Animazione della colonna vertebrale lombare

Cifoplastica con palloncino

Uno dei metodi di trattamento delle fratture vertebrali è la cosiddetta cifoplastica con palloncino. Le fratture vertebrali, spesso chiamate crollo vertebrale, non sono dissimili alle fratture di altre ossa nella possibilità che hanno di determinare dolore, deformità e disabilità anche a distanza di tempo. A carico della colonna vertebrale si determinano fratture essenzialmente di due tipi se le classifichiamo in base al movente

  • Fratture vertebrali traumatiche: determinate da traumi ad alta energia (cadute dall’alto, incidenti stradali), hanno una loro gravità intrinseca legata alla instabilità della colonna vertebrale, sono sempre gravi e potenzialmente molto gravi quando associate a lesioni del midollo spinale o delle radici spinali.

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    Radiografia che evidenzia una vertebra fratturata da confronater con quelle vicine
  • Fratture vertebrali da fragilità: in cui è la resistenza dell’osso ad essere diminuita per diverse patologie come l’osteoporosi, le metastasi da tumore solido o il mieloma.

Le fratture vertebrali necessitano di un trattamento specifico e i chirurghi ortopedici o i neurochirurghi hanno la possibilità di affidarsi a specifiche linee guida e classificazioni.

Come è fatta una vertebra?

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Disegno di una vertebra lombare umana

La colonna vertebrale è formata da 33 vertebre impilate l’una sull’altra separate da un “distanziatore” che si chiama disco intervertebrale. Le vertebre forniscono la struttura portante della nostra schiena che grazie ad un complesso sistema di muscoli ossa e legamenti consente tutti i movimenti che ben conosciamo.
La singola vertebra è formata da un corpo, in posizione anteriore, e da protuberanze, in posizione posteriore, che formano sia il canale spinale (in cui si trova il midollo e le radici spinali) che le articolazioni con la vertebra sopra e sottostante.

Ogni parte della vertebra si può rompere. Le fratture del corpo vertebrale possono essere trattate con la metodica della cifoplastica a palloncino.

Cos’è la cifoplastica con palloncino?

È un intervento chirurgico, considerato tra i minimamente invasivi, eseguito in anestesia locale (più spesso blended locale + sedazione) e con brevi tempi di ricovero (una notte).
Avendo il corpo vertebrale la forma di un cilindro dalle pareti rigide e dal contenuto meno resistente può essere gonfiato dall’interno per riportare le sue dimensioni all’originale (o quasi).

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Animazione di come il palloncino rigonfia una vertebra fratturata

Tecnica: la tecnica della cifoplastica con palloncino prevede l’inserimento all’interno del corpo vertebrale di una cannula attraverso la quale viene inserito un palloncino di materiale plastico che gonfiato a pressione tende a “rigonfiare” la vertebra. Tolto il palloncino al suo posto viene inserito del cemento osseo che mantiene la posizione raggiunta, rinforza la vertebra lesionata, fa scomparire il dolore.

Quali sono i benefici della cifoplastica a palloncino?

  • Riduzione significativa e duratura del dolore
  • Ripristino dell’altezza del corpo vertebrale
  • Prevenire ulteriori deformità e stabilizzare la frattura
  • Consentire una rapida ripresa del movimento ed accelerare la guarigione
  • Prevenire la comparsa di disturbi neurologici
  • Migliorare la qualità di vita
  • Migliorare la capacità di movimento e di autonomia
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Un tavolo operatorio con gli strumenti necessari ad una cifoplastica

Per chi è indicato l’intervento di cifoplastica?

Questa metodica può essere utilizzata per trattare chi ha una frattura del corpo vertebrale determinata da:

  • Fragilità ossea da osteoporosi
  • Trauma
  • Metastasi tumorali
  • Dolore e crollo vertebrale in corso di mieloma

Attualmente l’indicazione alla cifoplastica è limitata a fratture in fase attiva, cioè non guarite con il riposo o con altri trattamenti, ed evolutive perché tendenti al peggioramento.

Rischi della cifoplastica

Il tasso di complicanze della cifoplastica è piuttosto basso e per tale ragione le sue indicazioni vengono costantemente ampliate e sempre più pazienti vengono trattati. Come per ogni intervento chirurgico esistono possibili complicanze che ben conosciute dai chirurghi devono essere necessariamente illustrate al paziente.

Ulteriore vantaggio della cifoplastica

La stessa tecnica chirurgica prevede che attraverso le cannule utilizzate per la iniezione di cemento nella vertebra si esegua una biopsia per verificare la diagnosi. In effetti questaa è una grande opportunità consentendo di risolvere tutti quei casi in cui possa esistere un dubbio sulla origine della frattura della vertebra. Purtroppo, a mio parere in modo assolutamente delinquenziale, questo prelievo per eseguire un esame istologico non viene eseguito sempre. Effettivamente sembra che i radiologi interventisti che eseguono la cifoplastica tendano a dimenticare di fare il prelievo. La cronaca racconta di prelievo non eseguito perché non previsto nel rimborso delle cliniche private.

Questo articolo non deve essere interpretato come consulenza medica o parere medico relativamente a fatti o circostanze specifiche. Per quanto riguarda la vostra personale situazione e risposta a domande specifiche siete invitati a consultare un professionista Medico. L’uso delle informazioni reperite su questo sito deve rispettare i termini e le condizioni d’uso.


Dott. Giuseppe Fanzone

Pubblicato il 25 febbraio 2015
Ultimo aggiornamento:  30 marzo 2017

Di Dr. Giuseppe Fanzone

Mi chiamo Giuseppe Fanzone. Nato a Mazzarino nel 1967, al termine di una carriera scolastica irreprensibile, mi sono laureato in Medicina e Chirurgia, magna cum laude, nel luglio del 1991, all’Università di Catania. Iniziata prestissimo l’attività lavorativa, sono riuscito comunque a conciliarla con la vita familiare arricchita dalla nascita di tre splendidi figli. Ho ottenuto il titolo di specialista in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università Campus Biomedico di Roma. Sono iscritto all’Ordine dei Medici della provincia di Caltanissetta. Sono diventato un Ortopedico “On Line” quasi per caso ma, questa condizione, ha finito per piacermi! Attualmente lavoro come Medico Ortopedico nella UOC di Ortopedia e Traumatologia dell’ Ospedale Umberto I di Enna dopo avere lavorato nell'altro ospedale della ASP di Enna Il Michele Chiello di Piazza Armerina.

4 pensiero su “Come si curano le fratture vertebrali?”
  1. buonasera, volevo capire se la cifoplastica o la vertebroplastica potrebbero essere utilizzate anche per una frattura di anderson di tipo 3 dell’epistrofeo in sostituzione dell’intervento chirurgico o se in una ipotesi come questa si renda necessario per forza l’intervento.
    grazie

  2. Buonasera dottore ho letto per caso la sua pagina mi chiamo Daniela e il 26/10 in seguito ad un crack nel petto, comprendo che di aver subito una frattura,confermata poi il 29/10 dopo rm( il 26 mi sono recata in ospedale e dopo i raggi non si è evidenziato nulla).la rm descrive la frattura a lente biconca solo il corpo centrale risulta schiacciato mentre mantiene intatta l’altezza sia posteriore che anteriore. Ho forti dolori ma non presenti deficit motori. Faccio una premessa ho 50 anni, soffro di grave osteoporosi con t- score anca e schiena superiore al 4,5( ho fatto visita reumatologo il 30/11 mi ha diagnosticato osteomalacia).in un primo tempo mi danno da portare il busto taylor2 settimane poi busto c35 che tutt’ora porto dal 16/11. Fino al 20/12 sento che le forze stanno pisano pisano tornando,inizio a fare piccoli lavoretti in casa ,togliere la polvere svuotate la lavatrice/ lavastoviglie preparare il pranzo …non so cosa sia successo ho iniziato ad accusare dolore sotto la scapola dx e non riesco più ad alzare il braccio né tantomeno a lavarmi senza busto, da oggi, posso aver compromesso il processo di guarigione? Sono molto preoccupata possibile che dopo 2 mesi la frattura è ancora a rischio? Grazie

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