrei avere un suo parere.
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Fare kitesurfing è una cosa spettacolare, una delle esperienze più eccitanti della mia vita. Le consiglio di non perdere l’occasione.
Non mancherò allora 🙂 grazie
Buongiorno,martedi ho sbattuto violentemente il calcagno riportando una frattura scomposta,vorrei un suo consulto per l’intervento.La ringrazio in anticipo.
Lavoro ad Enna. Mi raggiunga e vedremo cosa fare.
il conflitto femoro-acetabolare e’ possibile anche prima della definitiva crescita ossea?
In teoria si, ma non saprei come fare questa diagnosi
Scusi dottore volevo chiederle causa una caduta mi è stato diagnosticato trauma contusivo mano destra con minima infrazione alla base del quinto metacarpo mi hanno fatto una valva gessata in VR per 14 giorni lasciandomi libere le dita della mano.
Secondo lei bastano 14 giorni per una buona guarigione e hanno fatto bene a lasciare le dita della mano libere?
P.s. sono tutt’ora con la valva gessata.
Grazie anticipatamente.
Mi pare tutto corretto.
Salve io volevo chiederle un’opinione…
il 13 agosto 2016 ero in montagna e mentre camminavo inciampai ed il peso andò tutto sulla caviglia destra e sentii come se l’osso scrocchiasse, da lì pensai di essermi rotta qualche ossicino. Siccome mi trovavo in montagna ad alta quota ho deciso di mettere il piede in un ruscello sperando che l’acqua gelida servisse ad attenuare la botta e l’ho fasciata. Il giorno seguente quando mi sono svegliata facevo fatica ad appoggiare il piede e la caviglia mi si era gonfiata, dopo di che camminai per 4/5 ore, per tornare, in quanto ho passato la notte in un rifugio. Tornata, la caviglia era ancora gonfia e livida, ed il dolore stava passando. Non sono andata a fare radiografia ne altro perché pensavo fosse solo una botta ed ho continuato con ghiaccio e fasciatura. Ad oggi a camminare non ho dolori, ma ho notato che quando metto le scarpe con il tacco non riesco a camminare perché la gamba mi rimane piegata e non riesco a stenderla, se ci provo la caviglia mi fa molto male. Per questo sono andata dal medico che mi ha consigliato un’ecografia dicendomi che a quanto pare avrò qualcosa ai tendini.
Lei cosa mi consiglierebbe? Avrebbe idea di cosa possa essere?
Grazie mille per l’attenzione, buona giornata!
Credo che un poco di fisioterapia risolverebbe il problema.
Buongiorno Dottore. Ho 28 anni e il 26 agosto a seguito di un (cito referto pronto soccorso) “piccolo distacco osseo alla base della falange F1 primo dito mano sx” mi veniva applicata stecca di zimmer con prognosi 20 giorni. L’ortopedico mi visitava dopo 10 giorni di immobilizzazione prescrivendomi una rx di controllo già il 12 di settembre (3 giorni prima della scadenza dei 20 giorni). Il referto della rx riportava ” si documenta sottile linea di radiotrasparenza alla base della falange prossimale del I dito, in verosimili esiti post – fratturativi”. L’ortopedico mi prescriveva tutore rigido con stecca per alncora 7 giorni ai seguito dei quali potrei secondo lei togliere tutto senza dover rifare nè una visita nè una rx e seguendo se voglio qualche seduta di fisiokinesiterapia. Sono un pò spaventata nel togliere il tutore senza una nuova rx, non mi era capitato in altre occasioni. D’altronde non posso fare tre rx nel giro di un mese, mi sembra eccessivo. In tutto sono stati 24 – 25 i giorni totali di immobilizzazione. Che ne pensa? Le sembra un trattamento corretto per cui posso procedere con la rimozione dell’immobilizzazione e la fiioterapia (con cautela) ?
Grazie del suo aiuto,
Non avrei prescritto la terza radiografia. Vada avanti con la fisioterapia.
Si era proprio questo di cui ero preoccupata: la terza radiografia non mi è stata prescritta e non la ho dunque fatta. L’ultima è quella di cui le ho citato il referto ma mi era venuto il dubbio che a seguito di quella radiografia non fossero sufficienti solo altri 7 giorni di immobilizzazione, perchè non capivo bene se l’esito della lastra fosse da interpretare positivamente o meno (l’ortopedico non si è speso in tante spiegazioni). In ogni caso ho iniziato ieri la fisioterapia: il dito sembra rispondere bene anche se ancora un pochino indolenzito si piega solo parzialmente, immagino che sia normale.
Grazie della sua attenzione,
Adele
Salve, sono un runner che vorrebbe continuare a correre e che per poterlo fare ho già fatto per ben due volte la pulizia del menisco. Poiché non ho possibilità economiche per poter fare infiltrazioni di acido ialuronico ad alto peso molecolare (due fiale costano circa 230€ + la prestazione) é possibile fare un ciclo di prp in strutture convenzionate ove lei possibilmente opera. Grazie e scusi il disturbo.
L’acido ialuronico non è un prodotto in prontuario ospedaliero, per questa ragione bisogna acquistarlo comunque. Il PRP ha indicazioni diverse non essendo un “lubrificante”. Nel mio ospedale pratico le infiltrazioni di PRP durante un DH ma prima comunque ci vuole la visita per stabilire se le indicazioni sono corrette.
Il PRP funge solo da azione antinfiammatoria ma nulla di più potrà fare. E’ una spesa inutile sulle casse del SSN ed una illusione e perdita di tempo per il paziente.
Io le ho fatte più volte e non hanno sortito alcun effetto e tutti quelli che conosco e le hanno eseguite alla fine hanno riportato lo stesso parere.
Salve dottore mi chiamo c. m. ci eravamo sentiti 5 mesi fa circa sul suo forum.Oggi la contatto perché ho dei grossi problemi , il 27 maggio ho avuto un incidente stradale in moto lurto è stato nel piede dx parte esterna è mi sono rotto il calcagno il quinto metatarsio il cuboide e tendini e legamenti lesionati.A oggi ancora non riesco a caricare il peso completamente ho dolore sul collo piede dietro il tallone e sotto il plantare tra il collo piede e il tallone , una settimana fa sono andato a fare ulteriore radiografie sotto prescrizione di un fisiatra e il risultato è che le fratture si sono ben consolidati ma il calcagno e praticamente fuori sede, le chiedo una consulenza e un consiglio se mi devo operare o no se il dolore che sento è dovuto alla malformazioni del calcagno ho è normale per le fratture che ho avuto posò stare con questo problema o mi causerà ancora degli altri problemi. Le ho inviato le radiografie sulla sua email . La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità
Sembra un caso di pseudoartrosi.
Egr. Dr. Fazone, sono Pasqua e vista la sua professionalità, se non reco disturbo, vorrei chiederle un suo parere e consiglio. Sono stata operata il 5 Ottobre scorso di riduzione ed osteosintesi di frattura al calcagno sinistro; il decorso post operatorio è stato regolare, la ferita non mostra segno di sofferenza, alla dimissione dall’ospedale è stato applicato un tutore walker con la prescrizione di non fare toccare terra al piede per tre mesi. Dopo un mese alla visita di controllo,sono stati rimossi i punti di sutura, la ferita rimarginata e tutto appare regolare. Persiste un visibile gonfiore. E’ stato prescritto osteocondroplus per 30 gg. / 6-8 ore e dibase 100.000 UI 1 fl per bocca / mese per 12 mesi. Cosa che sto facendo regolarmente. Ora mi preoccupa un po’ il gonfiore presente e persistente ed inoltre sento dolore allo sfiorare la ferita anche se rimarginata. E’ tutto normale? La ringrazio anticipatamente per la risposta,
Sembra un decorso regolare? Si!
Egr. Dr. Fanzone, nel ringraziarlo per la Sua disponibilità, sono a chiedere un suo consiglio riguardo alle iniezioni di Cleaxane nell’addome. Mi è stato prescritto di effettuarne una al giorno fino a quando potrò mettere il piede a terra, previsto dopo 90 giorni dall’intervento . Ad oggi ne ho già fatte 63 ed ormai sono esausta. Inoltre mi sono accorta che da una decina di giorni non riesco più a dormire la notte ed ho collegato questo alle iniezioni. Vorrei chiedere il suo parere se devo continuare ancora a farle oppure se posso sospenderle. E’ solo una precauzione o posso correre un grave rischio. La ringrazio ancora. Pasqua
Carissima, non mi è possibile dare via internet questo tipo di consigli. Il farmaco serve a prevenira la trombosi, esistono appositi schemi terapeutici e linee guida. Potrebbe verificare con il suo Curante se nel suo caso le linee guida sono rispettate o ci si trova di front adu un eccesso di zelo.
La ringrazio per la Sua gentilezza.
Salve dottore, innanzi tutto vorrei ringraziarla per le risposte precedenti, sono Roberto di 50 anni di Modena, sette mesi fa ho rotto il collo del femore sx, operato d’urgenza con viti e placca, ora sto decisamente bene, faccio tanta attività fisica,tranne correre e saltare, forse è meglio aspettare; però il mio chiodo fisso è quella maledetta necrosi alla testa che potrebbe presentarsi anche a distanza di parecchio tempo, a tal proposito le chiedo se vi sono terapie che ne possano prevenire l’insorgenza, ad esempio i primi 3 mesi ho fatto una cura consigliata dal mio medico di base, una bustina di cacit vitamina d3 al giorno e 12 iniezioni di Clasteon 100mg 3,3ml una a settimana.
Pensa che dovrei continuare la cura, in particolare con il Clasteon?
Le chiedo ovviamente solo un suo gentile parere se valga la pena o meno di assumere ancora questi prodotti, magari in modo più leggero nel corso dei mesi a venire.
Grazie infinite
Non sono a conoscenza di tecniche o prodotti che abbiano la patente come profilattici della necrosi. Ritengo però che sia ingiustificata la severa preoccupazione che dimostra in tal senso. La necrosi della testa del femore è solamente un evento possibile ma non è per niente probabile, anzi.
Sui farmaci antiriassorbitivi come quello che cita non ci sono indicazioni in tal senso, potrebbero forse rallentare un processo di riassorbimento post necrosi ma non certo evitarla, anzi ci sono evidenze che indicano una azione di rallentamento sulla guarigione delle fratture.
La ringrazio molto dottore, mi sento più tranquillo, in fondo mi sento bene e credo che nel corso dell’estate la mia gamba tornerà come prima, devo essere più ottimista.
Grazie e saluti
Roberto
Salve dottore mio figlio 7 anni frattura ulna e radio distale scomposta 3.04.17 eseguito intervento riduzione con manovra senza intervento chirurgico . Apparecchio gessato per 30 gg rimosso il 3.05.17. Buon movimento di dita a distanza di una settimana. Il braccio sembra essere tornato alla normalità ; a visita specialistica effettuata 8 maggio mi hanno detto luna calcificata e radio ancora non bene . Mi hanno detto no riabilitazione e no sport per tre mesi dalla rimozione . Volevo sapere se 12 giugno può tornare a giocare a calcio. Lui non sente nessun dolore e non riesce più a stare fermo. Ho letto molto sullle tempistiche di guarigione di frattura tra cui il suo articolo e sono arrivata alla conclusione che i tre mesi vengono indicati come range entro cui si guarisce ma poi il processo di calcificazione e ‘ soggettivo a varia di persona in persona. Perciò se osso si calcifica prima perché bisogna aspettare tre mesi ?
Grazie
Grazie
Perchè se si rompesse di nuovo potrebbe rompersi molto peggio della prima volta.Però lo sa come si dice, uomo avvisato…
Buonasera,
mi chiamo Spalluti Alberto, vivo in Germania e nel 1965 sono stato operato alle ginocchia (Valgismo),avendo ancora il ferro nelle ginocchia e siccome mi devono fare una risonanza magnetica cardiaca vogliono sapere che di che materiale erano fatti, se è titano va bene pero a mia saputa il titano e stato scoperto circa vent’anni fa. Sarebbe cosi gentile da rispondermi
Alberto Spalluti
Certamente sarà in acciaio.
Buongiorno,
Mia madre 89 anni e’ caduta inciampando in una sedia il 23 marzo 2017 e si e’ procurata una frattura del III superiore diafisario del femore a livello dello stelo della protesi. Ricoverata il 27 marzo presso il reparto di ortopedia di Sorrento, i medici hanno optato per non operarla sostenendo che intervenire su quell’arto poliomelitico avrebbe comportato una grossa perdita ematica. La frattura si presentava stabile e la paziente poteva muovere l’arto senza accusare dolore. E’ stata quindi dimessa con indicazione di riposo a letto e divieto di carico. La radiografia piu’ recente in centro privato del 19 Luglio e’ sovrapponibile a quella del 5 giugno eseguita all’ospedale di Sorrento. Per quest’ultima in ambulatorio hanno scritto frattura in via di consolidazione viene tra 20 giorni. No carico. Avrei 3 domande, spero possa rispondermi. a) E’ consigliabile far alzare la mia mamma a bordo letto per farla mangiare o vedere la tv in modo che riduce lo stress sulla colonna vertebrale oppure questo tipo di movimento puo’ compromettere la formazione del callo osseo ? B) ho intenzione tra pochi giorni di farle fare una nuova radiografia. In generale se non ci saranno dei miglioramenti, c’e’ ancora speranza che si formi un callo osseo ? Per la verita’ dopo la radiografia di Luglio ho cercato un po’ su Internet e ho trovato che le fratture periprotesiche vancouver C si operano. Non ho ben capito quindi la valutazione dei colleghi di Sorrento. Per il cardiologo di famiglia mia madre e’ operabile.Infatti l’eco del 31Marzo riporta solo un insufficienza mitralica di grado lieve che non si riflette sul ventricolo sinistro o sulla funzione sistolica (LVEF 62,3%) e un insufficienza valvolare di grado lieve. L’elettrocardiogramma del 24 agosto ha ritmo sinusale freq. 60/min PQ =220 ms Qrs +10; tracciato nei limiti della norma. Attuale buon compenso cardio circolatorio. In Ospedale l’emoglobina era 10,20 ora invece e’ 13,3. E’ possibile che dopo un eventuale operazione le condizioni di vita peggiorino per la presenza di dolori che ora sono assenti ? C) L’ultima domanda riguarda la profilassi con eparina a basso peso molecolare. Qui abbiamo una paziente dove il fattore di rischio e’ l’eta e l’immobilismo con una frattura non piu’ recente. Si fa l’eparina a vita o dopo diciamo i primi 30 giorni (che sono passati) si sceglie un altro trattamento ? 3 Agosto piastrine 209 mila . INR 1,08 Nulla da segnalare neanche da esami di secondo livello come res. proteina c attivata. Assenza di vene varicose. Le sarei grato se potesse esprimere qualche tipo di giudizio, ho fatto del mio meglio per sintetizzare la storia clinica del paziente.
Vancouver C ? Si opera! Nessun dubbio.
Qualora per qualunque ragione ciò non sia stato fatto i risultati funzionali saranno pessimi e la ripresa della funzione improbabile.
Gentilissimo Dottore Fanzone, le avevo scritto mesi fà parlandole dell’intervento subito da mio marito. ( Triplice artrodesi di tibio-tarsica e sottoastragalica con chiodo HAN retrogrado Dcpuy Synthes (180×12 mm) bloccato con due viti(34-28 mm) e due distali(76-70 mm). Si completa L’ artrodesi con innesto morcellizzato da banca e stabilizzazione del malleolo peroneale con una vite da spongiosa).Sono passati 16 mesi da l’intervento e mio marito è costretto ad deambulare con due stampelle, per il motivo che continua ad avere forti dolori. Siamo stati sia da l’ortopedico che lo ha operato e dal collegga di costui che ci aveva consigliato di metterci nelle sue mani. Il chirurgo che lo ha operato guardando le lastre ha detto ha mio marito di butare li stampelle perché sta bene, ma il secondo medico che ci ha cosigliato questo chirurgo,( anche lui ortopedico) ci ha detto che l’intervento subito da mio marito non è stato quello che dovevva essere. Doveva essere tolto completamenta l’astragalo per motivi di necrosi avascolare e aggiungere l’osso di banca. Ora cortesemente vorrei sapere il suo parere: Secondo lei cosa si può fare per migliorare la sofferenza di mio marito?..Grazie per una sua eventuale risposta!……
Non posso aiutarvi non avendo idea dello stato attuale delle cose. Dolore nella artrodesi non dovrebbe essercene se l’intervento ha funzionato. Vuole inviarmi delle lastre?
Gentilissimo dottore la ringrazio per avermi risposto…Per quanto riguarda le lastre non saprei come mandargliele, chiederò a mia figlia come posso fare…..Al momento vorrei chiederle se fosse possibile un chiarimento, a cosa serve dell’osso morcellizato in una triplice artrodesi?…La ringrazio per essere sempre così disponibile…..
A “riempire” i vuoti con un materiale che “teoricamente” favorirà la formazione di osso nuovo.
Gentile dottore sono riuscita a fotografare le lastre di mio marito, presto le verranno mandate da mia figlia…La ringrazio infinitamente in attesa del suo parere…
Gentilissimo Dottor. Fanzone mia figlia le ha spedito le lastre di mio marito, se non le reca troppo disturbo vorrei sapere cosa ne pensa….La ringrazio per la sua disponibilita e gentilezza..
Ho risposto in mail
Dr. Fanzone la ringrazio moltissimo per la sua consulenza, ma mi scusi per la mia insistenza, le chiedo di nuovo a cosa serve l’osso morcellizzato come innesto in una Artrodesi? specialmente nel caso di mio marito che come mi è stato detto il suo astragalo è in stato di necosi…La ringrazio e in attesa spero possa darmi dei chiarimenti…
Tra le strutture ossee residue si creano, per varie ragioni, degli spazi vuoti. L’osso morcellizzato viene messo in questi spazi per riempirli con una sostanza che possa fare da conduttore e da base per la formazione di osso naturale che vada a colmare i vuoti.
Dr. Fanzone la ringrazio per avermi spiegato in modo molto semplice a cosa serve l’osso morcellizzato…
Buongiorno dott. Franzone, sono uno sportivo che praticava la corsa podistica ma ad inizio 2015 ho iniziato ad accusare dolore al ginocchio sinistro, nel mese di marzo ho eseguito una TAC e lo specialista ortopedico mi ha curato facendomi 3 infiltrazioni di acido ialuronico a distanza di 1 settimana una dall’altra. Per circa tre mesi ho sentito un lieve miglioramento ma poi il dolore è ritornato più forte di prima così ho ripetuto lo stesso trattamento con altre 3 infiltrazioni ma con scarsissimi risultati tanto che da allora ho dovuto abbandonare il mio sport preferito per dedicarmi un po al ciclismo perché con la bici il dolore è sopportabile però ho tantissimi problemi nel camminare specie in salita e a salire e scendere le scale. Mi dicono che l’unica soluzione al mio problema sarebbe la protesi totale del ginocchio ma alla mia età (62 anni) mi viene sconsigliata. Documentandomi su internet ho sentito parlare di una nuova tecnica il così detto Kinespring che a quanto ho capito è una operazione meno invasiva è più adatta a gente della mia età. Desideravo sapere da Lei se in base anche al referto della TAC veramente potrebbe essere per me una soluzione, se Lei esegue questo tipo di operazione.
Il referto di una seconda TAC eseguita in aprile 2017 è il seguente
Reperto di condropatia femoro-tibiale mediale e laterale con assottigliamento della cartilagine e sclerosi dei piatti tibiali. Meniscosi lineariforme del corno posteriore del menisco mediale.
Indenne il menisco laterale. Il LCM appare disomogeneo. Non si rilevano significative alterazioni del LCA, LCL e LCP. Rotula in asse. Indenni i retinacoli mediale e laterale.
Reperto di condropatia femoro-rotulea con assottigliamento della cartilagine jalina, lieve edema subcoondrale della spongiosa rotulea nel cui contesto si apprezza areola di 3mm ipointensa in T1 ed iperintensa in T2 e STIR compatibile con microlesione ossea.
Fisiologica quota di fluido nel cavo articolare.
Imbibizione edematosa dei tessuti molli sottocutanei del compartimento anteriore del ginocchio.
Distensione fluida della borsa poplitea; coesiste borsite del legamento collaterale semimembranoso tibiale.
La ringrazio per la preziosa risposta che mi vorrà dare
Corrado Gurrieri
Il Kinespring è un’ottima idea ed un buon trattamento. Allo stato attuale, credo per motivi economici, la ditta produttrice non commercializza più in Italia.
Buongiorno dott. Fanzone sono un ragazzo di 17 anni e mentre ero in moto (non guidavo) ho avuto un incidente e nella caduta probabilmente il piede sará atterrato nella posizione sbagliata, credendo fosse una dispersione ho voluto evitare l’ospedale pensando che bastasse del ghiaccio ed un po di riposo ma ora dopo quasi 1 mese e mezzo, una volta che il gonfiore è totalmente assente anche se il dolore è sparito e riesco a camminare tranquillamente noto una deformità lieve della caviglia.
Vorrei avere un sua opinione su cosa secondo lei dovrei fare. La ringrazio in anticipo.
Buona sera..una ventina di giorni fa sono caduta dalla scaletta del letto a,castello do mia figlia sbattendo violentemente la parte dello stinco sull’anta del.letto sottostante. Dopo giorni di impacchi e creme si è sgonfiato ma è rimasta una bolla dura che mi duole un po ed avverto come una sorta di intorpidimento al polpaccio e parte caviglia. Cosa può essere? Devo preoccuparmi? Grazie. Marina
Quella zona presenta un osso piuttosto scoperto da altri tessuti. Le contusioni dell’osso e della sua membrana di rivestimento sono piuttosto dolorose ma in genere il problema si limita a questo.
Gentilissimo DR.Fanzone vorrei cortesemente rivolgerle una domana!…Il 21-11-2017 mio marito è stato operato a una caviglia di Pseudoartrodesi di caviglia con innesti di osso di Banca…Le riporto esattamente la descrizione dell’intervento… A) Incisione su pregresse cicatrici chirurgiche, sotto controllo RX-scopico, si procede alla rimozione dei mezzi di sintesi dalla caviglia destra. B) incisione curvilinea laterale caviglia destra, dieresi dei piani si giunge sul piano osseo, si reperta vasta area di sinovite reattiva, aree di sequestro osseo a livello della pseudoartrodesi tibio-tarsica e sotto- astragalica. Si procede a curettage accurato della cavità, si procede ad innesto di osso eterogolo precedentemente tagliato a misura, si innesta stecca di perone eterologo nel canale dove precedentemente vi era il chiodo in modo da colmare il gap fra calcagno- astragalo e tibia. Si procede quindi alla stabilizzanzione dell’alrtodesi con due viti cannulate da 7,3. Emostasi e lavaggio accurato, un drenaggio, sutura per piani, medicazione e pendaggio. Le ossa che il chirurgo ha innestato sono state: 1 perone totale e 1 epifisi femorale/omerale… La mia domanda è……….è vero che il chirurgo all’interno ha trovato una infezione?… e che molto propabilmente la causa è dell’intervento di triplice artrodesi praticata da un’altro chirurgo esattamente il 24-6- 2016…. Attendo con ansia una sua risposta e la ringrazio anticipatamente.
Dalle parole che riporta non si evince la presenza di una infezione. Non avrebbero fatto l’innesto! Se ci fosse stata una infezione non avrebbero dovuto procedere all’innesto di osso di banca e di viti, la strada da seguire sarebbe stata un’altra.
Gentilissimo dottore la ringrazio per la sua disponibilità….Se mi permette vorrei rivolgerle un’altra domanda, mio marito dopo aver tolto i punti (tolti in casa dopo 20 giorni) gli si è aperta una ferita che buttava del pus, ho dovuto medicarlo io perchè gli era stato proibito di alzarsi dal letto…dopo averlo medicato per molti giorni sulla ferita si è formata una crosta, quando questa crosta è caduta mi sono accorta che usciva del liquido giallo, ora posso dire che finalmente si è chiusa….Non siamo ancora riusciti ad andare dall’ortopedico che lo ha operato per il motivo che fatica molto ad camminare per il dolore…Mi scusi ma mi sono permessa di mandarle due foto di come era la sua ferita….sperando che anche se chiusa non succeda nulla all’interno…..Grazie ancora
E se i dolore così intenso fosse proprio un sintomo che necessita di essere valutato di persona dal chirurgo operatore?
Dott. Fanzone la ringrazio immensamente per la sua gentilezza e disponibilità…Sicuramente andremo dal chirurgo che lo ha operato per vedere se l’intervento sia andato nel modo giusto…
SALVE PUO’ SPIEGARMI IN SINESI COSA VUOL DIRE LA TESTA DEL OMERO APPAREDISMORFICA CON APPIATTIMENTO DELLA SUA SUPERFICIE SI SEGNALA L ESTREMO MEDIALE DI VITE PIU CRANIALE VALICA DI UN MILLIMETRO SULLA SUPEFICIE ARTICOLARE OMERALE LIEVE ALTERAZIONEARTOSICHE DELLA GLANA
Che la testa dell’omero si è deformata, forse in esito ad una frattura.
Egr. Dr. Fanzone,
avrei da chiederle gentilmente alcuni chiarimenti riguardo una lussazione del gomito DX
causata da una caduta accidentale in casa,mi mamma che ha 78 anni e con una paresi su tutta la perte SX causa Ictus ischemico.
Un mese fa è caduta in casa mentre si recava in bagno procurandosi una lussazione del gomito DX
recandomi al piu vicino pronto soccorso non immediatamente ma il giorno successivo pensando che non ci fosse frattura poichè i movimenti del braccio non mi sembravano compromessi,al pronto soccorso dopo le radiografia si è purtroppo constatato la lussazione del gomito, eseguita la riduzione della lussazione con relative radiografia post riduzione tutto sembrava andato per il meglio fatta la doccia gesso che ha dovuto tenere per un mese esatto, al ritorno per la rimozione del gesso purtroppo la brutta sorpresa la lussazione del gomito è ancora presente in pratica e come se non fosse stata effettuata alcuna riduzione,,riprovato in un ospedale diverso con scarso successo i medici hanno stabilito un intervento chirurgico.
Quello che vorrei chiederle come è possibile sia successa questa strana anomalia con il braccio immobilizzato per un mese?
Grazie.
Il gomito risulta discretamente instabile dopo lussazione, per tale ragione sarebbe buona norma fare delle serie ravvicinate di rx. Sembra che ciò non sia avvenuto.
Salve dottore,
Sono Roberto di Modena, già le ho scritto varie volte e la ringrazio per le risposte.
Nel 2016 ho fratturato il collo del femore sx, trattato con placca dhs è guarito piuttosto bene, ora avendo io 50 anni, il chirurgo mi ha suggerito di rimuovere la placca, cosa che ho fatto un mese fa, l’intervento è andato bene, cammino senza stampelle, ho solo un poco di dolore alla fascia alta della coscia, che migliorerà con della fisioterapia.
Ciò che le voglio chiedere, cosa che ho dimenticato di chiedere al mio ortopedico è se possa essere utile una terapia farmacologica che aiuti la guarigione ed il rafforzamento dell’ anca, le parlai tempo fa di farmaci come il clasteon e mi pareva che ne fosse contrario.
La ringrazio anticipatamente
Non sono contrario all’uso di farmaci come il Clasteon, però, come per tutti i farmaci, anche questa serie ha delle precise indicazioni. Tra le indicazioni non si trova quella di favorire la guarigione delle fratture, tutto qua.
Buonasera dott. Franzone, ho 50 anni e 24 anni fa in seguito a grave incidente automobilistico e alle relative fratture scomposte di femore e tibia mi sono state impiantate due placche con viti, una delle quali quella del femore ha iniziato a infettarsi da un paio di anni a questa parte creando una fistola dalla quale fuoriesce liquido senza sosta. L’ortopedico del Cardarelli di Napoli che mi segue vuole rimuoverla. Però non mi garantisce la riuscita dell’intervento, perché dice che potrebbe (nella peggiore delle ipotesi) spezzarsi qualche vite durante l’intervento di rimozione. Sono preoccupato per questo e ho paura di non risolvere il problema. Secondo lei è possibile che possa accadere questo?
La ringrazio per il tempo concessomi e la saluto.
La rottura di una vite è possibile di certo, però la presenza di infezione indica in modo assoluto la opportunità di rimuovere la placca. Se poi una vite si spezzerà…
Buonasera dottore 2 anno fa ho subito un intervento di stabilizzazione della colonna vertebrale… A maggio 2018 sono stata rioperata causa rottura delle barre in titanio da allora soffro di un forte dolore alla spalla destra.
Mi hanno detto che ho i tendini infiammati e che c’è un interessamento della cuffia. Cosa si può fare? Grazie
Sempre iniziare in questi casi con fisioterapia. Stabilizzata a livello cervicale? IN tal caso potrebbe essere un risentimento di tipo neurologico.
Buongiorno dott.re Fanzone sono stata operata di protesi di anca 2 anni fa ma purtroppo dopo circa 6 mesi visto che avevo dolori ho fatto rx e ho scoperto che questi dolori erano causati da calcificazioni che si erano formate do intervento.Ora a distanza di 2 anni i dolori sono aumentati ed ho anche problemi nei movimenti può gentilmente darmi qualche consiglio???? Grazie
Le calcificazioni peri protesiche sono un evento raro ma dannatamente fastidioso. Non sempre portano dolore, a volte solo limitazione dei movimenti. Bisogna escludere altre cause di dolore. Dovrebbe farsi visitare e magari una rx nuova.
Gentilissimo dott. Fanzone vorrei cortesemente rivolgerle una domanda! mio marito dovrà essere rioperato per la quarta volta di triplice artrodesi con innesto di osso a una caviglia, mi è stato detto dal chirurgo che gli innesteranno un osso omologo di banca, io per pura curiosità mi sono messa su internet per capire qualcosa…e ho trovato tre tipi di osso per innesti (utologo omologo e eterologo) potrebbe cortesemente spiegarmi qual’è la differenza?…e perchè il chirurgo ha scelto proprio quell’osso?…La ringrazio per la sua disponibilità…..Distinti saluti
Autologo è dello stesso paziente (prelevato in una sede distinta da quella dove utilizzarlo), omologo è prelevato da un altro uomo (generalmente cadavere), eterologo dal cadavere di un animale. La scelta è lasciata al chirurgo ed al suo paziente.
Gentilissimo Dottor. fanzone, la ringrazio tantissimo per aver risposto alla mia domanda…
Dottore buongiorno, una settimana fa sono stato operato al ginocchio in artroscopia avendo un infiammazione della membrana sinoviale, a distanza dall’operazione( una settimana appunto) ho un’ enorme dolore al quadricipite quando effettuo dei movimenti, dopo l’intervento mi hanno detto di provare a camminare e fare alcuni esercizi,i primi giorni il dolore era lieve ma ora mi è impossibile camminare…
Non capisco questo però, perché a farmi male è il muscolo e non il ginocchio stesso ..
Non è una situazione “normale”, le consiglio vivamente di tornare a farsi visitare di persona da chi ha eseguito l’intervento.
Buongiorno gent.le Dott.Fanzone, Circa 25 giorni fa, dopo caduta durante partita a calcetto, ho subito un trauma al dito medio ed anulare della mano destra, non sono andato al pronto soccorso in quanto gonfiore e dolore non troppo forti. Dopo 2/3 giorni il gonfiore si è dimezzato e pensavo stesse passando, ma niente, il dito medio risultava essere ancora un pò gonfio con dolore se lo muovo e l’anulare sgonfio ma un pò storto, il 9 aprile quindi ho eseguito i raggi alla mano, con referto: ‘PICCOLO DISTACCO PARCELLARE SUL VERSANTE VOLARE DELLA BASE DELLA FALANGE INTERMEDIA DEL 3°DITO MANO DESTRA’ ; quindi ho applicato una stecca al dito medio tenendolo in posizione diritta, ma nel giro di un giorno si è gonfiato nuovamente con un dolore infernale perciò l’ho rimossa. Qual’è il suo consiglio? questa mattina mi ritrovo ancora con il dito gonfio e con dolore, credo dovuto all’infiammazione. La ringrazio per un’eventuale risposta.
Si tratta si una lesione che necessita di trattamento. Le serve un medico in carne ed ossa che applichi perlomeno un bendaggio.
Buonaser
Buongiorno Dottore, mio padre nel mese di gennaio 2019 ha subito rottura di tibia e perone gamba sx a seguito di caduta in moto. Eta 71 anni gamba sx che presenta problemi vascolari (vene varicose purtroppo mai operate).
Primo intervento con fissatore esterno x dare la possibilità alla gamba di sgonfiarsi, poi nuovo intervento con inserimento di piastre.
Infezione quindi nuovo intervento per eliminazione delle piastre e inserimento di ilizerov seguito da cura antibiotica specifica prescritta da ospedale specializzato in malattie infettive (bactrim).
Alla data odierna dicembre 2019 osteomelite cronica e difficoltà nella formazione del callo osseo. Cure seguite : vitamina D, magnetoterapia e prosecuzione delle cure antibiotiche.
Vorrei chiederle una sua opinione in merito a questo caso e se è possibile fare altro per incentivare la crescita del callo osseo. A gennaio 2020 sarà trascorso 1 anno e non si vedono grandi risultati. Solo grande sofferenza.
Ringrazio sentitamente per una Sua risposta.
Una figlia preoccupata
La osteomielite andrebbe risolta per prima cosa, perchè se ho capito bene non può caricare il peso sulla gamba. Senza trattare la osteomielite non è prevedibile nessun trattamento chirurgico.
gentilissimo dottor Fanzone
ieri ha risposto in maniera esauriente ad una mia richiesta relativa ad un intervento di estrazione di viti dal tallone di mio figlio.
mi piacerebbe inviarle via mail delle foto del “corpo del reato” così che lei possa farsi una idea diretta della situazione.
ad ogni buon conto, visto che lei ha chiarito che esistono strumenti e procedure per potere estrarre in ogni caso alla estrazione di viti dalle ossa, potrebbe indicarmi quali particolari circostanze potrebbero imporre la interruzione di un intervento già a buon punto ?
spero voglia rispondere anche questa volta e comunque la ringrazio e le porgo i miei saluti.
La mia disponibilità è evidente, devo dire che comunque non potrei aggiungere molto alla vostra storia. Riguardo alla seconda domanda, riguardo ai motivi, per interrompere un intervento, le posso dire che noi chirurghi siamo chiamati a fare il meglio per il nostro paziente. Insistere in una procedura potrebbe farci temere un “peggioramento” delle condizioni attuali ed un maggior danno futuro, in questo caso si “chiude” l’intervento, pur consapevoli della “brutta figura” che preferiamo correre piuttosto che generare un ulteriore problema di salute al paziente.
Salve dottore volevo un parere su questo referto: Esame eseguito con apparecchiatura ad alta intensità di campo magnetico (SIEMENS AERA 1,5T), senza somministrazione di mdc paramagnetico con tecnica TSE T1 e T2, con sequenza a soppressione selettiva del segnale adiposo (FAT SAT.
In asse le strutture mediastiniche; non rilievo di espansi in tale sede, Non lesioni nodulari definibili a carico del parenchima polmonare. Non versamento pleuro-pericardico.
Regolare ampiezza della camere cardiache.
Alterato segnale osseo costale a sinistra, elevato in TIRM, in corrispondenza dell’arco antero-mediale della V costa, da riferire a frattura lievemente scomposta.
Alla fine del referto c’è scritto tutto, frattura della V costa.
Buongiorno. Purtroppo con il passare del tempo ho dolori alle ginocchia molto forti e dopo un po’ che sto ferma ho difficoltà a camminare. Ho 75 anni e dalla lastra che ho ritirato oggi risulta:
“involuzione artrosica articolare bilaterale con prevalente impegno femoro-tibiale compartimentale laterale swinistro, ove si apprezza scomparsa dell’emirina articolare e sclerosi delle contrapposte superfici articolari. Calcificazioni meniscale bilaterale4. Ipertrofia delle spine tibiali.”
Forse è necessaria una protesi al ginocchio sinistro? Grazie per la risposta Angela
La protesi di ginocchio è una opportunità!
Buona sera volevo chiederle un consulto ho da un paio di mesi dolore al polso destro penso causato da un forte trauma ho fatto radiografia e tac. Il dolore è avuto e poi si espande su tutto il braccio non riesco a fare determinati movimenti come pressione e torsione. Il referto della Tac dice :esame eseguito in basale integrato da ricostruzioni sul piano coronale e sagittale. Irregolarità del profilo osseo corticale dell uncinato e del capitato. Regolari rapporti articolari.. Cosa posso fare? Mi serve un consulto ortopedico..
Probabilmente più indicato un consulto con un medico fisiatra per una corretta terapia di recupero.
Potrei indicarle qualcuno, in che zona vive?
Buonasera,ho 69 anni,una protesi totale ginocchio dx,un ginocchio sx rovinato dall’artrosi, un cedimento vertebrale.Quasi non cammino piu’ ed i muscoli delle gambe sono fortemente indeboliti
e rischio l’atrofia dei detti muscoli,riesco a malappena a reggermi in piedi con due stampelle e camminare. Sto facendo fisioterapia mirata.
Potrebbe dirmi se in questo caso e’ consiglibile anche la ciclette per rinforzare i muscoli delle gambe,o e’ sconsigliata,perche’ alcuni medici sono favorevoli,altri no. Grazie infinite.
La pedalata non è controindicata di certo. La posizione di uso della cyclette in alcune persone genera mal di schiena. Controllando accuratamente la posizione di seduta e la postura della schiena questo problema dovrebbe essere evitato. In ogni caso basta provare, ai primi segni di dolore non la si userà.
Egregio Dottore, mi chiamo Franca e ho 60 anni.
Recentemente ho subito un infortunio mentre lavoravo in giardino.
Dalle analisi si è riscontrato:
RM GINOCCHIO DX
Rilievi clinici: esiti traumatici Menisco esterno di aspetto regolare.
Nei limiti il menisco mediale e il legamento crociato posteriore.
Edema molto marcato del legamento crociato anteriore parzialmente lacerato all’inserzione
femorale.
Frattura tipo ”bone bruise“ a più linee composta della spongiosa del piatto tibiale interno
posteriormente.
Non alterazioni del collaterale esterno. Tendinosi del rotuleo e del quadricipite.
Edema molto marcato del ligamento collaterale mediale neII’inserzione femorale.
Edema dei capi ossei centrappeetidell’articolazion= tibio-peroneale prossirnaìa Edema del tendir›• popliteo.
Molto assottigliate le cartilagini femoro-tibiali interne ed esterne.
Intaccature osteocondrali della rotula nella cresta centrale e delaminazioni piuttosto irregolari della
faccetta articolare interna.
Versamento nella borsa sinoviale prepatellare. Versamento nel recesso sovrarotuleo.
Edema del tessuto adiposo di Hoffa.
Conclusioni: edema del crociato anteriore con parziale lacerazione delle sue fibre nell’inserzione femorale.
Frattura “bone bruise” del piatto tibiale interno.
Edema algodistrofico post-traumatico dell’articolazione tibio-peroneale prossimale.
Edema del ligamento collaterale mediale.
Edema del tessuto adiposo di Hoffa.
Versamento nella borsa sinoviale pre-patellare.
LA RISONANZA ha riscontrato:
Algodistrofia piatto tibiale mediale ginocchio destro
Frattura tipo Bone Bruise Piatto Tibiale mediale
TERAPIA:
Nerixia 25 gm/die per 4 giorni
ciclo di FKT: magnetoterapia.
Con la presente sono cortesemente a chiederLe un suo parere circa:
– la terapia più adeguata per risolvere il problema
– se sia necessaria effettuare altri esami più approfonditi
– se è possibile guarire dalla malattia
La ringrazio per la sua cortesia e resto in attesa di Suo riscontro
Un cordiale saluto
Franca
Mi pare di capire che si tratta degli esiti di una distorsione di ginocchio che di suo aveva una patologia artrosica.
Se così fosse due problemi da risolvere. Il trauma andrebbe trattato di conseguenza con le scelte del caso (immobilizzazione, solo riposo, tutore, antinfiammatori), l’edema osseo può essere trattato in molti modi diversi (non c’è unanimità di vedute). Il farmaco nominato è uno dei trattamenti possibili ma non di certo a quei dosaggi. La diagnostica mi pare più che sufficiente, sembrerebbe un pochetto carente la parte terapeutica.
Non mi pare di potere dire di più.
Buonasera sono costanza antonino.ho 46 anni.sono did palermo
Ho un edema osseo al ginocchio destro da circa un anno.
Ho fatto tecar terapia ultra suoni,mi sono affittato l osteoplus x un mese ho fatto una puntura di depo metrol e tre di acido ialuronico,
Ma dopo cio ancora avverto dolore nel lato di carico del ginocchio.
Da qualche tre mesi ad oggi si e’ associato sl dolore al ginocchio anche un dolore alla caviglia destro lato esterno.(una specie di tendinite).
Qualche giorno fa ho penzato :se potrebbe essere un pobblema di postura
Cosa mi consigli.
Grazie anticipatamente
Potrebbe controllare con un Fisiatra la sua postura.
Salve dottore mi chiamo Francesca e circa un anno fa mi sono fratturata il femore.Trattasi di frattura pertrocanterica trattata con chiodo endomidollare. Fatto diverse sedute fisioterapia ho recuperato una buona articolarità e cammino senza zoppicare ma con un dolore che poco o tanto non mi lascia mai, parte dal trocantere che è più sporgente dell’altro e scricchiola pure.La Rx segnala comparsa di ispessimento corticale della diafisi femorale in corrispondenza delle viti distali che fissano il chiodo.L’ ortopedico parla di callo osseo esuberante e consiglia rimozione chiodo se fallisce cura con laser e ultrasuoni.ho 75 anni e l’intervento mi impensierisce molto. Grazie tante
E’ naturale che togliere il chiodo impensierisca, però se necessario…
Scusi volevo dire rimozione vite non chiodo
Nessuna paura allora.
Mi sento più tranquilla, la ringrazio molto della sua celere risposta. Francesca
Salve dottore , sono ancora Francesca e non ho risolto il problema del dolore al trocantere irradiato al gluteo ed ora anche un po’ alla gamba Mi era stata proposta la rimozione della vite,ora invece è emerso il problema del distacco del piccolo trocantere che veniva sempre fuori nelle radiografie di controllo precisamente quattro distanziate nel tempo.Fino ad ora gli ortopedici del reparto che hanno fatto i controlli post intervento non avevano mai parlato di questo.Mi suggeriscono fisioterapia. Che ne pensa? Sono disorientata.La ringrazio anticipatamente.
Cara signora
il distacco del piccolo è quasi la norma in questo tipo di fratture. Il chiodo non riesce a ricomporre del tutto la frattura e devo dire che crea dolorabilità e fastidi che sono tanto più mal tollerati quanto più giovanile è il paziente. La ricerca spasmodica di una motivazione “radiografica” non porta a nulla. Far passare del tempo è utile ma se il dolore risulta intollerabile rimuovere il chiodo non è impossibile.
Buongiorno dottore sono una donna di 48 anni e vorrei un suo parere. Le anticipo che circa 15 anni fa mi è stata diagnosticata l’osteoporosi e da tre anni faccio terapia con alendronato, vitamina d e solo da un mese integro il calcio (non prima perché non riuscivo a tollerarlo).
Il 1 settembre ho messo male il piede scendendo da un gradino provocando una frattura lievemente scomposta del V metatarso. Mi ingessano mi dicono di tenere la gamba in scarico. Dopo una settimana faccio una rx di controllo e la frattura si è scomposta e programmano l’intervento per il 14 settembre. Mi operano e mi inseriscono un filo di kirschner, mi mettono un tutore e mi consigliano riposo e gamba in scarico. Dopo un mese,il 14 ottobre, mi fanno una rx e non si è ancora formato il callo osseo. Mi consigliano di camminare dando un po’ di carico con il tutore per 15 giorni.
Non essendo convinta faccio una visita in privato con un medico che non opera in Sardegna ma visita soltanto. In realtà lui si occupa principalmente di spalla e anca. Mi dice che l’intervento non è ben riuscito perché bisognava stabilizzare l’osso con una placca e non con un filo che non permette il corretto allineamento. Mi conferma il carico e mi prescrive la magneto per 30 giorni.
Il 28 di ottobre faccio un altra rx mi dicono che sta andando tutto bene e mi rimuovono il filo. Mi consigliano di tenere ancora il tutore per 10 giorni poi rimuoverlo e iniziare a camminare. Mi prescrivono poi un altra rx per ieri 18 novembre. Faccio quindi il controllo mi dicono che va tutto bene di lasciare le stampelle e camminare.
Ieri stesso vado a visita in privato sempre dallo stesso medico e mi dice che non c è la minima presenza del callo osseo, ribadisce che l’intervento non è andato a buon fine, mi consiglia il carico e mi dice che potrebbe non crearmi mai problemi oppure si potrebbe scomporre…..mi consiglia una rx a gennaio/febbraio per monitorare la situazione. Vorrei aggiungere che io sto facendo la fisioterapia e camminando sia con due stampelle che con una e non avverto dolore. Un ulteriore informazione che potrebbe essere utile è che io normalmente non carico molto nella parte esterna del piede ma carico sui talloni e parte interna….da sempre infatti ho V e IV dito leggermente curvo di entrambi i piedi.
Vorrei un suo parere perché sono preoccupata. La ringrazio in anticipo Maria Grazia
L’unico problema in questi casi è il dolore. Se è scomparso…
Gentile dottore, vorrei porle questo quesito.
Due viti di sintesi che escono dal bacino ed entrano per centimetri nell’ileopsoas cosa provocano? Possono essere una causa dei dolori persistenti che impediscono la piena riabilitazione di una revisione di protesi d anca su di una 60enne?
Buongiorno dottore, il 19 gennaio a causa di una caduta ho avuto la frattura composta del malleolo personale e distacco del cuboide. Sono stata ingessata, il 20 febbraio dopo la rimozione del gesso ho camminato con l’utilizzo delle stampelle. Ho fatto un ciclo di fisioterapia e la tekar. Il medico dell’INAIL visto che la caviglia era ancora gonfia e scura mi ha fatto fare una risorsa magnetica, E’ risultato un ritardo di consolidazione così l’ortopedico mi ha prescritto la magnetoterapia. Sto facendo circa 8 ore di terapia tutti i giorni da circa tre settimane ma la caviglia è sempre scura, devo preoccuparmi?