
Mi chiamo Giuseppe Fanzone. Nato a Mazzarino nel 1967, al termine di una carriera scolastica irreprensibile, mi sono laureato in Medicina e Chirurgia, magna cum laude, nel luglio del 1991, all’Università di Catania.
Iniziata prestissimo l’attività lavorativa, sono riuscito comunque a conciliarla con la vita familiare arricchita dalla nascita di tre splendidi figli.
Ho ottenuto il titolo di specialista in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università Campus Biomedico di Roma.
Sono iscritto all’Ordine dei Medici della provincia di Caltanissetta. Socio della ASOTO e di altre società scientifiche. Presidente della LuSaEle group.
Sono diventato un Ortopedico “On Line” quasi per caso ma, questa condizione, ha finito per piacermi!
Dopo alcuni anni al “Buccheri La Ferla” di Palermo, ho lavorato negli ultimi anni come Medico Ortopedico nella UOC di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Piazza Armerina, da novembre 2015 mi sono trasferito a lavorare nella UOC di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Umberto I di Enna della stessa ASP ennese.
Eseguo personalmente e sono possibili nel mio reparto in Ospedale ad Enna diversi trattamenti di tipo ortopedico, alcuni sono descritti nelle pagine di questo sito.
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notizie sui traumi e le fratture:
Frattura di calcagno , togliere o no i mezzi di sintesi , cosa sono i “ferri” nelle ossa …
Argomenti di salute di pertinenza ortopedica:
Obesità ed artrosi , fitoterapia , osteoporosi
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Pubblicato il 19 luglio 2014 Ultimo aggiornamento: 28 ottobre 2016
Salve Dottore,
Mi saprebbe spiegare esattamente quale sia la patogenesi che scatena gli effetti neurologici eclatanti che sono propri della cosiddetta sindrome di Lesch-Nyhan? Grazie mille e vivissimi auguri per il proseguo della sua brillantissima carriera.
Non credo di saperlo spiegare “esattamente”. Non è il mio campo, rischierei di dire “baggianate”.
Salve dottore, come posso contattarla per un quesito? Grazie
Dopo la rottura del ratio accaduta 15 anni fa tuttora ho ancora fastidio con dolore al pollice durante articolazione che fare ?? Grazie
L’unica cosa sarebbe verificare se ci sono grossolane deformità residue e capire se possono essere corrette.
Salve dottore, mia mamma 59 anni, da luglio presenta gonfiore lieve a livello della clavicola e dolore. Ha fatto la scintigrafia dalla quale si evince una macchia nera, ma non si riesce a capire cosa sia e ora le hanno consigliato la pet. Mi puo dare qualche dritta per favore
A volte credo che il problema sia che non si ha il coraggio di aprlare con i medici che ti hanno in cura.
Salve dottore. Sono una ragazza di 19 anni. Sono caduta un anno e dieci mesi fa subendo una frattura e lussazione del capitello radiale dx. Mi sono operata una prima volta però ho avuto la conseguenza che il braccio dopo essere stato operato e ingessato per un mese e mezzo mi era rimasto bloccato facendo pochissimo movimento di estensione e rotazione. A luglio di quest’anno sono stata rioperata per levare delle numerose ed eccessive calcificazioni che si erano create lungo l’articolazione del gomito. Da quest’ultima operazione non ho risolto tanto perché si, riesco a estenderlo meglio dalla prima operazione poiché riesco solo a raggiungere massimo 100° di estensione. Lei cosa ne pensa della mia situazione? Cosa mi potrebbe consigliare?
La rigidità dopo fratture della articolazione del gomito è molto frequente. La sua sembra particolarmente grave. Il mio consiglio è recarsi in un centro specializzato nel trattamento di queste lesioni per verificare la possibilità di una artrolisi in artroscopia. Un trattamento probabilmente efficace sarebbe quello con onde d’urto focali.
Salve dottore ,mi scuso fin da subito per il disturbo. Due settimane fa mi è stata diagnosticata una frattura scomposta al calcagno causata da una caduta su 1 sassoda 1 mt di altezza, ho 51 anni.Da raggi e tac è risultato necessario un un’intervento chirurgico che avrò lunedì 8 con inserimento placca.Al di la della degenza in ospedale che mi auguro sia breve,ho probabilità di guarire abbastanza o devo perdere tutte le speranze ?Grazie sin d’ora
Le fratture di calcagno lasciano spesso qualche esito. Se ben trattate chirurgicamente, se il paziente si attiene alle indicazioni e facendo una buona fisioterapia il “prezzo pagato” può anche essere basso.
Salve dottore,la disturbo ancora perché avrei bisogno di una delucidazione, come precedentemente le ho scritto sono stato operato causa frattura scomposta calcagno, mi hanno inserito una placca di stabilità con relative viti fissaggio.Se non mi dasse fastidio nel decorso post operatorio è comunque necessario rimuoverla o meno?
Glielo chiedo perché è gia stato un trauma non indifferente l’intervento e adesso sto iniziando il percorso di recupero post operatorio ma se poi devo sopportare altrettanto per la rimozione diventa veramente dura e lunga la cosa,grazie mille per la sua grande cortesia
Non esiste una necessità assoluta di rimuovere i mezzi di sintesi, la opportunità o meno di farlo è legata ai segni clinici eventualmente presenti.
Salve dr. Fanzone, mia moglie di 77 anni soffre da un po’ di tempo di dolore al ginocchio( sx); dopo tre infiltrazioni di antidolorifico e cortisone, la RMN referto:
Regolari le fibrocartilagini meniscali
Nella norma il pivot centrale con le altre componenti capsulo-ligamintose
Condropatia del piatto tibiale interno con edema subcondriale
Versamento relativo endoarticolare si raccoglie nei recessi superiori
Rotula in asse
Gradirei un suo dotto parere e qualche suggerimento.
LA ringrazio vivamente se vorrà rispondermi
Marino D’Aragona
Il trattamento infiltrativo potrebbe essere corretto. Bisognerebbe decidere con cosa farlo.
Buongiorno dottore e buon anno speriamo,il 23 Dicembre ho preso una storta alla caviglia al pronto soccorso il giorno dopo leggendo la radiografia leggera rottura della caviglia ,mi disse di mettere la calza elastica e il tutore molto grosso per 30 giorni, ghiaccio ,ma la mia domanda è,devo tenerla anche di notte la calza elastica,? Faccio l eparina tutti i giorni.graxie per la risposta,,
Non riesco a rispondere a questa domanda, non ho compreso quale sia la malattia di cui parliamo, distorsione o frattura?
Gentile Dottore….nel giro di cinque mesi mi è capitato di osservare per cinque volte una sorta di distorsione con effetti analoghi alla caviglia dx….SENZA che ne abbia prodotto causa…mi spiego…la prima volta accusai il giorno dopoun piccolo dolore alla caviglia dopo una gara di trail di 50 km…….ci sta direi..!!,la seconda mentre camminando salivo verso un rifigio….la terza dopo una doccia …..dolori improvvisi alla caviglia senza averne procurato.l offesa…!!!!!ieri uguale mentre mi avvicinavo a un rifugio….grazie
Direi che molto probabilment si tratta di una sofferenza della cartilagine articolare. Oppure una allergia ai rifugi 😉 Scusa la battuta.
Buon giorno.. Io due anni fa ho subito un intervento al polso sinistro di ulna e radio e mi Sn state applicate una placca e delle viti.. Io mercoledì mattina sono inciampata negli scalini ma erano solo due e ho messo giù il polso sinistro c è il rischio che si possa essere spostata o rotta la placca è le viti.. Aspetto risposta.. Grazie e buona giornata
Sarebbe bello che io riuscissi a sapere le cose così, anche a distanza.
Due anni fa ho subito un un’intervento al femore dove mi hanno messo 6 cerchiaggi, due placche, e due viti, ma fin’ora la gamba mi fa male, non vorrei che le placche non siano quelle che mi danno fastidio. Infatti la geriatra mi ha prescritto un deambulatore xché ancora cammino male. X favore può darmi una risposta grazie
Le fratture gravi, e mi apre di capire che la sua lo fosse, spesso danno dei disturbi a distanza. In ogni caso noi ortopedici abbiamo bisogno di vedere le radiografie per decidere cosa fare. Le consiglio un visita di persona. Bene ha fatto la geriatra, però in questo caso una radiografia io la farei vedere ad un ortopedico.
Buonasera dottor Famzone.
Vorrei sapere cosa potrebbe essere un rigonfiamento con dolore sulla clavicola di mia figlia sedicenne.sviluppatosi da poco e dopo la doccia ha sentito dolore.grazie x info
Questa rientra tra le domande cui non si può dare risposta senza visita di persona. Spero capirà,
Salve dottor Fanzone,per avere una sua consulenza come possiamo fare?
Visito ad Enna, in Ospedale. Potrebbe chiamare il 0935516754
Salve dottore ti segue da molto tempo devo dire che dai informazione ottime e vere complimenti. Adesso io ho avuto un incidente frattura al piede sinistro, ho fatto l’operazione con i ferri all’interno, voglio sapere per quanto tempo devo tenerli? Grazie mille
Sicuramente fino a guarigione. Non è detto che si debbano togliere. Buona guarigione.
Salve dottore. Circa 13 anni fa ho subito un trauma al V metacarpo della mano destra. Da alcuni anni la mano si gonfia provando doloro e perdendo la forza della stessa. Ho fatto di recente radiografia che a rilevato pregresse fratture del V metacarpo. E consigliabile una visita anche dal reumatologo? Grazie
Certamente, la cicatrice delle fratture potrebbe comuqnue essere facilitatoria di fenomei infiammatori di tipo reumatologico.
Salve dottore ho avuto un incidente in auto 12 anni fa .frattura femori bilaterale. E posibile togliere i chiodi dopo così tanto tempo?
Possibile di certo, ma perchè farlo?
Salve dottore o tolto il liquido al ginocchio x già due volte e già ce lo di nuovo gonfio dolorante e pieno di liquido cosa posso fare mi potreste aiutare grazie non so più cosa fare
Aiutare persone con problemi come il suo è il mio lavoro.
E’ da tempo che uso infiltrazioni di acido ialuronico alle ginocchia non in modo continuo.la :mia domanda è: può essere nocivo? grazie le porgo distinti saluti.
Nocivo non credo, perlomeno non ci sono segnalazioni in tal senso. In passato sono stati segnalati problemi riguardo alla purezza del prodotto, alcune partite, sono state ritirate dal commercio perchè inquinate. Diverso il discorso del rischio legato alla infiltrazione in se stessa. Come tutti i trattamenti invasivi può determinare infezione nella sede di infezione. Rivolgendosi però a personale medico non dovrebbero esserci problemi.
Buongiorno Dott. Fanzone sono una signora di 60 anni operata in artroscopia per rottura a manico di secchio del menisco interno , ho fatto una lunga riabilitazione con continue infiammazioni alla zampa d’oca .Sono passati 4 anni dall’intervento il ginocchio non é mai stato perfettamente bene perdo continuamente il tono muscolare vorrei sapere perché. Nelle ultime settimane (avevo abbandonato la palestra ma andavo in bicicletta con regolarità) il ginocchio mi si é gonfiato tantissimo compresa la cisti di bacher e tanto dolore , vorrei sapere da lei perche mi succede questo pensavo dopo operata di stare bene invece……. grazie per la sua disponibilità le auguro una buona giornata. Daniela
Sicuramente l’intervento è stato ben eseguito. Adesso credo si tratti di artrosi.
Gentilissimo Dott. Fanzone, mi è stato diagnosticato un alluce rigido per il quale l’ortopedico mi ha praticato una prima infiltrazione di anestetico con successiva applicazione di un cerotto per mettere l’alluce in trazione. Dopo due ore circa ho iniziato ad accusare dolore amolto l dito e anche alla zona del piede sottostante, che si e anche gonfiata. A distanza di oltre 15 ore il dolore permane come anche il gonfiore alle dita e a parte delude e cammino con estrema difficoltà. L ortopedico si dice meravigliato di tale reazione e mi ha prescritto un antinfiammatorio. Io sono preoccupata, mi può dare un parere ed un consiglio? Grazie
Sono molto perplesso anche io. Non immagino cosa possa essere successo. Direi però di farlo seguire al collega.
BUONGIORNO DOTTOR FANZONE!
a seguito di una brutta caduta in casa e battendo forte un ginocchio, ho ritenuto fare Rx di controllo, dove non si evidenziano lesioni ossee traumatiche, la dott.ssa che ha refertato a voce mi ha detto che non ho artrosi, e che ho un “bel ginocchio”, ..ma a me sono venuti dubbi leggendo il referto:
…modesta riduzione rima articolre sul versante mediale e sclerosi dell’emipiatto tibiale omolaterale.
immagini radiopache al polo rotuleo superiore ed inferiore da verosimile entesopatia calcifica rotulea prossimale e quadricipitale distale.
ho 67 anni, sono in sovrappeso.
grazie!!
Con l’andare avanti dell’età sul viso si formano delle rughe, questo però non vuol dire che si diventa “brutti”. L’artrosi è in qualche modo l’equivalente delle rughe del viso. Il suo viso quindi avrà solo rughe di espressione così come il suo ginocchio.
Salve egregio. Dott. Fanzone. Chiedo gentilmente un suo parere riguardo la guarigione di una frattura alla 6° costola , la quale mi e stato riferito solo riposo di 30 giorni e tachidol al bisogno . E le chiedevo gentilmente se posso associare qualche vitamina per la frattura ,di tipo ——-integratore tipo fortilase orto ,Ho altro .Volevo aggiungere se le posizioni di seduto ho semiseduto sono solo le migliori ? In quanto
non posso dormire sdraiato sul letto .
grazie anticipatamente .
REFERTO :
FRATTURA composta 6° costa sin –
f.l.c di circa 1 cm regione emitorace sin regione soprascapolare dx e sin e interscapolare
Sarà necessario riposo, assumere posizioni che nondeterminano dolore, usare degli antidolorifici. Gli integratori vanno bene però… non si guarisce prima.
Buonasera Professore. Sono stato operato con protesi all’anca per coxartrosi a settembre. Da RX la protesi è perfetta. Nel mio caso però si sono formate delle calcificazioni periprotesiche margini articolari che presumo mi fanno stare un po indietro rispetto al traguardo di un completo recupero. Oltre fisioterapia pratico anche idrokinesi. Ho il prossimo controllo ortopedico a giugno . Per quella data se ho ancora limitati i ROM chiedo come si possono eliminare queste calcificazioni. Grazie
Non facile farlo. Non esistono trattamenti che con certezza migliorino la situazione. Cetamente corretto insistere con la fisioterapia nel tentativo di mantenere la capacità di movimento.
Buonasera, vorrei un suo parere in merito ad una plica sinoviale.
Circa 8 mesi fa mi è stata rimossa la plica del ginocchio destro e inizialmente non ho avuto problemi. Dopo due mesi ho iniziato a sentire lo stesso dolore di prima, come se non fosse stata tolta. Dopo aver escluso infiammazioni e aver fatto analisi per i reumatismi il chirurgo mi ha detto di sforzare il più possibile il ginocchio, andando per esempio in bicicletta. Io sinceramente non sono riuscita a fare ciò: ho la plica anche al ginocchio sinistro e il dolore è veramente lancinante a entrambi i ginocchi.
Lei sa dirmi cosa può essere o cosa posso fare?
Grazie mille.
a patto che la diagnosi sia corretta il trattamento è esclusivamente chirurgico.
Dopo un’ infiltr.al ginocchio con sinwisc ho avuto febbre a 39,5°, dolore intenso e gonfiore, molto duro, che non mi consentono nemmeno di fare un passo. è normale una reazione del genere? L’ ortopedico mi ha consigliato di mettere la borsa col ghiaccio e di prendere tachipirina 1000 e che a poco a poco poco passerà ,ma è da tre giorni che faccio questa terapia e ho ottenuto soltanto una leggera diminuizione del dolore. Sono un 85enne posso assumere compresse di di feldene?
La ringrazio tantissimo e cordiali saluti.
Purtropppo non è una condizione di normalità. Deve farsi seguire dal suo medico curante.
Salve Dott. Fanzone, sono della pr di Ct ho’ 68 anni e d ho’ sofferto sin da ragazzo di dolori alla schiena, ora mi e’ stato diagnosticato un’ernia fra L4-L5 magari a causa di qualche sforzo eccessivo, da due mesi che ho’ fatto di tutto x i forti dolori da Voltaren a Muscoril ed altro, il dolore acuto mi e’ diminuito, mi e’ rimasto un dolore di sciatalgia che si irradia fino al muscolo della gamba, ma la cosa che mi tormenta e’ che il dolore si espande anche alla parte anteriore (Colon destro, soffro di colon irritabile) ma il dolore l’ho’ avuto sempre a sinistra, ora come se’ avessi un’attacco di appendicite acuta, che non lo e’, ed alla palpazione non fa’ male ma solo seduto, presi anche farmaci x il rilassamento e l’inffiamazione del colon ma senza risutato, e’ normale che la lombosciatalgia si irradi cosi, grazie anticipate x la risposta, sono anche disponibile a venirla a trovare di persona nel suo studio, saluti, Filippo
Non è una irradiazione tipica. Le serve comuqnue una visita, da me o da un altro.
Ho avuto una lussazione al braccio dx con frattura del capitello radiale nel 2004 a seguito di una caduta da marciapiede ed attualmente,dopo essere stato sottoposto a intervento chirurgico prima per la rimozione di eventuali frantumi presenti nell’articolazione ho raggiunto una apertura dell’arco del braccio dx superiore ai 90°considerato impedimento lieve dell’apertura del braccio totale. Come potrei migliorare ancora l’apertura del braccio dx col tempo?
E’ passato molto tempo, direi solamente con una nuova chirurgia.
Gent.mo dr. Fanzone,
mio marito, nonostante abbia 47 anni, soffre di coxartrosi e gonartrosi entrambe bilaterale, circa quattro anni fa ha effettuato due iniezioni di prp per ciascuna delle articolazione interessate ottenendo dei notevoli benefici.
Purtroppo da qualche mese ha ricominciato ad accusare nuovamente i dolori all’anca ed essendoci trasferiti per problemi occupazionali nell’Emilia Romagna troviamo solo centri privati che effettuano il prp privatamente per costi non inferiori alle 400 € ad inezione (perfino l’ospedale Rizzoli noto nel settore non tratta più fattori di crescita) per cui per non gravare sul bilancio familiare rifiuta di farsi curare.
Non potrebbe indicarci qualche ospedale dove ancora si può effettuare in convenzione o cmq a costi più contenibili.
La ringrazio anticipatamente
Michela
Attualmente il mio.
Egregio dottore, soffro da circa 7 mesi di dolori ai piedi, essi sono molto intensi la mattina. Fino ad ora mi ha visitato un ortopedico, un fisiatra un reumatologo e mi sono state dette tante cose: alluce valgo, dito a martello, piede cavo, artrite, metatarsalgia esindrome di Morton per ultima…ho fatto dei plantari di scarico e sto facendo fisioterapia e ho fatto deltacortene E mi hanno consigliato le infiltrazioni. Sono molto in ansia e non so più cosa fare perché i dolori non passano e tutte quEste cose dette mi confondono solo le idee… cosa mi consiglia? È possibile fare una visita intramoenia con Lei? Cordiali saluti.
Sono nomi di diverse patologie tutte però accumanate da un unico problema di base rappresentato dalla alterazione della regione di carico del piede e quindi della distribuzione del peso corporeo durante le fasi di appoggio. A volte la soluzione è chirurgica. Prima della chirurgia si è soliti consigliare trattementi non chirurgici (plantari, infiltrazioni, medicine). Questo “temporeggiare” da parte degli ortopedici è legato a vari fattori tutti però da valutare caso per caso. Se vuole una visita con me non esiste problema alcuno. Se mi contatta in privato le dirò come fare. Potrà utilizzare a tale scopo tutti i canali presenti sul sito.
Dottore buongiorno,
a seguito di una caduta e successiva esplosione del capitello radiale, ho dovuto mettere una protesi. A distanza di circa 10 mesi, a causa di una ossificazione, ho dovuto fare un ulteriore interventi di artrolisi e rinozione ossificazione che mi impedivano, completamente, la pronosupinazione del gomito. Adesso, a tre giorni dall’intervento, devo conciliare un avambraccio e polso gonfio (che devo fare disinfiammare) e la necessità di mobilitare il gomito per prevenire un’eventuale ulteriore processo di calcificazione ossea. Cosa mi consiglia di fare? Kinesiterapia da subito o attendere che il braccio si sgonfi? Sto assumendo anche il Cxxxxxx, come antinfiammatorio, per cercare di prevenire un ulteriore blocco della mobilitazione del gomito. Grazie in anticipo per il cortese cenno di riscontro. Distinti saluti
Domanda veramente interessante. Ci sarebbe da discutere per settimane sull’argomento ma in un contesto di tipo professionale, in un dibattito tra colleghi. Prediligo sempre il movimento allo stare fermi, ma con il dolore questo risulta improponibile. Consiglierei quindi il più breve periodo possibile di riposo e poi… avanti tutta.
In data 18/09/2014 per un infortunio con la moto(caduta laterale)ho avuto una frattura del piatto tibiale esterno con affossamento dello stesso causato da un trauma laterale in valgo sulla gamba sx.
Il 24/09/2014 frattura trattata con un intervento chirurgico di osteosintesi(placca e viti), poi consentito carico completo dopo 3 mesi, dalle visite in ospedale tutto risultava a posto, ma appena ho iniziato a camminare ho riscontrato subito seri problemi e quindi ho fatto degli esami e altre visite ortopediche per vederci chiaro.
Gli esami strumentali(aprile 2015), Tac e Radiografie, evidenziano una irregolarita’ del piatto tibiale laterale esterno, che presenta una decalage con uno scalino articolare ed e’causa della deviazione in valgo del ginocchio.
E’ presente uno stress in valgo sia in estensione che in flessione per lassita’ del collaterale mediale che per affosssamento del piatto laterale.
Inoltre il ginocchio presenta spesso uno “scroscio” sul movimento di estensione completa negli ultimi 10 gradi circa.
In data odierna (novembre 2015) a distanza di piu’ di un anno dall’infortunio, nonostante la situazione sia migliorata a forza di ginnastica, piscina e un po’ di biciletta leggera, riscontro ancora dei problemi quali lo scroscio articolare negli ultimi gradi di estensione specialmente “a freddo” e se rimango in posizione ferma in piedi per qualche minuto o seduto per un po’, quando riparto sento uno “scatto” all’interno del ginocchio e non cammino bene perche’ fatico a fare l’estensione completa della gamba.
In pratica stando fermo l’articolazione tende a bloccarsi e se rimango molto in piedi la gamba tende in valgo e perde l’estensione.
Dato che ho 43 anni,sinceramente sono molto indeciso se accettare questo “handicap” che potrebbe portarmi in fututo ad una protesi e/o ad un peggioramento della situazione, oppure tentare un nuovo intervento chirurgico che DUE dei “tanti” ortopedici mi hanno proposto per migliorare la situazione, ma trattandosi di un intervento delicato io ho paura di peggiorare la situazione.
Trattasi di un interveto di osteosintesi per riposizionare il piatto tibiale nella posizione anatomica, nello specifico mi hanno spiegato che devono “rompere” solo la zona di osso interessata, risollevarla e sotto devono inserire un “pezzo” di osso per fare spessore, poi rimettere una placca con viti per fissare il tutto.
Vista la sua competenza in merito ai traumi(ho letto sul suo sito in merito al trauma della tibia) e la sua umanita’(risponde online a molte persone) sarei felice di avere un suo parere in merito e se ha mai avuto casi analoghi al mio che necessitano di un nuovo intervento chirurgico sul piatto tibiale laterale.
Sarei grato di poterle inviare le immagini delle radiografie della frattura prima dell’intervento(18/9/2014) e l’ultima fatta di aprile 2015 per valutare meglio la situazione, almeno puo’ darmi un parere piu’ specifico.
Sperando nel suo aiuto, la ringrazio anticipatamente e le invio cordiali saluti
Riposizionare il piatto tibiale senza curare la lassità legamentosa potrebbe non risolvere i problemi. Immagino che ci sia stata anche una lesione del legamento crociato… sono curioso, mi mandi le rx.
Inviate RX e RMN sulla sua casella di posta.
grazie per la disponibilita’ e cordiali saluti
Salve Dottore lo scorso dicembre giocando a calcio ho riportato una fratturata scomposta di tibia e perone, sono stato operato con l’inserimento di un chiodo endomidollare e due viti vicino alla caviglia e una vicino al ginocchio. a novembre devo fare l’intervento per la rimozione dei mezzi di sintesi, volevo chiederle quanto dura la riabilitazione e quali sono i tempi di recupero per un ritorno alle attività sportive ?? La ringrazio anticipatamente per i Suoi utili e professionali consigli
Dopo la rimozione del chiodo sono necessari pochi giorni di cautela, direi fino a guarigione della pelle.
Chiedo gentilmente di potermi aiutare x una persona a me molto cara di anni 54. Circa 12 mesi fà le e caduto sul piede un’oggetto che le ha rotto il dito del piede. Non ha ricorso in modo tempestivo all’ortopedico ma solo dopo alcuni mesi : non ha fatto nessuna cura, solo adesso si è preoccupata di fare una Risonanza magnetica. Risultato; è stato diagnosticato una OSTEONECROSI . Adesso lei è disperata perchè rischia che la situazione possa degenerare con complicazioni x poter camminare. Vi chiedo gentilmente di poter fare qualcosa x poterla aiutare perchè è disperata anche psicologicamente.Vi ringrazio in anticipo. Giacomo
Soltanto a sentirla pronunciare la parola osteonecrosi crea terrore, sono in completo accordo su questo ma… oltre a ciò quale è il problema? Non mi da i dati clinici. La valutazione del paziente non deve essere limitata ai dati (freddi) di una macchina ma a tutta quanta la persona. Cammina o no, dolente o no, limitata o no? E’ stata visitata prima della risonanza o questo esame è stato prescritto dal vicino di casa?
Buona sera ho fatto una risonanza magnetica al ginocchio destro e hanno riscontrato una gonartrosi con sclerosi Delle superfici articolari femoro rotulea ed assottigliamento cartilagineo da contropartia di basso grado potrei sapere a caso andrò in contro x favore grazie mille
Non ho la sfera di cristallo tipica dei maghi. So però che la artrosi può essere anche asintomatica se si ha l’accortezza di mantenersi in forma, con muscoli ben esercitati, in pieno peso forma ed evitando le occasioni più pericolose per le ginocchia.
Buongiorno dott. Fanzone
sono quasi tre anni che ho dolore al ginocchio dx, parte esterna e dietro sulla piega del gin, soprattutto camminando in discesa; diagnosi: infiammazione corpo di hoffa confermata da 2 RMN a distanza di 2 anni l’una dall’altra;lo specialista mi invita a continuare attività fisica xquasi due anni senza esagerare per mantenere la muscolatura tonica con ginocchiera, ho sempre un pò di male ; sentito un altro parere medico ho interrotto lo sport nell’ultimo anno (ho male solo camminare in piano…); ho provato a fare terapia riabilitativa con laser e rinforzo muscolare (10 sedute forse pochine) ma di nuovo male; i medici dicono che è difficile guarire questo problema e non si può intervenire chirurgicamente; la ringrazio per un suo parere. Simona
Il dolore anteriore du ginocchio è veramente difficile da riferire ad una diagnosi di certezza. Se non ci sono alterazioni particolari persistere nello sport è a mio parere possibile e consigliabile scegliendo con attenzione lo sport da praticare.
buongiorno dottore
vorrei una vs parere. Nel mese di maggio mio figlio di 32 anni, ha riportato ” arto infer. sx frattura pluriframmentata piatto tibiale esterno”. seguito intervento chirurgico e degenza obbligata sotto stretto controllo dei dottori, in data del 24/8/2015, attraverso risonanza magnetica viene diagnosticato ” in esiti di pregressa frattura scomposta dell’emipiatto tibiale laterale trattata con impianto di mezzi di sintesi metallici, lo stesso appare infossato con deviazione laterale del frammento e conseguente discontinutà del piano articolare. Non evidenti lesioni TDM apprezzabili a carico dei legamenti crociati e collaterali e della fibrocartilagine meniscale mediale. Mal valutabile la fibrocartilagine meniscale laterale. é presente versamento intrarticolare di media entità. All’inizio novembre ripete esame R.M. esito uguale. Ora attraverso questa e-mail chiedo a Lei come io da madre mi devo comportare, visto il suo peggioramento nel camminare e nei dolori continui, o attenermi all’incertezza di un nuovo intervento, visto che la protesi è sconsigliata data l’età. Nel ringraziarLa per la cordialità, cologo l’occassione per inviare i migliori Auguri di SS Feste
Concetta
Affidarsi alla tecnologia è cosa buona ma bisogna conoscere i limiti delle metodiche. Contrariamente al sentito dire la RM non “vede” l’osso per cui tale metodica non da sicurezza, a me ortopedico, sulla strada da tenere, mi direbbe di più una radiografia tradizionale. Il fatto che abbiate fatto una Rm mi farebbe pensare che chi vi sta seguendo attualmente non è un chirurgo ortopedico, per tale ragione il mio consiglio è quello di rivolgervi a chi eventualmente potrà sia fare la diagnosi che proporre il trattamento migliore. Comunque un “cattivo” risultato del primo intervento dovrebbe poter essere recuperabile e prima della protesi ci sono altre cose da fare. tranquilla, si affidi ad un buon professionista esperto. Se poi dovesse vivere dalle mie parti…
ill.mo dottore nel ringraziarla della sua velocità di risposta – si potrebbe dire che non siamo in italia -le premetto che ho già prenotato la radiografia – appena in possesso sarà mia premura inoltrarle l’esito a presto buona giornata concetta
…
Salve dottore a causa di una puntura intramuscolare fatta malamente secondo me fatta più bassa. Ho fatto rm a giungo dicendomi che c’è un’ematoma in Fase di organizzazione di 4cm. Ho fatto una visita chirurgica ma mi ha congedato dicendomi di usare metodi antichi. Impacchi caldo umidi. E da 5 mesi che c’è l’ho e fa abbastanza male ho preso pure danase delle bustine per squagliare ematomi in tessuti molli. Messo due tipi di puntate hirudoi 40000 reparil ma e. Ancora qua. Cosa mi consiglia di fare?
La chirurgia è veramente la risorsa finale. In generale da queste cose si guarisce bene, i tempi forse non sono quelli sperati. L’unica attenzione è da riservare a controllare che l’ematoma non si infetti.
ill.mo dottore come preannunciato l’esito della radiografia è il seguente
frattura scomposta all’emipiatto tibiale esterno, controllo in trattamento chirurgico.
attendo uno giudizio che verrà valutato profondamente da noi tutti
buona serata concetta
Gentile dott.re
Le ho esposto il mio problema dell”hoffite sopra il 25 novembre u.s.; mi scuso per la mancanza di chiarezza della mia domanda che voleva essere indirizzata anche sulle terapie alternatve al laser e tecar, se da valutare terapia cortisonica o altro;
A completezza di ciò che ho esposto gg fa la informo che accuso anche un fastidio al quadricipite dx, quando sono seduta ad es. sui talloni, il muscolo “tira”; mi è stato detto che questo potrebbe essere conseguenza di un infiammazione alla parte dx pelvica che effettivamente ho; inoltre sento tirare anche sotto la natica; cosa ne pensa?
Per quanto riguarda lo sport lo specialista mi consiglia solo passeggiate in piano; ho male anche a fare quelle; la ringrazio nuovamente Simona
Spero capirà che non mi è possibile stabilire una diagnosi o un iter terapeutico così a distanza, senza visita. Riguardo alle terapia alternative alla TEcar ed al Laser direi che sono loro alternative a terapie convenzionali a base di antinfiammatori ed infiltrazioni medicate.
Gentile Dott. Fanzone
mia figlia di 11 anni, durante un allenamento di ginnastica artistica ha sentito un dolore al ginocchio. La diagnosi, accertata da rx è la sindrome di Osgood-Schlatter.
Questo il referto rx: “Si evidenzia sottile rima di separazione del nucleo di ossificazione dell’apofisi tibiale ginocchio sx da riferire verosimilmente a sovaraccarico compartimentale. Tale reperto merita correlazione clinico obiettivo. Appaiono normorappresentati i rapporti osteo-articolari. Risultano regolari le linee di accrescimento. Risultano normolivellato delle rotule”.
Sono perplessa del fatto che dopo 23 giorni di riposo e una settimana di tachipirina mattina e sera da 500 mg (dovrà continuare per un’altra settimana) abbia ancora dolore al ginocchio e non cammini ancora bene. Non riesce a piegarlo bene.
Cosa ne pensa? Mi consiglia altri accertamenti o dobbiamo avere pazienza? Grazie mille, un cordiale saluto
La Osgood Schaltter è sicuramente possibile come diagnosi, però lei mi parla di un dolore improvviso insorto durante allenamento, farei una visita, forse la diagnosi riguardo al dolore è un’altra.
Salve dottore in seguito ad un incidente ho avuto un trauma contusivo distrorsivo al gomito sinistro, gomito che ha già una protesi di capitello radiale da sei anni, il medico dopo riposo mi ha prescritto Fkt non specificando che tipo di fisioterapia fare,, vorrei sapere se Ionoforesi, ultrasuoni e kinesiterapia vanno bene x il mio gomito?? La ringrazio anticipatamente x la sua attenzione
A patto di rivolgersi ad un professionista.
Egregio dottore, le scrivo per sottoporre il caso di mia madre settantenne, affetta da una grave gonartrosi, con ginocchio valgo, conseguenza di una gonilite avuta in età scolare.Le lascio immaginare, da allora ad oggi, quanti ortopedici l’hanno visitata e curata.Getilmente le chiedo parere se è opportuno un intervento di protesizzazione totale del ginocchio.Al momento, pur non avendo dolore, da circa dieci giorni ha enormi difficoltà di deambulazione e necessita di assistenza continua.Cammina sorretta, facendo piccoli passi per poi stancarsi subito.Anche la condizione psicologica è duramente provata e le è stato diagnosticato un principio di depressione.Lei cosa consiglia di fare? Grazie infinite per la pazienza che vorrà prestare a questa domanda.Saluti cordiali.
Se è una gonilite specifica l’intervento non è consigliabile se pure non impossibile. Se i batteri interessati sono altri e la patolgia risulta “curata” allora nulla osta pur con un rischio di fallimento altissimo. Una alternativa possibile da prendere in considerazione è l’artrodesi. Brutta parola e brutto intervento ma almeno fa passare il dolore.
caro dottore,sono due volte stata operata a ginochio,1 .protesi parziale,2_protesi totale.dopo 3 mesi sto peggiorando,dolore,gomfiore.cosa devo fare.mio dot.dice-passera.
Una protesi dolorosa è un problema, bisogna affinare la diagnosti e sicuramente potere escludere l’infezione.
Gent.Dottore,ho 63 anni,da sette mesi zoppico un po per il ginocchio dx,specie quando salgo e scendo le scale. La RM al ginocchio dx parla ancora di versamento,marcata sinovite,fenomeni degenerativi fibrocartilagini meniscali,partic.pronunziati a carico del menisco interno assottigliato e disomogeneo.Condropatia femoro-tibiale estese manifestazioni di sofferenza dell’osso subcondrale su versante condiloideo e tibiale interno.
Null’altro da segnalare.
Il segno piu’ evidente e’ lo zoppicamento,non tanto il dolore che e’ solo quando tocco nello stesso punto del ginocchio.Vado avanti con antinfiammatori ,ma un po’ ho difficolta’ a salire e scendere le scale,non tanto nel camminare in piano.
Gia’ sei mesi fa un ortopedico specializzato in operazioni al ginocchio parlo’ di lesione al menisco,a seguito di una sua visita.Ora la situazione e’ invariata malgrado tre infiltrazioni di acido ialuronico fatte tre mesi fa.
Io sinceramente vorrei evitare di sottopormi ad artroscopia.
Cosa potrei fare per evitare l’intervento ??
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Forse poco. I consigli sono generici: dimagrire, fisioterapia, farmaci…
Carissimo dottore ho fatto un artrodesi alla caviglia un anno fa ma il dolore rimane che posso fare
Lìartrodesi per definizione fa scomparire il dolore. La persistenza indica che il dolore deriva da qualche osa di diverso dalla caviglia.
Salve Dottore,
nel 2012, a causa di un incidente in bici riportari delle fratture complete al radio (3° medio) e al polso (radio ulna). Venni operato a Città di Castello e mi misero i fili di KIRSCHNER (che mi tolsero dopo un mese circa) e la placca di titanio sul radio.
La placca non l’ho mai tolta anche perchè mi è sempre stato sconsigliato di farlo e comunque non mi ha dato grossi fastidi.
La domanda è questa, posso fare saune e/o bagni turchi senza avere ripercussioni negative sull’arto e sulla piastra?
Saluti e buona serata
Si!
Egr Dott Fanzone , ho 67 anni da parecchi mesi ho dolore nel camminare ma da ottobre 2015 zoppico vistosamente .
.A gennaio 2016 mi è stato dignosticato alluce rigido sinistro e proposto un intervento Elleby,oppure un intervento di ARTRODESI MF 1 ,vorrei gentilmente sapere la differenza tra questi differenti tipi di intervento .
Premesso che a dicembre 2014 sempre sul piede sinistro mi è stata praticata una Keiloplastica
M1 in Allux limitus risolvendo i dolori calcaneari specialmente di notte ,non vorrei poi trovarmi fra qualche mese dopo l’intervento con la medesima situazione di non riuscire a camminare
se non zoppicando
Allego esame obiettivo: RX ARTROSI MF1 SINISTRA ,CLINICAMENTE DOLORE ALLA MOBILIZZAZIONE FORZATA MF1 A SINISTRA MOLTO RIDIDA .PIEDE PRONATO BILATERARE..
ZOPPIA ANTALGICA.
Grata della sua gentile risposta cordialmente la saluto .
Personalmente le consiglierei la artrodesi.
salve dottore
ho 51 anni nel 1987 ho avuto una frattura del capitello radiale del gomito sx con piccolo distacco osseo all’epoca mi hanno gessato il braccio per circa un mese, dopo qualche anno ho iniziato ad avere problemi di flessione del gomito e formicolii vari oggi la situazione è ulteriormente peggiorata dalle radiografie risultano delle calcificazioni abbastanza estese nei tessuti molli dell’epicondilio cosa devo fare
grazie
Egregio dott. Fanzone,
sono stata ben impressionata dal suo approccio chiaro e professionale e mi complimento.
ho 70 anni, diagnosi: gonartrosi dx prevalente mediale e femoro-rotulea, articolarità limitata a max 95 (rotula bassa) . consigliata protesi totale in oxinium ( sono allergica al nikel) ; Sono molto combattuta sul buon esito dell’intervento (sarà migliorativo delle mie attuali condizioni??). Ad ora il dolore è sopportabile (più fastidioso a girarmi a letto..ma non sempre) non prendo antidolorifici ( solo rimedi omeopatici con apparente efficacia). ho difficoltà a scendere le scale. potrei calare di peso visto i miei 72 kg., fare più fisioterapia corretta ed altro….insomma procastinare. Cosa mi può consigliare?.
La protesi di ginocchio migliora le condizioni gravi. Eseguo questo intervento giornalmente (quasi, dato che faccio anche altro) ed i risultati più soddisfacenti dal punto di vista del paziente si hanno sempre quando operi chi è fortemente invalidato, gravemente dolorante, con abbondante riduzione della qualità di vita. Quindi direi in un caso come il suo che la protesi può aspettare ancora un pochetto.
salve dott fanzone le sto scrivento per essere aiutato o avuto un infortunio sul lavoro a milano e la diagnosi frattura scomposta al perone di un terzo intervento chirurgico con placche e viti incidente avuto ad ottobre 2015 a fine gennaio o iniziato la fisio terapia ma dopo diverse sedute di fisio terapia il fisiatra mi dice essento la caviglia bloccata ed il piede rimasto girato mi sospende la fisio terapia dicendomi che secondo lui si dovrebe intervenire con intervento chirurgicoe mi a detto di farmi vedere di un chirurgo ortopedico cosa mi consiglia lei questa situazione mi fa stare molto male la ringrazio anticipatamente
Egregio Dottore,
le scrivo in merito ad un problema al polso che perdura oramai da circa 2 mesi.andando in palestra regolarmente dopo una seduta in sala pesi ho avvertito un senso di infiammazione nella parte interna del polso (i tendini del pollice e il polso ).Non ho dato peso più’ di tanto e ho poi proseguito per qualche altra seduta nei giorni successivi. Ho dovuto poi sospendere l’attivita’ sportiva perché il dolore non mi permetteva piu’ di sollevare i pesi. Principalmente ho dolore al polso quando faccio flessioni o alzo il bilanciere sulla panca piana e ho dolore nella parte interna del polso se ad es. nella posizione dell autostoppista spingo la mano in basso verso il mignolo e sento un dolore lungo tutta la parte interna del polso che mi limita la mobilita’. Secondo il suo parere cosa dovrei fare e cosa potrebbe essere? spero in una sua risposta o parere. Cordialita’. Emanuele
La ipotesi più probabile è una tendinite o comunque una sofferenza dei legamenti articolari. Consigli generici, evitare il movimento che provoca dolore…
Egregio dottore ,mi chiamo massimo ho 42 anni,il mio ginocchio destro e’ afflitto da una fortissima artrosi causa probabilmente di un incidente sugli sci all’età di 18 anni ma probabilmente con un problema congenito di dissalineamento della rotula,nel frattempo subito dopo l’incidente quindi 23 anni fa ho fatto una pulitura con artoscopia ,sicuramente non soddisfacente, da un po di anNi facciò infiltrazioni con acido ianulorico con risultati buoni fino a quando non ho forzato più del dovuto addirittura facendo una partitella a calcetto e creando un infiammazione cronica che mi ha visto costretto a eliminare più volte liquido sino viale con conseguente infiltrazioni di cortisone,adesso vorrei capire se nel mio caso ripeto a 42 anni esiste una valida alternativa alla protesi totale,intanto grazie e confido molto in voi
L’alternativa in senso assoluto mi pare di no però il trattamento della sinovite, le infiltrazioni, il mantenimento di una buona potenza muscolare possono farla stare bene per diverso tempo.
Salve Dottore, in data 29/02/2016 a causa di una caduta dall’alto da circa tre metri mi sono causato una frattura bilaterale del calcagno. Il quadro radiologico mostra a destra una frattura composta per cui mi viene consigliato trattamento non chirurgico.A destra invece la pluriframmentarietà e la scomposizione sui vari piani fa optare per approfondimento diagnostico con TC. Alla TC la sottoastragalica mostra una parziale perdita dei normali rapporti articolari per cui, dopo avere discusso con il medico circa i vantaggi e svantaggi del trattamento chirurgico e conservativo, si opta per trattamento conservativo se non dovessero verificarsi nuove scomposizioni ai controlli rx successivi. In data 01.04.16 a seguito visita di controllo ed esame radiologico, il quadro clinico mostra a sinistra una scomposizione accettabile e senza ulteriore scomposizione per cui mi viene consigliato di poter utilizzare l’arto inferiore sinistro a supporto del destro per un carico parziale a destra. La frattura del calcagno destro sembra avere perso la riduzione rispetto al primo controllo rx ma sostanzialmente sovrapponibile rispetto al controllo precedente per cui si conferma trattamento conservativo anche in considerazione del tempo trascorso trauma per cui mi viene consigliato di mobilizzare la caviglia con calza elastica e deambulazione con 2 stampelle con carico parziale a destra (5/10 kg).
Alla data odierna 10.04.16, non appena provo a camminare con le stampelle così come indicato, dopo 10,15 passi accuso un dolore sul lato posteriore del piede sinistro tra il calcagno ed il tendine di achille. Mi chiedevo se tutto questo è normale e quanto ancora dovrò aspettare prima di poter tornare alla normalità, camminare normalmente senza stampelle ma sopratutto quanto tempo ancoro sarà la degenza.
Coordialmete Vito
I tempi di guarigione sono lunghi sicuramente e forse è un pochetto presto per toranare a dare il carico.
Gentile dottor Fanzone,
il 16 marzo di quest’anno sono caduto dallo scooter e al CTO di Roma mi è stata diagnosticata la frattura composta del malleolo peroneale dx. Mi è stata ingessata la parte e dopo una settimana ho effettuato, come da loro protocollo, la visita di controllo (senza lastra). In quell’ occasione mi è stato tolto il gesso e mi hanno detto di acquistare un tutore. Cosa che ho fatto. Mi è stato anche detto che intorno al 9 aprile potevo iniziare a camminare, sempre con le stampelle, caricando un pochino sul piede infortunato. Avrò un’altra visita il 19 aprile per un secondo controllo, stavolta con lastra. Non me ne voglia se ora le rivolgo più di una domanda:
– che significa esattamente caricare “un pochino” il piede (non sono stati molto chiari, come spesso avviene nel grandi ospedali, pressati da molti pazienti. Lo capisco). Può farmi un esempio?
– attualmente la mia caviglia non presenta il colore violaceo dei primi giorni ma è ancora un po’ gonfia, e tuttavia non avverto dolore. Mi preoccupa il gonfiore. E’ possibile che la frattura da composta sia diventa scomposta? Perdoni la mia ipocondria.
La ringrazio. Spero abbia tempo e modo per rispondermi. Se le può interessare sono entrato da tempo nella sesta decade e, dopo quello che è accaduto, ho deciso di disfarmi dello scooter!
Marco
La moto a Roma è a mio parere essenziale. Detto questo cerchi di sopravvivere allo stress ancora per qualche pochino, il 19 sapremo.
buon giorno sono una donna di 46 anni a cui è stato diagnosticato unavlesione al tendine di achille,un ortopedico mi ha detto di operarmi subito perché se si rompe potrei non camminare più ,un altro invece me lo ha sconsigliato,vorrei un suo parere e sapere se tra enna e catania opera qualche specialista proprio di tendini.Grazie
Guarda caso io lavoro ad Enna.
Buongiorno dottore, da alcuni anni soffro della sindrome del tunnel cubitale. Ho il mignolo e l’anulare della mano sinistra addormentati nonché un’atrofia del muscolo situato tra pollice e indice. Nel novembre del 2014 ho eseguito una elettromiografia che ha sostanzialmente confermato la diagnosi. Purtroppo non ho mai avuto il tempo (e la voglia) di fare un intervento, ma adesso trovo la situazione davvero fastidiosa: ho mezza mano sempre addormentata e una ridotta tonicità muscolare che non mi consente neanche di abbottonare con facilità le camicie. Vorrei sottopormi ad un intervento ma ho molte perplessità, legate anche ad una mia insufficiente cultura dell’argomento. Le chiedo pertanto se può darmi alcune delucidazioni in merito, ovvero se viene eseguito in anestesia parziale o totale, quali sono i tempi di recupero subito dopo l’operazione, se è possibile sperare in un recupero totale o solo parziale delle funzionalità della mano, se (soprattutto) è possibile sperare che il formicolio sparisca del tutto, quali sono i tempi per effettuare l’intervento e anche, non ultimo, i costi. La ringrazio tanto per la sua attenzione. Cordiali saluti.
L’intervento può essere eseguito in sedazione, i risultati sono tanto migliori quanto prima viene eseguito l’intervento. I costi sono quelli della struttura cui si rivogerà.
Buongiorno dottore in primis grazie anticipatamente x il servizio chiaro e preciso cle lei da’ a tutti,ho 56 anni giocando a calcio a 7 su campo sintetico su una caduta ho avuto un infortunio dice il referto della rx ” Frattura sopramalleolare del perone sx plurilita e discretamente composta” cosa mi consiglia di fare, cosa e’ previsto x questo tipo di frattura, gesso ,tutore ecc ecc , intanto sto’ facendo hirudoid gel 40000, e ghiaccio per ridurre il gonfiore e l’ ematoma. Distinti saluti e grazie.
Consiglierei di seguire le indicazioni dello specialista che vi ha visitato. Avrete, se caisco neme, deciso di non ingessare o immobilizzare, quindi presumo che la lesione sia “piccola” cosa.
Buongiorno DR. Fanzone,
volevo chiederle se pratica la cifoplastica su colonna vertebrale di paziente con osteoporosi.
Cordialmente Melina
Con le corrette indicazioni è un intervento efficace. Anche nel mio ospedale è possibile ricevere questo trattamento.
Egregio dottore,
Il 28 maggio scorso, in seguito ad una caduta, sono stata sottoposta ad un intervento di osteosintesi con due viti cannula te per frattura al collo del femore con successivo divieto di carico per tre mesi. A volte ” mi scappa” qualche accenno di passo e sento che potrei camminare senza problemi. Possibile che devo osservare ancora tanti giorni di divieto di carico? Ho cinquant’anni e peso 50 chili. Vorrei aggiungere che un ortopedico ha chiamato la mia frattura ” cervico sub trocanterica”, un altro ,sottocapitata…mah
Grazie Rosanna
Mi chiedo spesso anche io cosa consigliare in casi come questo. Non ho certezze ma solo tradizione ed abitudine. Però i bagni a mare o in piscina non li hanno vietati. Spero.
Salve Dottore,
ho 43 anni, a 26 anni durante una competizione agonistica, mi feci una frattura pluriframmentaria di calcagno sx.
Sintesi mediante cambra a 5 punte , poi rimossa, ma persistono a tutt’oggi le complicazioni dolorose durante il cammino, specialmente sotto il malleolo esterno con infiammazione dei peronei.
Da vari esami, oltre una leggera artrosi, c’è anche il calcagno un po fuori asse ; partner di vita i plantari correttivi dove nel sx è presente un cuneo interno/esterno per cercare di riportare il retropiede in asse, con discreto/buono risultato; senza non potrei stare…Nelle giornate non lavorative, non va nemmeno malaccio, durante la routine lavorativa, non lo auguro a nessuno…….osteotomia del calcagno per riportarlo in asse + artrodesi sottoastragalica come soluzione ?….solo quest’ultima ? …..o interventi meno pesanti ed invasivi… grazie dell’attenzione, Josè
Rispondo secco. Osteotomia ed artrodesi. Ricordi che è solo una ipotesi di discussione e non rappresenta parere nedico mancando la visita.
buon di mi chiamo loredana fittante volevo chiederle un parere medico in merito ad una mia caduta nel mese di maggio c.a. mi si sono accavallate le caviglie e non riuscivo a raddrizzarle ho perso l’equilibrio e sono caduta in ginocchio a terra nello scendere dal marciapiede e nel cadere l’alluce dx già valgo mi si è piegato in avanti quasi a raggiungere la parte superiore del piede mentre la rotula sx lo sentita come se fosse uscita dal ginocchio poggiando direttamente a terra opo ore di ripresa tornata a casa ho messo il ghiaccio solo sulle ginocchia perche il dito non sentivo dolore ma adesso dopo due mesi mi ritrovo con il ginocchio gonfio e l’alluce che mi da tormento nel camminare quasi come se fosse addormentato e dolorante il medico di base mi ha consigliata di andare dall’ortopedico in quanto per lui al ginocchio ci sarebbe del liquido e il dito bisogna controllarlo forse frattura lei da cio che le ho detto cosa pensa potrebbe essere? grazie
Rotto non credo, pero una radiografia non è cosa sbagliata.
Salve Dottore e grazie Sono una donna di 66 anni a cui è stato diagnosticato ( tre mesi fa) gonadtrosi ginocchio sinistro . Ho seguito diversi rimedi: medicine, fisioterapia , fanghi, infiltrazioni, esamene x osteoporosi , vene e arterie , fratture !!!! Per me niente non ha servito! Un miglioramento si! Ho chiesto la RM pensando ad menisco. L’esito della RM eseguita il 02.08.2016 è : RM GINOCCHIO SN (SENZA CONTRASTO) Si segnala una microfrattura intraspongiosa subcondrale da stress del piatto tibiale interno dove attualmente si apprezza un pronunciato edema reattivo intraspongioso perifratturativo senza peraltro affossamento del piano articolare a tale livello. Marcata alterazione su base degenerativa di alto grado e plurilesionale del corno posteriore-corpo del menisco interno con pronunciati fenomeni sinovitici reattivi peritibiali omolaterali . Meniscosi del menisco esterno. Nella norma il pivot centrale e delle restanti componenti legamentose . Modico e diffuso incremento del fluido articolare con associato evidente distensione pseudocistica della borsa di scorrimento del gastrocnemio semimembranoso . Condropatia di medio grado del comparto femoro-tibiale interno e femoro-rotuleo ……. Tutto questo non avevo tre mesi fa quando dopo tre giorni di dolore nella caviglia sn mi sono presentata a prontosoccorso !!!!! Con rispetto consigliatemi cosa devo fare in questo momento ? Si come gli sintomi si multiplicano ho chiesto RM alla caviglia sn da dove ha iniziato tutto ; RM da seguire il 16/08/2016 La ringrazio di cuore dottore Spero abbia tempo e modo per rispondermi
Le strategie di trattamento per la artrosi di ginocchio sono ben conosciute dagli ortopedici,la cosa più difficile è fare comprendere che una articolazione artrosica è una articolazione che ha perso la sua perfetta funzionalità, non più in grado di fare tutto. La prima necessità è ridimensionare le attese dei pazienti riguardo alle cure che non potranno essere risolutive.
Gentilissimo Dottor Fanzone,
volevo cortesemente un suo parere riguardo alla sintomatologia che affligge il mio ginocchio dx da 3 anni. Dolore anteriore frontale rotula , algia sia in piedi che deduto, fastidio anche alla digitopressione si sente al tatto sulla faccia frontale inferiore della rotula zona ‘apice del legamento f.r come una corda una guaina ispessita, sintomatologia dolore al ginocchio, scrocchi articolari in flessione sia 60 che 90 gradi , scricchioli durante la flesso estensione rapida a vuoto, in flessione 90 gradi sotto carico squot si avverte come una sensazione di strappo come se la capsula articolare va in tensione dovesse rompersi . referto da ecografia tutto regolare.esito da rmn leggera degenerazione del corno menisco post. leggero versamento articolare.
esito rx riduzione della rima articolare interna. Gentilmente chiedevo possibile il tutto sia da ricondursi ad un a possibile plica che crea impedimento nella articolazione del ginocchio e che poi crei secondariamente le altre alterazioni poiche’ per esclusione non sono state trovate altre anomalie nel ginocchio. Sarei grato di sua giudizio e consiglio visto che nessuno ad oggi dei medici da me intrapresi mi ha sospettato la plica , sono io che penso possa essere la responsabile e se vi sono metodi specifici per evidenziarla, nel ringraziarla anticipatamente la saluto vivamente
Direi di no, o perlomeno non soltanto. Sembra più la descrizione di un ginocchio che manifesta i primi disturbi legati all’artrosi. Sicuri che il suo “status” fisico sia perfetto? Per esempio manca dalla sua descrizione la sua età, peso e corporatura. Età superiore a 60 o se inferiore trascorsi atletici? obesità? Sono tutti fattori necessari alla diagnosi ed è per questo che qui sul sito non si può ricevere (ed io fare) diagnosi ma solo consigli in senso generale.
GENTILE DOTTORE in risposta ad integrazione dati della scorsa, eta’ 40 anni e corporatura media 75 kg per h 1,70 , attività fisica 1, 2 volte settimana ormai da anni tennis /nuoto anche se nell’ultimo anno sono stato costretto a rallentare molto l’attivita’ sportiva per il maggior fastidio al ginocchio che pero’ va a periodi alterna fasi più fastidiose a fasi quasi di non fastidio.La cosa strana e’ che quando vado in flessione da stazione eretta in ginocchio (accovacciamento) si sente e si nota bene a fine corsa quindi oltre i 90 gradi di flex un impuntamento del fine corsa del ginocchio dx che sfocia poi con scrocchio articolare all’interno di tipo liberatorio. lo scrocchio articolare non e’ continuo ma si verifica 3/ 4 volte al giorno se evocato ed e’ spesso privo di dolore ma alcune volte da dolore di picco come se venisse pizzicato qualcosa all’interno e di conseguenza toglie la forza per un istante. Potrebbe essere il menisco se non un a plica che crea un blocco e il fastidio connesso fronte rotula e rare il dolore e’ anche posteriore dietro polpaccio con senso di stanchezza alla gamba. Cosa strana e’ che durante attivita’ fisica a caldo non avverto dolori strani lo sento soltanto più debole dovuto anche al conseguente ipotono del quadricipite . Le sarei grato di suo cosiglio o parere personale , nell’ attesa saluto cordialmente .
O un corpo libero in articolazione ( un piccolo distacco di cartilagine) o un flap meniscale.
Eg. Dr. Fanzone, mio nipote 12 anni a seguito di persistente dolore lombare, dopo avere effettuato visita ortopedica…consiglio è stato di effettuare rx cui risultato vistosa decalcificazione colonna, a seguito di ciò fatto una miriade di esami con risultato tutto ok..è stata rifatta un’altra rx da un altro studio, risultato nessuna decalcificazione ma solamente una lieva deviazione a sx…consigliato moc demineralizzazione ossea ,risultato un pò di demineralizzazione ossea…riferendo il tecnico che non c’è da preoccuparsi..a questo punto non sappiamo se preoccuparci, o stare un pò tranquilli o che fare per essere più certi..Preciso che mio nipote da 5 anni gioca a calcio senza nessun problema, solo che è molto magro e mangio un pò poco…Attesa ringrazio con cordiali saluti Lentini(SR)
Non credo che la MOC abbia valori di riferimento per corretti per i 12 enni, dubito abbia valore alcuno (mi informerò e se così non fosse le farò sapere). Ma il dolore è passato?
Molto gentile Dottore Fanzone..attendo sua risposta…cordiali saluti
Mi scusi Dottore..allora per avere più certezze che non ci siamo problemi, quale accertamento bisognerebbe fare? grazie
Dottore la MOC dice Z-score 2,5(è scritta a penna non so se riesco a decifrarla bene)ai limiti inferiore della norma.consulenza specialistica e controllo a breve..ci hanno assicurato che non ci sono problemi ma bisogna trovare la causa del perchè di questo problema..Le ripeto gli esami sono tutti ok.sl
bene Z-score -2,5 ma mi sfugge qualcosa, tutto il resto! Forse è solo che ha scritto diverse richieste e tecnicamente questo è un problema perchè non le vedo tutte insieme. Provi a formulare la sua richiesta in una unica volta.
Salve dottore vorrei un informazione da voi circa un mese fa ho preso una botta alla alluce e nella radiografia e uscito che ho una microinfrazione interfalangea del primo dito mi hanno detto di stare fermo circa 25 giorniente dopodiché ho fatto la visita di controllo e il risultato è uscito invariato mi potreste dire cosa fare?
Ma cammina? Se si non deve fare niente di altro. Forse solamente ricordarsi che quella linea di frattura probabilmente si vedrà per sempre.
Il dolore va e viene ma poco..
Buongiorno dottore….i primi di Maggio sono caduta e ho riportato tre fratture metatarsali ( secondo , terzo e quarto) mi hanno fatto il gesso per 30 giorni , sono stata a riposo non ho mai caricato …..ho seguito le regole.Al termine dei 30 giorni sono ritornata in ospedale go fatto radiografie e andava tutto bene cosi pareva, mi hanno applicato un bendaggio per all, incirca se non ricordo male 12 giorni ancora . .. tolto quest’ ultimo e non la voglio fare lunga non mi hanno fatto fare subito terapia e allora io presa del dolore che avevo non sulle fratture ( che mi scusi erano alla base del metatarso)ma sul secondo dito che non si fletteva più di tanto…ho cominciato dopo ben tre settimane a fare terapie ma niente .Ho fatto una risonanza e mi hanno detto che ho una fascite plantare , la prima frattura ancora non consolidata e edemi , il mio piede é diventato piatto .Ora io per rimediare al dolore ho dovuto fare un plantare…ma quello che le chiedo io é: perché é successo tutto questo? oramai posso dimenticare un recupero?
Il nostro organismo recupera tanto ma a volte non riesce a recuperare un allineamento alterato dopo frattura. Prima di demordere le direi di avere ancora un attimo di pazienza ed aspettare i sei mesi. Dopo se il dolore persistesse si dovrà valutare la opportunità di un trattamento chirurgico per riposizionare i metatarsali.
Buonasera dottore….volevo chiederle se e’normale avvertire dolore al ginocchio a sei mesi dall.operazione di protesi monocompartimentale per valgismo e artrosi grave…..il dolore in un punto del ginocchio dal lato esterno ….ma non mi impedisce di camminare e fare ogni cosa…. attualmente sto facendo i campi magnetici su consiglio del mio ortopedico…ma avverto ancora dolore….specie se cambia il tempo….cosa altro potrei fare,?pultroppo..devo occuparmi di mio padre a letto e non posso permettermi di riposarmi …..vorrei tanto state meglio……la saluto aspettando sua risposta….
Grazie
E’ una cosa abbastanza frequente, se la protesi è impiantata in modo corretto questo fastidio si attenuerà con il tempo.
buonasera a Giugno mi sono fratturata il piatto tbiale(frattura scomposta)mi hanno messo una placca e penso 3 viti……non so se durante l,operazione o facendo fisioterapia mi e,venuto il ginocchio valgo e mi hanno consigliat di mettere una protesi…la domanda èquesta….si può fare tutto in un| unica operazione ….sono terrorizzata
Se intende rimozione delle viti e protesi direi di si, unico intervento. Se ci fosse anche il minimo dubbio di possibilità di infezione (ritardo di cicatrizzazione, rossore, gonfiore…) preferibile un trattamento in due tempi. Il valgo di ginocchio comunque dovrebbe essere dovuto a cedimento dell’impianto, bisognerebbe però capire quale sia la situazione radiografica per potersi esprimere sull’argomento.
Gentile Dott. Fanzone,
poco tempo fa postai una domanda su una problematica occorsami all’ estero dove ancora risiedo, ma non riesco a ritrovarla per vedere cosa ha risposto. Dunque glielo riposto qui, alla sezione “chi sono” per poi poterlo ritrovare agilmente.
Il 9 settembre mi sono procurato una “sospetta” frattura al primo cuneiforme del piede dx per una caduta su degli scogli. Al pronto soccorso spagnolo, dopo due rx mi hanno detto che non si vedeva bene la frattura pertanto al bisogno mi applicavano doccia gessata rigida posteriormente e inferiormente e “morbida” nella parte superiore dell’arto.
Alla seconda visita dopo 14 giorni mi vogliono applicare un gesso per poter caricare l’arto, io immagino volessero dire che ci potevo camminare sopra, ma non possono applicarmelo perché di li a pochi giorni avrei dovuto prendere un aereo, 3 giorni dopo mi compro un walker rigido per poter camminare un po, da togliere durante la notte.
Allo scadere dei seguenti 14 giorni, dunque dopo 28 giorni, sfilo lo walker e inizio a camminare.
Al momento attuale mi duole ancora camminare e articolare il piede ;passando dall’italia sono riuscito a fare una risonanza magnetica del piede in data 28.10.2016 di cui le riporto la diagnosi:
– Marcato edema midollare post-contusivo in corrispondenza del primo cuneiforme; nei suoi settori anteriori coesiste una linea ipointensa compatibile con frattura intraspongiosa. Edema midollare appena più sfumato in corrispondenza della prima e della seconda base metatarsale, dei cuneiformi intermedio e laterale e del cuboide.
Non ulteriori alterazioni dell’intensità del segnale del midollo endospugnoso dei capi ossei esaminati.
Conservati i rapporti articolari.
Piccola quantità di versamento nell’articolazione metatarso-falange del I raggio.
Non ulteriori significativi versamenti articolari.
Nella norma morfologia ed intensità di segnale delle strutture muscolo-tendinee esaminate.
Che terapia mi consiglia di seguire per recuperare la mobilità del piede e far passare il dolore?
Posso continuare a camminarci sopra o devo sospendere la deambulazione su entrambe le gambe, portare le stampelle, rimettere il walker?
Grazie mille
La RM dimostra che la frattura è ancora in fase di cicatrizzazione (lo rimarrà a lungo) – credo potrebbe aiturasi con qualche antidolorifico di tanto in tanto ed un po di pazienza.
” il testo della risposta alla sua precedente domanda: Può capitare di non avere la possibilità di accertarsene (lontano da ospedali) o che gli ortopedici pensino e non ti dicono che il “costo” dell’accertamento è superiore al beneficio. Anche a me capita questa cosa, dico però al mio paziente che in ogni caso abbiamo la clinica a segnalarci la gravità di una lesione. Se dopo qualche giorno il dolore migliora, la funzionalità della parte lesa viene recuperata allora forse non era veramente necessario nessun ulteriore accertamento altrimenti si provvederà. Comunque le consiglio lo scarico dell’arto e successivamente il carico a tolleranza di dolore.
mi consiglia lo scarico completo dell’arto, ossia mediante utilizzo di stampelle, o semplicemente non articolare il piede usando lo walker? e per quanti giorni secondo lei è opportuno tenere l’arto “scarico”?
grazie mille
In genere prescrivo scarico ed articolarità fuori carico. Uso poco il tutore preferendo un gesso quando ho necessità di immobilizzare e scaricare.
Salve dottore io o un dolore alla gamba da circa 7 mesi sono andato da unortopetico o fatto una egografia dei raggi alle anche e una resonanza lombosacrale il medico prima mi a dato degli antifiammatori dopo aver datto i raggi mi a detto che allinquine per lui cio una denisonovite cioe un infiammazione e un problemino anche alla sciena io vorrei unaltro parere facendo leggere gli esami da unaltro medico lei e disponibbile ?
Posso dare qualche consiglion generico. Senza visita di persona non è possibile eseguire una diagnosi o prescrivere trattamenti. Spero capirà.
Gent.mmo dott. Fanzone, La ringrazio per averci dato la possibilità di interagire e capire in qualche modo le nostre sintomatologie…nella fattispece io sono un suo coetaneo classe 1965 e tutto sommato abbastanza attivo..sono sempre in movimento a livello amatoriale pratico corsa arti marziali da tanto tempo trekking … Da più di due mesi durante un allenamento in palestra mentre effettuavo una serie di saltelli e accovacciamenti ho avvertito una fitta alla schiena bassa lato sx e mi sono dovuto fermare perchè non riuscivo più a fare nessun movimento tipo colpo della strega…. ebbene a distanza di tutto questo tempo ancora oggi non posso piegarmi lateralmete verso sx perchè mi fà male ed avverto dolore anche in parte all’inguine all’anca ed alla schiena. Ho preso anche degli antinfiammatori all’inizio anche un pò di cortisone che però ho quasi subito lasciato perchè speravo che il riposo e qualche esercizio di streaching alla fine risolvessero il problema però ad oggi anche se non in fase acuta ho sempre gli stessi sintomi….non posso camminare tanto perchè mi fà male la schina….non posso piegarmi sul lato sx…se cerco di prendere il piede sinistro e portarlo dietro verso le spalle mi fà male il fianco sx e la schiena…pensavo a una forma di cruralgia però il dolore nel mio caso è più sull’anca non saprei proprio… diciamo che se non sollecito con l’attività non ho particolari problemi però appena cerco di fare gli esercizi e o cumunque di riprendere gradualmente l’attività il dolore si ripresenta ed è invalidante….spero in una sua risposta Le auguro i miei più Sinceri Saluti….Vincenzo.
Grazie per le parole di incoraggiamento. Riguardo al problema rappresentato potrebbe trattarsi di un dolore di sacro iliaca. Un fisiatra con le manipolazioni o un osteopata potrebbero aiutare. In genere consiglio prima la visita dal medico fisiatra.
Buonasera
la sindrome miofasciale e la fibromialgia sono dovuti a sovraccarico?
No.
Salve Dr. Fanzone,
ho 50 anni e peso 110 kg. per un’altezza di m.1,92 , ma non sono in sovrappeso e sono uno sportivo.
Il 26 novembre di quest’anno sono caduto con la bici da corsa qui a Verona dove abito e ho avuto una frattura scomposta inter-sotto trocanterica femore dx.
Appena ricoverato mi hanno messo la gamba in trazione fino al giorno dell’intervento, 29/11.
Mi hanno fatto una riduzione e stabilizzazione con chiodo lungo endovis (2 viti cefeliche + 2 viti distale dinamico e statico).
Il 7/12 sono stato dimesso e siccome mi è stato ordinato di non appoggiare il piede fino al prossimo controllo (5/01/2017) e visto anche il dolore che provavo, mi hanno accompagnato a casa con servizio ambulanza, perché la mia abitazione di trova al terzo piano.
Prima di lasciare l’ospedale ho fatto la richiesta degli esami su dischetto e una volta a casa ho osservato i raggi che mi hanno fatto prima e dopo l’intervento.
Mi sono accorto che dopo l’intervento la zona del piccolo trocantere non è aderente al femore e si nota uno spazio vuoto di circa 1 cm., questa cosa mi preoccupa non poco.
A occhio e croce, la parte di questa “scheggia” che non è aderente al femore sembra larga poco più di 1 cm. per un’altezza di 5 cm. circa.
Forse questo spazio verrà riempito nel tempo dalla calcificazione o è stato lasciato lì di proposito per altri motivi?
Avrei voluto mandarle qualche immagine per essere più preciso , ma in questo messaggio non penso si possa fare, eventualmente se vuole gliele posso fare avere tramite altro canale.
Spero di essere stato abbastanza chiaro nella spiegazione e la ringrazio per la sua attenzione.
Cordiali saluti
Romano
Il distacco del piccolo è abbastanza frequente e viene “abbandonato2 a se stesso. Se vuole mandi pure le rx.
La ringrazio dottore per la sua risposta e le chiedo gentilmente, vista la sua disponibilità, se mi può indicare come mandarle un paio di immagini, perché non ho molta pratica con i computer e telefonini…
Inoltre volevo chiederle, se il distacco del piccolo trocantere viene abbandonato a se stesso, non potrebbe verificarsi un mal funzionamento dell’ileopsoas visto che proprio lì si trova la sua inserzione?
Nessuna mail arrivata. Provi con : giuseppe.fanzone@alice.it
Salve dottor Fanzone,
sono riuscito a trovare la sua e-mail e così le ho mandato le rx del femore come lei mi chiedeva.
Spero che le immagini siano di discreta qualità, così da farmi capire meglio.
Grazie per la sua incredibile disponibilità.
Le auguro una buona giornata!
Romano
Le ho risposto in privato
La ringrazio veramente di cuore
dr. Fanzone!
Persona squisita! ???
Egregio dottore,mia figlia 20 anni,in seguito ad una distorsione ha avuto una frattura composta del quinto metatarso. Dopo 33 giorni di gesso ha eseguito rx, con referto :frattura in fase di consolidamento. Ha tolto il gesso,ma ora ha il piede gonfio e dolorante. È stato prematuro togliere il gesso, mo devo rivolgere ad un fisioterapista? Grazie.
Calza elastica a gambaletto e ripresa della deambulzione sono le due cose che mi sembrano necessarie. Un fisioterapista potrà aiutarla.
Buonasera dottore, mio figlio dodicenne ha avuto una frattura scomposta del distale terzo dito della mano, ha subito un intervento chirurgico nel quale gli sono stati inseriti due aghi metallici. È stato immobilizzato per 30 giorni. Alla rimozione degli aghi la radiografia ha evidenziato che non si era del tutto calcificato così gli hanno consigliato di portare per un altro mese il tutore di stack. Passato il mese una nuova radiografia ha evidenziato la presenza di qualche frammento non ancora calcificato. Il medico che lo ha operato ha detto che l’intervento è riuscito perché lo scopo era quello di recuperare il tendine e la funzionalità del dito e che i piccoli frammenti si riassorbiranno col tempo, non ritenendo opportuno prescrivergli alcuna terapia se non il divieto di praticare sport per un altro mese salvo complicazioni. Sono passati venti giorni e io noto che il dito appare sempre un po’ gonfio rispetto alle altre dita ed è ancora molto rigido. Mi piacerebbe avere un suo parere. Grazie
Il gonfiore non è un problema, passa, invece la rigidità va vinta immediatamente (fisioterapia). E’ stato troppo tempo fermo, ora deve recuperare.
dottore buona sera, ho 52 anni nel dicembre 2014 ho avuto incidente in moto frattura scomposta piatto tibale tratta con placca e viti. a fine mese mi chiameranno per rimuovere mezzi di sintesi e ne sento il bisogno in quanto a volte sento disturbo e mi hanno consigliato di rimuovere tutto anche in previsione di una possibile protesi al ginocchio. Le chiedo cortesemente se i tempi di recupero sono lunghi e soprattutto se faccio bene a togliere placca e viti Grazie
I tempi di recupero sono quelli della cicatrizzazione della pelle. Qualche giorno soltanto. I primissimi giorni però riposo assoluto.
88caro dottore ,volevo gentilmente un suo parere per una mia distorsione caviglia sinistra avvenuta verso il 10 agosto 2016 . Il piede mi si è girato esternamente e ho sentito un rumore come se mi fossi strappata qualcosa, allora sono risalita in casa, il piede mi faceva un pò male ad appoggiarlo, ho messo subito il ghiaccio per quasi tutta la notte, ad intervalli. nei giorni successivi non avevo ematomi visivi, nè gonfiori e potevo camminare tranquillamente con le scarpe da tennis, avevo un pò di fastidio ma non dolore. Ho lavorato in questa situazione per circa un mese, considerando che io ho un bar e rimango in piedi per circa 12 ore al giorno indossando solo scarpe da tennis. Il mio calvario inizia il 10 ed 11 settembre , quindi dopo circa un mese dalla distorsione, quando indosso le scarpe con i tacchi per una cerimonia di matrimonio ed il giorno dopo per un battesimo , da allora non ho pace per dolore, bruciore e gonfiore. A fine settembre mi decido di andare da un fisioterapista e mi consiglia 10 sedute di laser e tecar, non ho avuto risultati anzi piangevo dal dolore, allora decido di fare una RMN,
(volevo aggiungere che zoppico anche da settembre) , il risultato è: Segni di sovraccarico della sottoastragalica posteriore cui si associano fenomeni di edema intraspongioso algodistrofico a carico del domo astragalico. sinovite reattiva con discreta quota di versamento periastragalico . Utile controllo dopo terapia, nella norma i componenti legamentose periastragaliche,tenosinovite del tendine del flessore dell’alluce , area di astrofia cistica sottocorticale si apprezza sull’apofisi posteriore del calcagno, nella norma le restanti componenti ossee e tendinee della regione esaminata.
Allora poi ho iniziato, sotto consiglio del fisioterapista, un ciclo di 10 sedute di magnoterapia con manipolazioni anche di uno osteopata, sera ghiaccio e pomata dicloreum facendo degli impacchi, ma soprattutto a riposo mentre faccio le terapie. Allora io domani 10 febbraio finisco l’ultima terapia e lunedi ricomincio a lavorare ma io sono disperata perchè ancora mi brucia e mi fa male ma soprattutto me la sento fragile e non libera da articolazione. Gentilmente secondo lei ho fatto tutto quello che c’è da fare oppure mi può consigliare qualcosa? sono disperata avrei voluto rompermela forse a questo punto sarei già guarita.
Grazie aspetto una sua risposta
Effettivamente si è rotta. L’edema intraspongioso segnala un tipo particolare di frattura (normalmente non diagnosticabile alle rx tradizionali) in cui l’osso si è deformato oltre il limite di rottura della sua struttura microscopica ma in virtù della sua elasticità è tornato della forma normale (faccia proprio l’esempio di un tubo di vetro dentro un tubo di plastica, se prende un colpo… il vetro si rompe la plastica no). Questo tipo di lesione si è associato ad uno “strappo” dei legamenti della sottoastragalica. Tutto ciò che mi racconta rende possibile la sua sintomatologia. Cosa fare adesso? Proteggere la caviglia stabilizzandola dall’esterno con un tutore di caviglia ed una calza elastica. Non so se basterà questo però va fatto. Dovrebbe comunque farsi visitare da un ortopedico.
Salve,mi chiamo Mirko e la contatto per parlarle di un grave infortunio che ho subito durante una partita di calcio, avvenuta in data 11/01/2015, che mi ha causato una frattura biossea di tibia e perone nella gamba dx, la lesione vascolare dell’arteria tibiale posteriore destra e il deficit dello SPE e SPI.
Sono stato sottoposto a diversi interventi tra i quali;
-fasciotomie mediale e laterale gamba dx in data 11/01/15
-l’embolizzazione dell’arteria suddetta presso il reparto di chirurgia toraco-vascolare in data 12/01/15
-stabilizzazione con fissatore esterno in data 13/01/15
-chiusura fasciotomie in data 30/01/15
-intervento di riduzione e sintesi della frattura di tibia dx con chiodo endomidollare tipo T2 con blocco dinamico in compattazione in data 23/03/2015.
Nei mesi successivi all’ultimo intervento ho praticato con regolarità la riabilitazione presso un centro fisioterapico per 9 cicli da 10 sedute.
In data 15/10/15 sono stato visitato da un neurochirurgo, il cui referto attesta che soffro della patologia del piede equino, con importante “griffe” digitale a destra, sia in fase d’appoggio che in volo,e che il tendine achilleo risulta accorciato.
Ora la situazione è leggermente migliorata,sono stato sottoposto ad un ulteriore intervento di tenotomia dei flessori e stabilizzazione delle dita in griffe tramite fili di kirschner in data 20/05/2016.
Successivamente sono stato seguito solamente dal fisiatra nel centro in cui effettuo la fisioterapia e lui stesso mi ha prescritto due tipi di terapie:
-terapia presso camera iperbarica;
-onde d’urto;
per combattere algodistrofia e sofferenza ossea nella tibia.
Ad oggi ho effettuato tre cicli da venti sedute di iperbarica e 5 sedute di onde d’urto nella tibia,ma per la sofferenza ossea mi ritrovo ancora con entrambe le stampelle anche se penso sia un edema al livello del punto di frattura o la testa del chiodo endomidollare che mi sta facendo male.
Le chiedo se tutto questo possa in qualche modo migliorare anche per via delle cure che ho effettuato,se il nervo potrà recuperare,se la caviglia si possa in qualche modo sbloccare visto che la flesso-estensione è piuttosto ridotta e se secondo lei il dolore forte che ho nella tibia nel momento in cui do carico completo sia causato dalla testa del chiodo endomidollare.
Vista la mia grave situazione e il fatto che non ho un dottore che mi segue,le chiedo dove mi dovrei orientare visto il mio caso se da un ortopedico o da un neurochirurgo,poichè non si tratta solamente di un problema.
Grazie per il suo tempo in anticipo,
Mirko
Lesioni gravissime di certo. Da ciò che mi racconta al momento il problema principale sembra il dolore al carico. Questo andrebbe risolto prioritariamente e a tale proposito dovrebbe vederla l’ortopedico. Le lesioni nervose non hanno molte prospettive di guarigione con ritorno alla normalità però esistono ampie possibilità di recupero delle proprie prospettive di movimento seguendo i consigli del fisiatra.
Buona sera dottore..le scrivo in merito ad un infortunio a me capitato in data 12 gennaio… sono scivolata sul ghiaccio e ho riportato dolori all avampiede sinistro… mi sono recata in pronto soccorso per il forte dolore e mi hanno sottoposta a fare le radiografie dalle quale il referto non dava presenza nessun lesione ossea… l’ortopefico che mi ha visitata li in ospedale mi ha fatto fare altre indagini ovvero elettronuerografia ed elettromiografia perché pensava ci fosse presenza di tunnel carpale… fatto gli esami ed erano del tutto negativi ho ripetuto per conto mio una rx di controllo .. dalle quale è emerso che avevo una frattura del 4metatarso… preoccupata ho richiesto la copia delle radiografie fatte il giorno 13 gennaio in ospedale e dal dischetto che mi hanno dato la frattura è evidente…. quindi ho immobilizzato L arto con un tutore prescritto per 40 gg… ora sono passati i 40 gg e dalle radiografie la frattura risulta in fase di consolidamento… l’ ortopedico qui dove abito mi ha detto di iniziare a praticare la magnetoterapia e piano piano si consoliderà… ora io sono preoccupata perché faccio come mestiere la portalettere quindi sempre in movimento e carico sul piede… volevo sapere da LEI se tutto questo va bene o necessito di altro… sono preoccupata… La ringrazio anticipatamente… spero di avere presto risposte…
Mi pare la stano trattando benissimo.
Gent.mo Dr. Fanzone è da circa 3 mesi che ho quella che mi è stata diagnosticata essere una lombocruralgia con coxartrosi bilaterale ho fatto dietro prescrizione terapia cortisonici antinfiammatori e antidolorifici ma ancora dopo tre mesi ho dolori all’anca all’iall’inguine e alla coscia con formicolio, gradirei da lei sapere se per il mio caso può essere utile l’infiltrazione con acido ialuronico e se lei le effettua. La ringrazio anticipatamente per la risposta, e le invio i miei più cordiali saluti
Buonasera Dott. Fanzone
per una banale caduta ho subito frattura esposta e scompeosta dell’oleocrano sx giorno 9-2-2017 .
Sono intervenuti chiururgicamente il 14-2-2017 applicando cerchiaggio metallico con fili di kirschner dimesso dopo due giorni e bendato con deoccetta di gesso rimossa dopo 20 giorni circa da intervento . Già da subito ho avuto una buona moblità del gomito a mio giudizio sono partito con fkt attiva e passiva e magnetoterapia , il chirurgo mi ha prescritto di indossare dal 9-3 tutore Elbow giorno note e durante la fisioterapia. I Fisioterapisti sono molto titubanti e non capiscono per chè debba tenerlo durante la fisioterapia ritenendo di perdere possibilità di forzare gli esercizi e fami acquisire maggior flessione e altri movimenti. APura del chiururgo è che si spezzino i fili. Mi ha detto di toglierlo fine mArzo e fare rx e controllo addirittura il 14-5 per valutare rimozione di fili e del cerchiaggio mssimo per metà giugno.
A me da un fastidio incredibilke questo tutore vorrei liberarmi totalmente il gomito sia durante le fisioterapia che durante il giorno, sono rientrato subito al lavoro dopo tre giorni da intervento , ho pfatti lughe camminate sostenute anche con gesso e adesso con tutore, corsetta leggera e da due giorni ho iniziato cin alcune lezioni di spinning e passeggiate leggere in bicicletta, sono un ciclista e non vedo l’ora di riprendere i ritmi sostenuti e lunghi percorsi in bdc e mtb . Non procvo fastidio guidando la bici adotto massima prudenza evitando scaffe o movimenti bruschi e faccio piccoli percorsi in strada non accusando quasi fastidi tranne piccoli gonfiori la sera.
Ad oggi siamo a 35 giorni da intervento gradirei un suo consiglio se posso toglier e tale tutore definitivamente o magari tenerlo ancora solo la notte o in bici o se cammino per protezione , e partire con la fisio senza tutore.
Quando pensa che porto’ riprendere ad andare in bici a ritmo sostenuto senza rischio di somporre nuovamente tutto ?
Grazie per una sua gentila rispsota sul caso .
La ringrazio
Ermi gulliver
Ha provato a chiederlo al suo chirurgo? Certamente no. Non saprei rispondere. Sembrano pure a me tanti giorni però…
carissimo dottore innanzitutto grazie per la disponibilità verso noi tutti pazienti.Vorrei gentilmente sapere da lei se è possibile effettuare infiltrazioni di acido ialuronico alto peso molecolare e gel piastrinico (PRP) nello stesso ginocchio in contemporanea cioè nella stessa mattinata a distanza di un ora tra una e l’altra. E’ ciò che mi ha proposto un reumatologo per un ginocchio affetto da gonartrosi aggravata da lesione meniscale degenerativa (meniscosi). Non avendo trovato ancora in rete dei precedenti su questa metodologia vorrei chiedere un suo parere anche perché mi sembra tempo fa di aver letto in una sua risposta che qualcuno ha cominciato ad eseguire le due infiltrazioni vicine tra di loro ma i risultati non erano ancora dimostrabili.Grazie
Il PRP viene proposto in molti contesti diversi. Alcune aziende propongono già il due prodotti in una stessa siringa. Magari usando questo si risparmia un buco. 😉
Buongiorno grazie per la dua cortese risposta.
Certo che ho chiesto al mio chirurgo piu’ di una volta, mi ha detto di toglerlo in autonomia fine Marzo primi di Aprile e visto che mi dava molto fastidio ho anticipato di qualche giorno , lo tengo solamente la notte e se esco in bicicletta .
Va molto meglio mi sento molto libero e piego il gomito in flessione ed estensione abbastanza facilmente. Siamo ad un mese e mezzo da intervento di inseriemneto fili di kirschner e cerchiaggio metallico ed io riesco ad andare benissimo in bici e anche a fare spinning in palestra. Faccio magnetoterapia e riabilitazione manuale da 15 giorni circa e dovrei fare controllo radiografico tra un mese , un mese e mezzo .
Avverto leggero dolore solamente se poggio il gomito sulla scrivania piegandolo .Mi consiglia di anticipare la radiografia per verificare stato frattura e calcificazione o va bene attendere periodo proposto da mio chirurgo cioè ancora un mese pieno e oltre ? .
Grazie
SAluti
Va bene attendere. Questa radiografia serve a verificare la consolidazione, se fatta presto non si vedrebbe nulla e poi andrebbe ripetuta.
Stia bene!
Grazie sempre per sua gentilezza e professionalità . Alla fine ho fatto radiografia richeista anche da fisatra cel centro di fisioterapia .
Le ho inviato mail privata ieri pomeriggio con copia rx per un suo parere su come procede la solidificazione e stato della frattura .
La ringraziio in anticipo se potrà dedicare un paio di minuti alla lettura.
Grazie saluti
Ermanno
Le ho risposto con mail privata.
Egregio dott. , mio fratello di anni 53 ha in tutte le articolazione nelle mani e nei i piedi tanti “tofi” , in cura con un reumatologo di Messina. La malattia purtroppo non regredisce, ci è stato consigliato di cercare un buon centro. Ci può consigliare qualche buona struttura o dei bravi reumatologo, noi siamo della prov di Messina, grazie.
Molti miei pazienti mi danno buone referenze per la reumatologia dell’ospedale Garibaldi di Catania. Con questo non prendo posizione sulla qualità delle cure, le dico solo che molte persone della mia zona si rivolgono li e mi dicono siano bravi.
Buonasera
Le scrivo per esporle il mio problema nella speranza che lei possa aiutarmi a risolverlo.
Il I° novembre del 2016, in seguito ad una caduta da un’altezza di circa 3 metri, ho riportato una lussazione del gomito sx e 2 microfratture alle vertebre.
Portato in pronto soccorso all’ospedale di Vallo della Lucania (Sa) e li ricoverato, hanno prima riscontrato la lussazione del gomito e dopo 3 tentativi di riduzione con conseguenti ingessature, mi hanno comunicato che purtroppo il capitello radiale era fratturato. Sono stato operato, mi è stata impiantata una protesi . Dopo 3 giorni dall’intervento sono stato dimesso . Mi è stato detto di mettere un tutore e di rimuovere dopo 3 settimane dall’intervento i punti
Il 28 novembre sono andato a visita mi hanno tolto i punti, esaminato la radiografia e mi hanno detto che l’intervento era perfettamente riuscito.
Mi hanno detto di iniziare la fisioterapia con 3 sedute settimanali .
Dopo 40 giorni sono tornato a controllo e, anche se il braccio non riuscivo ancora a stenderlo, hanno detto che era tutto ok e di passare a 2 sedute di fisioterapia a settimana,insistendo sulla prono supinazione.
Ad oggi non vedo ancora un recupero significativo
Prono supinazione quasi nulla, estensione deficitaria di circa 20/30°
Il rusultato attuale è un pochino scadente dal punto di vista del movimento. Insista per ora con la fisioterapia.
Buonasera Dottore
La ringrazio per la risposta
Salve Dott.re,
io ho in problema al ginocchio, ho tolto il menisco al ginocchiodx nel “91 adeeso mi ritrovo a 52 anni ad avere l’artrosi e questo mi ha causato anche in grave danno al ginocchio.
Io vivo in Inghilterra e mi hanno detto che avrei bisogno di una protesi ma data la mia eta’ non vogliono operarmi e mi hanno sugerito di mettere due placche per addrizzarmi il ginocchio e non mi hanno neanche arantito che il dolore passi.
Ho letto su internet di questa Kneespring e sinceramente mi interessa moltissimo. Vorrei sapere cortesemente se lei pratica questa operazione e in caso affermativo, dove. Io sono di Roma e avrei appogi li. In caso negative mi saprebbe cortesemente indirizzare da qualche suo college a Roma dove io possa rivolgermi?
La ringrazio anticipatamente
Attualmente il trattamento con kinespring è altamente discusso. Si esegue ancora, anzi è arrivato in commercio un aggiornamento, però non mi sento per il momento di consigliarlo.
Egr.Dottore, ho 56 anni e da quando ne avevo 20 mi sono state diagnosticate,attraverso risonanze, elettromiografie e consulto da vari ortopedici,tra cui il prof. Denaro, 2 ernie cervicali,che inizialmente mi procuravano dolori al collo, alla schiena e emicranie,ma col passare del tempo sara’ perche’ ho imparato a conviverci o perche’ il dolore era minore,non ho sofferto particolarmente. Da 5 anni invece ho l’anulare e il mignolo della mano sinistra praticamente inesistenti,cioe’ riesco a chiuderli insieme alle altre dita ma non a riaprirli,con formicolio costante e sensazione di ghiaccio che si acutizza la notte.Ho consultato a Catania un chirurgo della mano,il quale mi ha detto che non farebbe riferimento al nervo ulnare, teoria che ha confermato anche l’elettromiografia,ho fatto una terapia di ultrasuoni e elettrostimolazione,ma sono rimasti identici.Chiedo alla sua cortesia come mi consiglia di procedere e ringraziandola le porgo cordiali saluti,Roberta
Il tipo di disturbo indica sofferenza a livello cervicale più che compressione o sofferenza periferica. Del resto credo che si riferisca a questo dicendo cha la elettromiografia ha “escluso l’ulnare”. Rivalutare la sofferenza cervicale potrebbe essere di aiuto.
Salve Dott.Fanzone,
mi trovo nuovamente a scriverle per numerosi dubbi sopraggiunti dopo un consulto medico.
Mio nipote ha avuto un incidente calcistico riportando la frattura del malleolo peroneale sinistro.
Ha subito un intervento chirurgico di osteosintesi con placca e viti il 15 marzo scorso.
Il post-operatorio è andato bene e dopo circa un mese dall’intervento ha cominciato la fisioterapia
(tecarterapia e kinesiterapia attiva e passiva). Ora il ragazzo cammina abbastanza bene ma un po’ zoppica e fin qui credo sia tutto normale.
Quello che mi preoccupa è ciò che ha detto il medico specialista (non dell’ospedale) ma del centro fisioterapico dove sta facendo la riabilitazione.
Alla visita dopo le prime terapie eseguite il dottore mi ha detto che la caviglia sinistra non era più grande dell’altra perché gonfia, come io credevo, bensì perché l’osso era divenuto più grande.
E possibile che l’osso sia diventato quasi il doppio di quello di prima ? E questo perché? Forse il risultato di un intervento mal riuscito?
Ha aggiunto che non avrebbe riacquistato al cento per cento la mobilità dell’articolazione della caviglia, nonostante le numerose terapie che sta facendo.
Alla mia domanda se la placca in qualche modo avrebbe potuto inibire un’eventuale crescita delle ossa visto che ha 18 anni ha detto che il perone dopo questa età non cresce più, come il piede.
Inoltre ha sconsigliato di togliere la placca e che tra due mesi circa potrà tornare a giocare a calcio.
Le sarei infinitamente grata se volesse rispondere per fugare almeno qualche dubbio e paura, perché non so a chi rivolgermi.
Grazie mille Tiziana
E’ abbastanza comune esprimere giudizi su cose di cui non si ha competenza. Dopo una frattura comunque la forma delle ossa cambia, la placca ha un suo spessore (da aggiungere a quello della parte lesa su cui è stata applicata), la crescita ossea in casi come questo non è un problema, la placca andrà tolta se darà in futuro problemi. Un cattivo risultato chirurgico dà segno di se in modo diverso da quello che ci racconta. Consiglierei di concentrarsi sulla deambulazione e sul correggere la zoppia residua. Lascerei agli ortopedici tutto il resto.
La ringrazio di cuore per la risposta puntuale come sempre e che, finalmente, mi rassicura.
Un caro saluto Tiziana
Buona sera dott. Fanzone
Le raconto un po’ il problema a cui mio figlio si trova il 18 agosto 2016 mio figlio in un incidente si è rotto radio e urna operato con placche sembra tutto a posto solo che ad oggi il radio non si consolidato facendo ultrasuoni e cura di vitamine D è un trattamento di 4 sedute di onde d’urto non vuole consolidare . Il Dottore che lo segue mi dice che non vuole fare un intervento di inesto che col tempo si consoliderà anche se pensa di recuperare l’osso al50-60% non crede che arriverà al 100% sono passati 9mesi e il ragazzo a19 anni anche se lui muove il braccio benissimo con nessun problema,se mi può consigliare grazie
Caliri Angelo
Buongiorno Dottore,
chiedo spiegazioni sull’esito di questa risonanza. Grazie. Rotula alloggiata sul solco femorale con tendenza al basculamento esterno. Rima femoro rotulea asimmetrica in presenza di marcata erosione del pann condrale in quadro di condropatia di 3^ grado in sede trocleare esterna. Regolare il tendine quadricipitale e il corpo di Haffa.Lievi alterazioni intrasostanza in corrispindenza dek corno posteriore del menusco mediale.Sostanzialmente regolare il segnale e la morfoligia del menusco laterale.Regolare il segnale dei crociati e dei collaterali.Minima falda di versamento articolare con iniziale distensione della borsa di Baker. Piccolo film fluido si dispone lungo il tendine popliteo. Preciso che prima ho fatto anche un’eco che ha rilevato una cisti di Baker di millimetri 42 × 9 × 18.
Una sofferenza artrosica della articolazione femoro rotulea.
Gentilissimo dottore,
mio marito, 57 anni, ha impiantato la prima protesi d’anca all’età di 29, seguito osteomielite insorta dopo frattura del bacino e sfondamento dell’acetabolo. Da allora ha subito due revisioni di cotile (per usura la prima volta e lussazione la seconda) ed un intervento di sostituzione totale per infezione. L’ultino Intervento risale al 2005. Il mese scorso purtroppo è caduto e la Rx mostra un chiaro scollsmento dello stelo femorale e rottura dii una vite di fissaggio. Lui però non ha dolore (seppur deambulando con un antibrachiale). . Gli specialisti Interpellati dicono che occorre rioperare, ma obiettivamente ci chiediamo quali potranno essere i risultati, considerando la grave perdita di tessuto osseo periprotesico e massa muscolare. Grazie per l’attenIone.
Comprendo la titubanza. Verò è però che progredendo la osteolisi il quadro clinico si potrebbe complicare a dismisura.
Salve, le scrivo perché sono moralmente disperato: le spiego meglio, nel mese di agosto a seguito di una caduta mi sono lussato il gomito e contemporaneamente si è pluriframmentata la testa del capitello radiale, il medico che mi ha visto mi ha ridotto la lussazione e messo una doccia bendata e fatto il ricovero, l’indomani poi mi ha detto che per via della brutta frattura del capitello radiale la soluzione migliore era quella di accorciare il capitello e lasciare l’avambraccio solo con l’ulna ……. e che lui si era già trovato in situazioni del genere e che il risultato era discreto, purtroppo il gomito era molto gonfio e che si doveva aspettare una decina di giorni per farlo sgonfiare, io nel frattempo ho fatto un consulto con altri medici sia dello stesso ospedale che anche in altri ospedali ed in molti mi dicevano che si poteva impiantare una protesi e che i risultati erano ottimi, quando poi ho detto questo al medico che mi aveva visto, la sua risposta è stata molto evasiva lasciandomi la scelta sul da farsi……… a questo punto mi sono rivolto in un altro ospedale e mi hanno messo in lista per l’intervento per l’impianto della protesi, ma sfortuna vuole che per vari motivi io vengo operato dopo altri 15 giorni e cioè dopo un mese dalla frattura (chiaramente sempre immobilizzata dalla doccia bendata) e dopo l’intervento mi hanno tenuto ancora con una doccia bendata per ancora un mese, quando ho cominciato la fisioterapia per me era impossibile qualsiasi movimento in poche parole ho tutta l’articolazione del gomito irrigidita e dopo un mese di fisioterapia con vari massaggi di scollamento per delle eventuali aderenze e nuove radiografie si evince che si sono formate delle calcificazioni articolari e che per questo motivo io non posso più riprendere la completa funzionalità del braccio. Lei cosa mi consiglia? Posso contattarla per eventuale consulto?
P.S. Ho 53 anni
Una lunga immobilizzazione porta a rigidità, poi diventa difficile tutto.
Mi contatti quando vuole.
Buongiorno dottore, ho letto con interesse i post e vorrei chiederle un parere. A metà ottobre ho subito una frattura scomposta al 5 metatarso proprio al centro dell,osso.. gesso per 29 giorni e alla rimozione ortopedico sostiene di vedere poco callo osseo però mi ha prescritto 25 giorni di magnetoterapia e carico parziale con scarpa tallus. Se desidera ho anche immagine della rx… ma secondo lei camminare e la cosa giusta se la frattura non appare consolidata? Non si rischia di creare danni. A dire il vero ogni tanto sento tipo movimenti nel piede, che però non saprei se associati alle ossa rotte o ad articolazioni vicine. Avevo fatto presente al medico ma non ha dato peso. Grazie, buona giornata.
Le fratture di V in genere guariscono, alcune volte si devono operare. Se camminare non determina dolore si potrà continuare a farlo e aspettare la guarigione.
Buonasera mi sono infortunato alla caviglia dx il 9 ottobre 2017 durante una partita di calcio… dopo un colpo di testa sono atterrato a piedi uniti e ho sentito una fitta.. la caviglia è subito gonfiata tanto… dopo i raggi con esito negativo ho fatto una risonanza dove diceva questo esito: “versamento e gonfiore importante sulla parte anteriore… i tendini sono regolari.. il legamento interosseo è disomogeneo edematoso , con inserzioni ancora conservate.. non si apprezzano lesioni dei legamenti” dopo 35 giorni ho cominciato a correre non sentendo alcun fastidio.. aumentando i carichi fino a 47 giorni dall infortunio.. il gonfiore sulla parte interna è ancora importante ma non sento alcun fastidio tranne che calcolando la palla soprattutto d’ interno dx… come la vede??
La “palla” è segno di infiammazione persistente, eviterei i carichi importanti e consiglierei di utilizzare una calza elastica a bassa contenzione.
Buonasera sono stata investita da un auto sulle strisce pedonali ed ho riportato varie fratture al ginocchio sinistro ed al bacino ed anca destra. Dopo 9 mesi le fratture al bacino non si erano anora saldate. Ora sto facendo fisioterapia per un deficit del cammino diagnosticatomi dalla fisiatra ma provo ancora dolore al bacino ed all’anca destra, sia facendo la fisioterapia sia camminando Il mio avvocato mi dice di chiudere l’infortunio perché non verro risarcita visto che a suo dire le fratture dopo tutto questo tempo dovrebbero essere saldate. Non riesco a contattare l’ortopedico. Devo dare una risonanza magnetica?
Accertamento del danno e sua quantificazione economica e salute (intesa come ripristino delle condizioni precedenti al trauma) sono due aspetti complementari ma assolutamente distinti. Tanto che delle due cose si occupano professionisti diversi (avvocato e medico legale per l’una ed ortopedico e fisiatra per l’altra). Questa distinzione è importante ed in definitiva la cosa migliore per il palziente è essere seguito bene da ambo le parti. Le serve curarsi ed è importante essere giustamente risarciti. Decida a quale parte dare in questo momento maggiore ascolto. La risonanza chi l’ha consigliata?
buongiorno e buon anno,vorrei chiederle un parere su di una diagnosi fatta da un suo collega : due settimane fa ho subito durante un incontro di braccio di ferro agonistico(sono un atleta agonista di braccio di ferro praticante da 5 anni con allenamenti di pesistica da oltre 25 anni,io ho 44 anni) la rottura del tendine del capo lungo del bicipite destro, diagnosticata tramite risonanza magnetica nella parte alta della spalla,mi è stato detto che tutti i tendini della cuffia sono risultati sani.mi è stato prescritto riposo con tutore 4settimane terapie fisioterapiche,movimenti a carico naturale poi dopo 3/4 mesi ripresa di carico graduale in palestra. la mia perplessità è,il tendine guarirà da solo anche se attaccandosi più in basso,riaquisterò la forza per poter gareggiare di nuovo , l operarazione per ancorare di nuovo il tendine anche se in un altra sede non lo rendeva più stabile della guarigione spontanea? cosa ne pensa? la ringrazio anticipatamente cordiali saluti.
Buongiorno e buon anno,vengo subito al dunque può un tendine del capo lungo guarire da solo rinserendosi più in basso mantenendo lo stato di forza che avEva prima dello strappo. Oppure va comunque riattaccato con un operazione? Consideri che sono un agonista di braccio di ferro che ha subito lo strappo in gara 2settimane fa , ho 44 anni e la cuffia della spalla sana come risulta da rm. La ringrazio anticipatamente Buona giornata.
La reinserzione, anche se possibile, non porta apparentemente a benefici sulla lunga distanza. La funzionalità viene sopperita ampiamente dalla parte sana. Riguardo alla potenzialità sul “braccio di ferro” non saprei proprio. Ho fatto una breve ricerca ma sembra una specialità sportiva non molto considerata in ambiente scientifico.
Buongiorno dottore, la scorsa estate, agli inizi di agosto, dalla sera alla mattina mi sono svegliata con un dolore al tallone, sottovalutato dal mio medico curante. Dopo due mesi mi sono fatta fare per conto mio una radiografia dalla quale è emersa la presenza di uno sperone calcaneare particolarmente aguzzo. Mi sono fatta visitare da un suo collega il quale mi ha prescritto delle talloniere, dei cerotti antidolorifici e mi ha inviata da un altro collega per le terapie con onde d’urto. Ne ho fatte 4, dopo le prime tre ho avuto un lieve miglioramento, ora il dolore è ritornato e non da segno di andarsene. Confesso che non posso sostenere più la spesa visto che non sono mutuabili.Sono disperata questo dolore mi condiziona la vita. Oltretutto sono diabetica e camminare mi faceva compensare la glicemia. Mi potrebbe dare qualche consiglio? Grazie
E’ in genere una patologia legata ad una alterazione del carico. Scarpe inadeguate, piccoli traumi, obesità ….
Il primo provvedimento è adattare la calzatura. Non amo particolarmente i plantari di scarico del tallone, a lungo andare mi pare peggiorino la situazione. Consiglio scarpa chiusa confortevole con suola in gomma ammortizzante ed abolire le ciabatte.
Riguardo alle cure classiche sarebbe il caso di farsi seguire personalmente.
Salve.
Premetto che soffro di questo problema alla cervicale,risultati dopo RMN:((((modesti fenomeni spondilosici, potrusione discale postero mediana para mediana destra C4-C5,lesione disco steofitaria postero mediana C5-C6,protusione discale posterolaterale destra C6-C7,non evidenti alterazioni di segnale de midollo spinale,cisti mucosa nel seno mascellare sinistro))).Sto effettuando delle sedute di tecar (5 fino ad adesso)ho l’impressione che con queste sedute,la situazione non e migliorata anzi è peggiorata,con l’aumento del formicolio delle mani,che faccio sospendo?.
Difficilmente la tecar produrrebbe effetti di questo tipo.
Rx piede destro controllo.in gesso per frattura cuboide ,con scarsa definizione ossea in dettaglio ,conservati i rapporti articolari ..cosa vuol dire.nonsi vede.bene il cuboide ..ho altro
Credo intenda dire che l’ombra provocata dal gesso non rende ben netti i contorni ossei.
Buonasera dottore ,circa 4 anni fa ho avuto un incidente stradale.Avevo le mani sul volante e con l urto forte ho avuto come un contraccolpo allo sterno.
Subito mi si è fatto come un Bozzo in prossimità della giunzione sotto il collo sterno Claviare e dolore intenso , ma forte che mi prendeva anche la spalla e non riuscivo a muovere il braccio.pronto soccorso rx nulla.mi dicono nn è nulla.
Il dolore si è tolto dopo molti mesi .
Mi è rimasto come un osso storto asimmetrico in quel punto e a distanza di anni se metto braccio sotto o sforzo o altro in quel posto mi brucia dentro.
Possibile che non fu nulla? CHe accertamento posso fare x appurare la verità? Nessuno mi è riuscito a dare diagnosi o meglio dicono solo nn e nulla . Scusi il disturbo.
La ringrazio anticipatamente.
Non è nulla, a volte, vuol dire che pur credendo nel problema raccontato non si riconosce la possibilità di intervenire per risolvere. I traumi della sterno clavicolare sono conosciuti, evidenti clinicamente, non esiste però un trattamento specifico. In letteratura medica esistono descritti trattamenti chirurgici di stabilizzazione di quelle articolazioni, sono pochi casi e con risultati… incerti.
Dottore buonasera, mio figlio di anni 17 purtroppo dopo vari e vari medici, finalmente abbiamo saputo che la causa di tutto e l’alluce rigido, essendo che lui gioca a calcio e vorrebbe continuare , la sua carriera , lei per caso opera presso l’ospedale di Enna , oppure anche su Catania , essendo noi di quest’ultima , la ringrazio per la sua gentilezza e cortesia
Sono medico ospedaliero. Lavoro in ospedale ad Enna e non lavoro in casa di cura.
Buongiorno dottore il 25 febbraio mi sono procurato una frattura pluriframmentaria del corpo calcaneo cuboide. Il 6 marzo mi hanno operato mettendomi una placca in titanio ho tenuto il gesso circa un mese.Dopo 8 settimane ho iniziato il carico con le stampelle.
La mia domanda è quando potrò andare a lavorare?
P.s:ho 31 anni
Dipende sia dalla guarigione della lesione che dal tipo di lavoro. Un mese dopo la rimozione del gesso mi parrebbe un tempo medio piuttosto sufficiente.
Buona sera Dottore. Durante il sollevamento da una posizione ” accucciata “, ho avvertito uno scatto al ginocchio sinistro che si è gonfiato con il passare delle ore. Ho fatto una RMN con questi esiti:
manifestazioni di sofferenza osteo condrale in regione femoro tibiale mediale con riduzione della rima articolare, lesione del corpo e del corno posteriore del menisco mediale con versamento ed irregolarità del guscio capsulare. Minori alteraziomi di segnale del menisco laterale. Rotula in sede con modesti segni di condropatia, appena evidente distensione del recesso retrorotuleo. Entesite inserzionale quadricipitale e rotulea prossimale. Continui i legamenti crociati ed i collaterali con aspetto lievemente deteso del collaterale mediale. Distesa la borsa dei tendini gastrocnemio e semomembranoso.
Cosa ne pensa?
Grazie in anticipo e cordiali saluti. E. C.
E’ il tipico movimento con il quale potrebbe rompersi il menisco. Atteso un qualche periodo per come procede la situazione potrebbe valutarsi la indicazione ad eseguire un intervento in artroscopia.
Buon giorno dottore, senza un particolare evento traumatico ho iniziato ad avvertire forti dolori al ginocchio sinistro sia in deambulazione che nei piegamenti ed addirittura in posizione orizzontale.
Su suggerimento del mio medico curante ho effettuato una risonanza al ginocchio da cui è risultato
” Manifestazioni gonartrosiche con notevole e diffuso ispessimento del tessuto adiposo sottocutaneo soprattutto sul versante mediale. Spessore delle fibrocartilagini meniscali ridotto con lesione su base degenerativa del corpo del menisco mediale e minori alterazioni del menisco laterale. Presumibili fenomeni distrattivi del collaterale mediale alterato a livello del tratto medio-prossimale. Regolari e continui i legamenti crociati. Condropatia femoro-rotulea con tendenza alla latero-deviazione esterna della rotula.
Può darmi qualche suggerimento?
La ringrazio e mi scuso per il disturbo. M. L.
Capit di frequente che un ginocchio con segni di artrosi diventi dolente all’improvviso. La cosa da fare è curare il dolore, fare fisioterapia e verificare e si rientra nella condizione precedente. Calare di peso non sarebbe una cattiva idea.
Buongiorno dottore a seguito di una brutta caduta giocando a pallone ho subito una lussazione scomposta del gomito senza fratture, son stato sottoposto a due interventi ed in seguito mi è stata applicata una doccia gessata da tenere applicata dal 18/06 al 23/07. A distanza di una decina di giorni circa, è normale sentire ancora dolore/fastidio (di entità modesta ) lungo l’articolazione? Ed è normale che la doccia gessata con lo sgonfiarsi del braccio risulti un po più “lenta”?
La ringrazio e la saluto attendendo una sua risposta.
Samir
Certo che si allenta. IN genere nessun problema. Però le consiglierei di tornare in ospedale per un controllo di persona.
salve dottore le espongo il mio caso: operata al ginocchio destro protesi totale ,sono 18 mesi che non sto bene il mio medico mi dice e tutto a posto deve passare il tempo .E’ vero dai RX la protesi sta ben messa. ,ma ho un dolore tremendo sul lato destro del ginocchio che avolte mi prende fino a meta’ gamba e me lo sento stretto come in una morsa che no mi da la possibilita’ di camminare ed con la sensazione di avere un qualcosa azzeccata sulla protesi.,no faccio ancora le scale e quando cammino fa uno scriccolio. conclusione facendo di nuova un RX E RISULTATA LIEVE BASCULANTE VERSO L’ESTERNO LA ROTULA. ILNUOVO DOTT. MI VUOLE PROTESSIZZARE LA ROTULA.DEVO FARLO?MI DICA COSA FARE? LA RINGRAZIO IMMENSAMENTE .ATTENDO UNA SUA RISPOSTA.COMPLIMENTI A LEI DI TUTTO.
Buon giorno dott. gentilmente vorrei un suo parere ho notato la sua disponibilita’ e la sua coerenza nel conoscere molto bene il suo lavoro di ortopedico.Complimenti.
Son trascorsi 18 mesi da quando mi hanno impiantato una protesi totale ,ma no sto bene non cammino molto e quel poco di cammino che faccio e’ molto doloroso .Dagli rRX risulta che mla protesi sta’ ben messa ,ma sin dai primi mesi ho avvertito foti dolori al lato destro del ginocchio ed me lo sento stretto come in una morsa e come se avessi un qualcosa azzeccata alla lato destro.Il mio medico mi anche dato il plaquil oltre a tante altre cose ma niente . visita da un’altro medico a roma dai RX e’ risultato :rotula basculante e mi vuole protessizzare la rotula lei cosa mi consiglia’ il mio dolore sara’ dovuto a questa rotula staccata” mi dia gentilmente un consiglio.La ringrazio e buona giornata.
Non esiste un consiglio medico valido senza visita.Il suo caso è molto complesso. Possono esserci diversi motivi di dolore persistente dopo una protesi e non saprei proprio se protesizzare la rotule risolverà
lLa ringrazio per la sua risposta
lLa ringrazio per la sua risposta.Mi scusi se le chiedo anche questo ; ma con un rotula basculante no si potrebbe fare qualcke teraia premesso che per protesi totale che ho messa al ginocchio ne ho tantissime. Grazie …
certo che si può
Mi scusi dottore, ho bisogno che lei mi dica cosa ne pensa di questa rotula basculante perche’ il nuovo medico visto il mio forte dolore (a tutta ora no faccio neanche le scale) mi vuole operare con urgenza .La ringrazio e attendo una sua risposta.
ad essere operati si fa sempre in tempo. Urgenza? non saprei quale
Gen.mo Dr.Fanzone,
Le chiedo gentilmente il perché del bruciore nella frattura del 5 metatarso,dopo un mese di non carico. È normale tale bruciore dopo 10gg di carico?
Direi di no. E’ sempre possibile una alterazione della sensibilità specie se ha avuto un gesso.Però non so se è questo il caso.
buon giorno dottore,cadendo ho riportato la frattura composta del radio dx.dopo aver portato il gesso per trenta giorni la frattura si e’ messa a posto di nuovo,e’ guarita.siccome ho il polso destro piu’ grosso del sinistro,le vorrei chiedere cortesemente quanto tempo ci vorra’ per tornare alla normalita’ e avere il polso normale,cioe’ sgonfio.grazie infinite.nicola
Qualche settimana.
Buonasera dottore.Vilevi sapere quali analisi posso fare per capire se soffro di artrite reumatoide…Grazie
Le malattie reumatiche, come la AR, vanno in quadrate con attenzione, sicuramente non serve il “fai da te”. Le consiglio una visita in un centro specializzato in malattie reumatiche.
Buongiorno Dott. Fanzone, ho 48 anni, 7 mesi fa ho subito una frattura comminuta al calcagno dx, trattata con intervento chirurgico percutaneo con fili di k. Oggi cammino senza stampelle, ma a volte con forti dolori sotto al malleolo esterno. L’articolazione mantiene un minimo movimento, doloroso se forzo. Continuo fisioterapia anche per cercare di recuperare il tono muscolare del polpaccio. Temo che dovrò prendere in considerazione l’artrodesi sottoastragalica, come mi hanno peraltro detto ancor prima di operarmi. Le chiedo che tipo di recupero funzionale posso sperare dopo un intervento come quello, nonostante le limitazioni articolari. Non ho particolari aspettative sportive, ma tornare ad una vita attiva e serena sarebbe il mio sogno. La ringrazio per la disponibilità.
Il recupero è molto buono. Ma certo si è limitati. Il passo risulta regolare, fatica sui terreni scoscesi o sconnessi, difficoltà ad una corsa veloce.. per la stragrande maggioranza delle cose però si è quasi del tutto normali.
Salve volevo chiedere cosa possa avere in attesa della risonanza .. io ho un problema al ginocchio lunedì sono stata in ospedale e mi hanno tolto 8 siringhe di liquido sinoviale e dopo 3 giorni altre 3 , io pensavo nei giorni precedenti che fosse una leggera infiammazione , ma date le grosse quantità di liquido nn è stato così ! Io non accuso nessun dolore ma solamente difficoltà nel compiere la maggiore estenzione e flessione della gamba … ripeto il ginocchio nn mi fa male . A Palermo mi hanno detto rottura del menisco ma senza guardare una risonanza mi sembra impossibile ! In tutto ciò tengo perennemente il ghiaccio ma il gonfiore persiste .. lei dottore potrebbe darmi una sua piccola diagnosi .. ? Cordiali saluti
Non posso darle nessuna diagnosi, per quello serve la visita di persona. A volte mi limito a sciogliere qualche dubbio o a dare consigli di natura generale.
Egregio dottore, Le scrivo per sottoporLe il caso di mia madre di anni 78, dal mese di settembre ha dolore al ginocchio sx, il fisiatra le ha prescritto un ciclo di 10 terapia fisica combinata e una RX al ginocchio. La terapia al ginocchio non ha avuto alcun effetto, il dolore persiste. Esito della RX effettuata ai due ginocchi: quadro radiografico di gonoartrosi, bilaterale e simmetrica, caratterizzato da osteofitosi marginale di tutte le superfici articolari e delle eminenze intercondilodee, modesto restringimento della rima articolare femoro-rotulea e più marcato restringimento della rima articolare femore-tibiale del compartimento mediale. Sfumata entesopatia inserzionale calcifica del tendine del quadricipite a destra.
Dal mese di dicembre il dolore è più accentuato e mia mamma per camminare si aiuta con il bastone. Il medico di famiglia ha consigliato di fare una RMN al ginocchio sx.
Referto consegnatomi questo pomeriggio 31/12/2018
Esame eseguito con sequenze T1,T2 e stir orientate nei tre piani dello spazio.
Apparentemente continui i menischi che evidenziano alterazione di seganle a tipo generativi.
Continui i capi ossei articolari.
Presenza di versamento articolare e sovrarotuleo.
Edema prerotuleo.
Apparentemente continuo il LCA in esiti di pregressa lesionetraumatica.
LCP apparentemente continuo.
Apparentemente regolari i collaterali.
Lei cosa consiglia di fare? Anticipatamente La ringrazio per la risposta. Saluti cordiali. E data l’ora e il giorno in cui Le scrivo, Le auguro un buon 2019 esteso anche ai Suoi cari.
L’unica soluzione definitiva potrà essere l’intervento di sostituzione con protesi. Il trattamento non chirurgico non risolve mai completamente, però, decidendo di non operare, bisognerà capire che una certa quantità di dolore rimarrà sempre.
Salve dottore vorrei un suo parere riguardo una risonanza magnetica effettuata dopo una lussazione alla spalla dx ( operata per rottura dell’ Omero nel 2004) il risultato della risonanza è questo: esame eseguito con RM a basso campo, in tecnica SE,FSE, sequenza T1 e T2, sui piani assiale, sagittale e coronale.
DEPRESSIONE del profilo corticale della regione posteriore della testa omerale come da esiti di lesione di HILL-SACHS.
Lesione completa dei tendini del sovra e sotto spinato, con ipotrofia dei ventri muscolari
Il tendine del capo lungo del bicipite si presenta in sede e regole per intensità di segnale
Regolare il trofismo delle restanti masse muscolari esplorate
Regolare i rapporti articolari ed il trofismo osseo
Non versamento endoarticolare né distensione della borsa subacromion-deltoodea.
Per favore potrebbe dirmi cosa dovrei fare? Potrebbe darmi un suo parere? Le auguro Buona giornata attendo risposta
La lesione di HS è in alcuni casi da trattare chirurgicamente poichè potrebbe determinare un maggiore rischio di nuovo evento di lussazione. Bisognerebbe però fare ulteriori accertamenti. Tali accertamenti andranno però eseguiti sotto guida di un ortopedico che si occupa di spalla. Alcune lesioni sono trattabili in artroscopia, altre no. Non tutte queste lesioni dovranno essere trattate. Nella maggior parte dei casi si consigli comunque fisioterapia, rinforzo muscolare e se non ci saranno nuove lussazioni non si verrà operati.
Al momento Lui non ha dolori di nessuna sorta, il fisioterapista lo ha aiutato molto nel recupero della flessione ed estensione.
Ha qualche problema con la pronazione
Ciao dottore mi sono rotto il polso e mi hanno messo la placca , nel fare i raggi la fisiatra mi ha detto che vede delle vite al limite e ha detto che lei lo sottolinea perché puo porta dolore, potrebbe essere che i dolori non vanno via per questo motivo nel caso fosse cosi bisogna fare di nuovo l’intervento?
Chi si parò si salvo! Si dice al mio paese, al suo?
Buonasera dottore,mi chiamo Rosaria ho 52 anni e sono di Pistoia ho un artrosi
primaria a entrambe le anche per ora solo la sinistra operata, il primo intervento avvenuto nel 2005 la revisione fatta nel 2011 con motivazione stress da scilding. Ora mi trovo costretta a fare un terzo intervento perché la protesi rilascia metallo. Il mio ortopedico pensa di farmi un operazione cambiando solo la testa dello stelo e rivestire il cotile, vorrei sapere il suo parere su questo tipo di intervento. Grazie mille per la sua disponibilità attendo suo parere.
Se ho ben compreso si tratta di una usura del polietilene con la testina che sfrega sul metallo del cotile. In questi casi si può cambiare il polietilene e la testa, il tutto con buoni risultati. Potrebbe però essere necessario sostituire tutto il cotile. Ci sono diverse motivazioni tecniche alla base della decisione chirurgica e tutte necessitano di conoscere il caso personalmente.
Buonasera Dr. Fanzone. All’età di 23 anni, causa incidente di sci, ho subìto intervento di meniscectomia laterale ginocchio sx. Oggi ho 64 anni, e mantenendo il quadricipite sempre forte mediante attività sportiva a livello non agonistico, ho convissuto abbastanza bene con un ginocchio abbastanza disastrato anche se nel corso del tempo, causa cadute, distorsioni, ecc. più e più volte sono andata incontro a tendinite rotulea e della zampa d’oca, sempre risolte con la fisioterapia. Circa un mese fa, forse a causa di un movimento che mi era stato consigliato di non fare (inginocchiarmi a terra), è esplosa nuovamente la sintomatologia legata alla tendinite di cui sopra. Essendo trascorsi 14 anni dall’ultima, ho effettuato subito la RMN che, oltre ai vecchi problemi già conosciuti, ha evidenziato “segni di condropatia femoro-tibiale interna, spiccato alterato segnale di tipo degenerativo a carico del menisco mediale notevolmente assottigliato e sublussato lateralmente e del corno anteriore del menisco laterale. inveterati noti esiti di pregressa rottura subtotale del LCA già segnalato nelle precedenti RMN del 2000 e del 2005,….falda fluida perilegamentosa in corrispondenza del legamento collaterale interno…ipertrofico il corpo di Hoffa…lievi segni di condropatia femoro-patellare. Discreta falda fluida nel recesso sottoquadricipitale, nei recessi parameniscali ed in sede retropatellare”. Il resto, se di resto si può parlare, sembra a posto. Mi sono state prescritte sedute d’ipertermia ed esercizi isometrici da fare giornalmente. Dopo 13 sedute d’ipertermia il dolore, acutissimo sopra e sotto la rotula e a livello della zampa d’oca è andato notevolmente migliorando e riesco a camminare meglio (prima di quest’episodio avevo un’andatura molta sciolta e veloce), la notte non ho mai avvertito dolore, e mettendo il plantare nelle pantofole riesco a camminare direi bene. Tuttavia, mi preoccupa il senso di peso sotto la rotula che sembra quasi “spostarsi” (una volta a metà, una volta lateralmente, una volta sotto tutta la stessa) e soprattutto una sensazione di ginocchio “incollato”, “appiccicoso” e come stretto in una morsa. Il dolore è, direi, scomparso tranne avvertirlo nella parte della “zampa d’oca” sotto forma di fitte, occasionalmente, forse a seconda di muovo la gamba. Ho assunto Dicloreum 150 mg ed anche Ananase e certo il senso di peso diminuisce, tuttavia so che questi farmaci non possono essere presi per lungo tempo. Da cosa può dipendere la sensazione del ginocchio “incollato”, e che fare? Inoltre, non ho capito se c’è un versamento sinovuiale oppure no. Grazie
La sensazione che riferisce è molto frequente nei casi in cui è presente un versamento.
Salve sabato scorso sono caduta ed ho battuto il ginocchio. Fino ad oggi ho continuato a fare ghiaccio ogni 4 ore x 20 minuti prendendo tachipirina ogni 8 ore. Al pronto soccorso hanno solo fatto una lastra dove mi hanno accertato che non ho rotto niente. Ad oggi ho gonfiore sotto la rotula, gonfiore dietro alla gamba, sul piegamento e dolore nel piegarla all’altezza del menisco. Non riesco a camminarci ancora se metto il peso sopra alla gamba a volte cede, a volte fa male, quindi mi aiuto con le stampelle. Cosa posso fare?
Avere escluso le fratture ossee è già di per se una cosa importante. Ogni trauma non fratturativo del ginocchio va trattato come già sta facendo. Al persistere di disturbi le servirà essere visitato per valutare le eventuali lesioni dei legamenti articolari.
Grazie
Pernella lbuongiorno prof e’ da maggio 2016 mese in cui ho subito una lesione alla parte mediale della fascia plantare piede sin le premetto che nei primi sei mesi ho fatto di tutto tecarterapia laserterafia n.2 infiltrazioni al cortisone nella zona plantare allungamenti manuali della fascia plantare e da marzo 2017 ho usato dei plantari con prescrizione di un noto ortopedico di roma ma ad oggi ho qualcosa di strano che non mi convince perché soprattutto a piede nudo mi sento tirare sotto la fascia con difficolta’ ad allungare la parte interessata e nell’appoggio ho fastidio/dolore nell’appoggio ai metatarsi del piede (no formicolio alla fascia ma sensazione di tenue sensibilita’ della fascia plantare )ho a disposizione n.3 ris. magn. fatte in questo anno e mezzo ecografie rx arti inferiori e piedi e
elettromiografia abbastanza recente (SEMBRA UN PROBLEMA DI NERVI DEL PIEDE ) SOFFRO PER PRECISARE DI ERNIE DEL DISCO ZONA SACRALE L5S4 L3L4 MA GIA’ RIENTRATE CON OZONO TERAPIA LA RINGRAZIO E MI DISPIACE ESSERMI COSI’ DILUNGATO MA PREFERISCO I DETTAGLI SE E’ DI SUA COMPETENZA IL MIO STRANO PROBLEMA MI PUO’ CONTATTARE AL CELL. GIA’ DESCRITTO SOPRAuigi cell 347-9347912
Le hanno mai parlato, nel corso delle visite, di una sindrome da intrappolamento?
Salve Dottore volevo un consiglio su cosa fare per mia figlia ha 8 anni e ha subito un trauma da schiacciamento da pneumatico alla caviglia, abbiamo effettuato una risonanza magnetica ed è risultato a carico del cuneiforme intermedio la presenza di rima di ipointensità in T1 e di iperintensita in T2 come da frattura. Coesiste specie nelle seguenze in Flair la presenza di diffusa iperintensita di segnale a carico dei restanti segmenti ossei specie scafoide e cuboide come da edema della spongiosa ossea.Minima quota di versamento articolare. Questo è il referto del radiologo attendo sua risposta siamo preoccupati. Premetto che la bambina ha una ferita in cura e che ha difficolta di poggiare il piede a terra. L incidente è successo due gg fa.
Comprensibile la preoccupazione, mi apre però la stiano trattando. Guarita la pelle si verificherà la eventuale presenza di residuo clinico. Vedrete che sarà perfetta!
Buonasera dottore, volevo un informazione. Io esercito lo sport calcio a 5 e sono stata operata a menisco e crociato. Ultimamente a causa di un trauma al ginocchio nella rete della porta, all’altezza della zampa d’oca come faccio un contromovimento, o un cambio di direzione o addirittura un passaggio o un tiro mi sento come se qualche nervo si sovrapponesse ad un altro. Mi sono fatta la risonanza ma il crociato risulta a posto. E non risulta nemmeno una borsite. Cosa potrebbe essere?! Un fisioterapista mi ha detto che potrebbe essere una borsite della zampa d’oca, ma è una situazione che va avanti da maggio. Un altro fisioterapista mi ha detto che può essere causato dal gluteo. Non lavorando bene.
Secondo lei cosa potrebbe essere? Aspetto una sua risposta. La ringrazio.
Consiglierei di rivolgersi ad un Fisiatra che possa fare diagnosi e dire al fisioterapista come procedere.
Mi sono rotta il metacarpo volevo sapere con l’ingessatura devo stare ferma o posso muovermi ad esempio andare in ufficio
Il gesso è un apparecchio che mantiene le ossa rotte ferme mentre il resto del corpo rimane libero di muoversi come vuole.
salve DOTT. ho fatto l’intervento al ginocchio SX il 30 aprile.anestesia locale.da allora sono diventato impotente.LA COSA E’ NORMALE……….
No di certo. Possibile si tratti di un evento con basi psicologiche. Però faccia subito fare una attenta valutazione andrologica.
Sì può prenotare una visita?
Certamente. Il numero di telefono del centro di prenotazione è il seguente:
0935 516780
Gent. Dott.
Sono Bonanno Rosaria di anni 61,pratico ginnastica posturale, con peso di kg. 56 e per un’altezza di1, 65.
Condropatia alle ginocchia, con problemi ai menisco e legamenti.
Con cisti di Baker.
Cartilagine ridotte.
Il tutto è documentato da rm dx e eco sn.
Mi hanno consigliato infiltrazioni prp.
Le sarei grata di un suo parere e sono disponibile ad una sua visita.
In attesa la ringrazio.
Cara signora, la invito a continuare a fare ginnastica. Da quello che mi dice sembra associarsi alla sofferenza della cartilagine anche una instabilità del ginocchio. In tali circostanze il trattamento infiltrativo potrebbe essere insufficiente. In ogni caso potremo parlarne di persona, se vorrà. Le confermo che nel mio ospedale eseguiamo il trattamento con PRP ed ogni altro trattamento allo stato atuale indicato nella patologia del ginocchio.
Salve, sono una ragazza di 24 anni sono stata operata al ginocchio destro con innesto cartilagineo ed è andato bene… Sto benissimo… A sinistra ho fatto lo stesso intervento perché avevo un ulcera di 3 cm quadri ma è saltata questa membrana ho un dolore fortissimo. C’è qualche soluzione? Si può rifare l intervento?
In teoria si può rifare, si dovrà rivalutare però l’estensione della lesione.
Ho una lesione al tendine “sovraspinato (cuffia dei rotatori) che sto tentando di risolvere con la fisioterapia, ma avendo letto un suo articolo ad alto livello scientifico, penso che questo mio problema fosse collegabile al fatto che assumo una quantità alta di statine al giorno ( atorvastatina da 40 mg e Zetia da 10 mg ) . Preciso che ho 68 anni ed ho subito una coronarografia tre anni or sono ed ho avuto inserite due stent a livello delle coronarie . Lei pensa che , previa consultazione del cardiologo, abbassando la dose il problema possa risolversi? Grazie
Le statine sono state considerate implicate in sintomatologia dolorosa, non certamente in casi di “rottura” tendinea. Per tale ragione ritengo, pur potendo rivalutare insieme al cardiologo una loro rimodulazione, che in questo caso non siano implicate.
Due anni addietro mio figlio (quarantenne) si fratturò un tallone per una caduta dall’alto e gli furono applicate tredici vite e una placca.
Poiché di tanto in tanto un paio di viti gli generavano dolore si indusse a richiedere la rimozione dell’impianto.
Poiché dopo le prime tre la quarta vite non riusciva a venir fuori l’intervento fu interrotto e il piede richiuso.
Le domande:
– è possibile che non ci siano strumenti/procedure per estrarre una vite calcificata ?
– la rimozione di un così grande numero di chiodi e relativa placca è comunque consigliabile ?
– potrebbero ipotizzarsi rimozioni non integrali per esempio relative alle sole viti che portano dolore ?
La ringrazio per la risposta che vorrà dare e La saluto cordialmente
Gli strumentari e le tecniche per rimuovere le viti, anche se rotte, ci sono. Il problema e decidere se valga o meno la pena andare a toglierle. A volte si tolgono solamente quelle che risultano fastidiose.
Buonasera dottore, questo venerdi, 1 maggio 2020 mi sono stortata la caviglia sinistra, si è gonfiata e si sono formatl ematomi.
Io ho 15 anni, sono piccina, quindi ho chiesto ai miei genitori se mi potevano portare a fare la lastra, ma mi hanno detto tutti e 2 di NO… (adesso hanno la scusa che ce sto virus per questo mi hanno detto di NO)
Pero io ho i seguenti sintomi
– mi fa tanto male ad appoggiarlo da qualsiasi parte
– non mi regge molto la caviglia
– mi fa male a muoverla
– non posso fare peso
Io glielo detto ai miei genitori pero mi hanno detto che non mi ci portano per i seguenti motivi
• PERCHE SECONDO LORO NON HO FATTO NULLA ED È SOLO UNA STORTA CHE GUARIRA DA SOLA
• PERCHE CE STO VIRUS E NON CE BISOGNO DI ANDARE A FARE LA LASTRA PER NIENTE
Lei cosa mi consiglia e cosa mi dice?
Le distorsioni guariscono se si mantiene cautela e si rispettano le regole (c’è una pagina in tal senso su questo sito.
Il Coronavirus ha reso tutti un pò più nervosi del solito, specie i genitori che sono molto preoccupati per il futuro della famiglia.
Buongiorno dottore, mia figlia soffre di dito a scatto, scrivo da Vibo Valentia, vorrei sapere se lei riceve anche in Calabria per un consulto.
No, mi spiace. Non visito in Calabria
Salve, proprio oggi mi sono accorta che mia madre (76 anni) presenta un gonfiore nella parte finale della clavicola sx, sotto il mento. Sono molto preoccupata. Cosa mi consiglia?
La faccia senza dubbio visitare dal medico Curante ed insieme stabilite, senza ansia, sul da farsi.
Buonasera Dottore in data 12 aprile ho avuto un trauma contusivo al primo metatarso e falange, dopo una radiografia che ha escluso lesioni il mio ortopedico mi ha consigliato una rm che diagnostica un edema osseo intraspongioso diffuso al primo metatarso e la falange del dito, ed edema dei tessuti molli. Dopo una cura con gladio e flogospir forte accompagnata da 40 giorni di magnetoterapia e un ciclo di tecar ad oggi il dolore e’ ancora forte che zoppico vistosamente! A distanza di 2 mesi non so cosa fare e che cure per tornare a camminare come prima! Sono demoralizzato e stanco di questa situazione (ho 34 anni)
Edema di questo tipo significa sostanzialmente frattura. Se non è viene consigliato lo scarico inizialmente il dolore ha la tendenza a durare molto a lungo. Il dolore continuo per tanto tempo non favorisce la guarigione e potrebbe trasformare l’edema in un’altra entità che a volte viene indicata come algodistrofia.
Rieducazione funzionale, magnetoterapia e farmaci sono indispensabili.
Buongiorno, Dott Fanzone, apprendo piacevolmente che lei faccia parte dei medici ortopedici presenti nella sua provincia, le dico questo perché essendo io residente in un paese dell’entroterra Ennese e non avendo conoscenze di bravi ortopedici nella zona, ciò potrebbe indirizzarmi a una visita diretta di cui necessiterei forse anche con una discreta urgenza visto il persistere di una sintomatologia a distanza di tempo in seguito a una grave trauma distorsivo alla caviglia, con gonfiore e rossore e vistoso ematoma e conseguente difficoltà a camminare senza l’ausilio delle stampelle , al momento del mio infortunio avvenuto sul lavoro mi sono recato subito al P. S, dove non sono stati evidenziati lesioni alle ossa , la terapia data è di riposo , ghiaccio, e arto in scarico con compressione non elastica, sono un po’ preoccupato per il decorso non certo incoraggiante ed è per questo che mi rivolgo a lei. In attesa di un suo cortese riscontro voglia gradire i miei più cordiali saluti. Sig Giovanni
Salve dottore. Sono una donna di 41 anni e da poche settimane ho scoperto di essere affetta da osteonecrosi bilaterale epifisi prossimale femorale grado 3 a destra e grado 2 a sinistra. Dolore ai massimi gradi di flessione e rotazione. Riduzione dello spazio articolare coxo femorale bilaterale.
Cosa devo fare? Il trattamento è chirurgico? Da un consulto chiesto ad altro medico, è emersa la necessità di intervento di Core decompression, che potrebbe essere risolutivo per l’anca sinistra, ma non per l’anca destra, per la quale servirebbe solo, da quanto mi è stato detto, a posticipare l’intervento di protesizzazione. Lei che ne pensa? Sono spiazzata e confusa. È necessario? Cosa potrebbe accadere non operandomi? Grazie anticipatamente.
L’intervento proposto è valido è da dei risultati, effettivamente non sempre. Posticipare una protesi, data la giovane età, è una cosa importante.
Mio padre ha 66 anni ed è stato seguito per dei dolori alla schiena in un centro di Neuroradiologia Interventiva Spinale. Facendo tutti gli esami hanno indicato nel referto quanto riporto di seguito, come consiglia di procedere per affrontare il problema? Referto: collasso vertebrale totale a carico della vertebra L3, che appare ormai saldata e con scomparsa subtotale del corpo vertebrale (VERTEBRA “PLANA”), con retropulsione evidente del profilo somatico posteriore vertebrale e stenosi marcata del canale vertebrale, pur in assenza al momento di compromissione motoria. Per il collasso vertebrale ormai avvenuto l’ intervento previsto di plastica vertebrale non appare più indicato. Non si documentano alterazioni di segnale del cono midollare, la cui estremità è visibile in corrispondenza di Ll. Involuzione adiposa della muscolatura paraspinale. CONCLUSIONI Lo studio ha evidenziato crollo subtotale del soma di L3.
Buon giorno dottore.Le ho scritto tempo a dietro.Sono affetto da poliomielite al arto inferiore sinistro ho60 anni e sono stato operato nel Marzo del 2019.Mi hanno fatto artrodesi di caviglia osteotemia al ginocchio e allungamento di un centimetro e mezzo a tibia e perone.Sono stato liberato del apparato ilizarov ad ottobre del 2019 lo tenuto 8 mesi.Il ginocchio non mi fa più male lo trovo apposto,invece la caviglia dopo 10 mesi mi fa ancora male.Lei ritiene che sia normale e se si da cosa dipende?Grazie dottore le auguro una buona giornata
Confesso che di recente ho un caso analogo, non ne sono venuto a capo. Tutto sembra essere normale e il mio pazinte lamenta dolore. Non è impedito nel passo ma soffre. Credo si tratti di piccole alterazioni del cammino e della postura che influiscono sul piede creando delle zone di carico alterato.
Stiamo provando con un plantare su misura ed una scarpa correttiva.
Salve, sono una donna di 55 anni. Da qualche anno soffro di dolore ai talloni. Ultimamente il dolore si è accentuato e dalla RMN risulta una fascite bilaterale e in più a destra dove ho più dolore, un “edema midollare intraspongioso del versante infero-mediale dell osso calcaneare”. Ho fatto prima 10 sedute di Tecar ma niente. Poi 10 di onde d urto e magnetoterapia (30gg) con apparecchio a noleggio, ma come se non avessi fatto nulla. Ho il piede cavo e mi hanno prescritto un plantare che porto regolarmente. Ho paura, perché cammino sempre meno per il dolore. Grazie mille per la sua risposta.
Il plantare è indicato, attenzione che si usura e periodicamente andrebbe rivisto. Essendo patologia da sovraccarico molta attenzione va posta al peso corporeo. In alcuni casi usare temporaneamente un bastone può portare a giovamenti.
Personalmente oltre che questo consiglierei di valutare l’applicazione di onde d’urto focali. In generale sono di grande aiuto.
Buonasera dottore, sono un ragazzo di 22 anni e da 9 anni il mio ginocchio destro soffre del morbo di Osgood Schlatter, in tutti questi anni ho sempre cercato di non pensare al dolore poiché essendo molto sportivo mi veniva difficile fermarmi e adottare precauzioni conservative e comunque mi era stato detto che crescendo il dolore sarebbe sparito, ma così non è stato e anche la sporgenza del morbo è rimasta sempre molto evidente. Quello che ora vorrei fare è affrontare un’operazione chirurgica nella speranza di risolvere definitivamente il problema e vorrei un parere in merito a ciò, inoltre dovrei trovare un ortopedico privato dal momento che nel pubblico avevo già fatto un tentativo e mi erano state proposte soltanto Delle sedute di fisioterapia. La ringrazio anticipatamente.
L’intervento ha delle indicazioni ben precise. Una sintomatologia molto dolorosa lo è sicuramente. Si faccia ben spiegare in cosa consiste l’intervento, i risultati attesi e cosa potrà fare in seguito riguardo alle attività sportive.
Buongiorno,
mia figlia di 20 anni il 10 luglio scorsa ha subito un incidente stradale ed ha riportato frattura scomposta del radio e frattura pluriframmentaria ed esposta dell’ulna, dopo essere stata sottoposta ad intervento chirurgico, con riduzione tramite 3 placche e 17 viti il 22 luglio, ad oggi, dalle radiografie effettuate mese per mese, risulta ancora una diastasi in una parte della frattura ulnare.
Sarà necessario effettuate un ulteriore intervento chirurgico? Possibile diagnosticare dopo 3 mesi e mezzo una pseudoartrosi?
Dagli accertamenti non ci sono infezioni in atto.
La ringrazio anticipatamente.
Dopo tre mesi sicuramente si parla di ritardo di consolidazione, la pseudoartrosi è anche una resa definitiva.
Salve dottore. Il mio compagno giocando a pallone si è rotto il tendine d’achille completamente. Hanno deciso di non operarlo e ha portato il gesso per 5 settimane. Appena tolto gli hanno dato uno scarpone a cui togliere dei rialzi interni ogni settimana per 5 settimane. Tuttavia, dopo solo una settimana è caduto di nuovo uscendo dalla doccia e ora di nuovo ha caviglia gonfia e dolore. Quando muove il piede (esercizi che gli diede L’ortopedico) sente tipo un click. Il piede sembra come “stuck”, non riesce a muoverlo più eppure stava migliorando molto. Ora sembra essere tornato indietro. Cosa potrebbe essere accaduto? Come deve comportarsi considerando siamo all’estero e non possiamo fare scan? Grazie in anticipo
Un secondo incidente dunque. Oserei dire che la cosa migliore da fare e tornare in ospedale e valutare eventualmente l’intervento.
salve Dr. sono un collega X Ray , mia moglie ha rotto il calcagno (osteoporotico) dopo una caduta .
la frattura era scomposta e ha dovuto fare un intervento chirurgico , ora a distanza di quasi 2 anni ha dolore , “quasi ” continuo , dolore comunque iniziato da quando ha iniziato a ricamminare e solo calato un pò ma mai passato .L’articolazione astragalo calcaneare è “pulita” …….
Ci sono margini di miglioramento per la zoppia e dolore e se si quali
potrebbe scrivermi e potrei avere magari con Lei un consulto andav7@libero.it
Grazie Walter
Nelle fratture di calcagno è frequente una guarigione con limitazioni. Sono sempre pronto a rispondere ai quesiti posti. Se preferisce mail faccia pure.
buongiorno dottore , in data 22 gennaio per una caduta ho riportato una frattura comminuta della terzo distale della tibia,o meglio frattura pluriframmentaria scomposta del pilone tibiale con cmminuzione articolare frattura scomposta del malleolo pereonale in grave sofferenza cutanea .. ci tengo a specificare che la frattura che dopo l ‘intervento ho medicato da me non presentava in entrata al ps segni di esposizione solo che mi hanno operato dopo tre gg e a quel punto la pelle presentava sofferenza dovuta alle flittene che mi si erano formate.. tre mesi di fissatore esterno assiale il quale mi immobilizzava il piede dl calcagno in posizione di piede equino e mezzi di sintesi al malleolo esterno ..ho 56 anni post meno pausa a letto ho preso diversi kg dato che ero impossibilitata ad alzarmi perchè sola , dopo 3 mesi e mezzo le ferite curate perfettamente da gia dal primo mese fatte da me in quanto sono infermiera dopo 3mesi e mezzo di disperazione mi tolgono il fissatore perchè mi spiegano che il fissatore era messo solo temporaneamente in previsione di un intervento in cui mi veniva messa una placca dall’osso della tibia fino all’ astrala go intervento per nn consolidazione ossea .il 9 giugno rientro in sala operatoria ,mi prelevano osso dal bacino posteriore e mi operano con mezzo di sintesi più osso autologo, mi dimettono con magnetoterapia clody acido clodronico 1 gg si uno no per diversi mesi e magneto terapia 10 ore al giorno… le chiedo…tutto questo disagio nn poteva essere evitato? un altro mese e mezzo ferma dopo l ‘intervento sono allo stremo fisicamente e psicologicamente, il fissatore mi era stato messo in attesa di una situazione cutanea favorevole ,cosa tra l ‘altro è avvenuta nel primo mese, e invece l’ hanno lasciato in sede più di tre mesi per poi farmi quello che dovevano fare all’inizio?…vorrei un consiglio sono molto giù e non vedo una luce in questo lungo tunnel..la ringrazio per la risposta e le porgo i miei saluti
Brutta esperienza, tutta la mia comprensione umana nei vostri confronti. Ciò che chiede però non può essere ottenuto su questo sito, non è il suo e mio scopo. Sono comunque a dirle che una valutazione completa del caso è un suo diritto.
Salve professore, mio figlio ha avuto un grave incidente stradale e ha subito danni a tutti e 4 gli arti. Per quanto riguarda il braccio sinistro ha avuto una frattura dell’ulna, trattata con osteosintesi. Quando ha tolto il gesso ai raggi il braccio era ok ma dopo più di un mese, al controllo il primario si è accorto che qualcosa non andava e ha richiesto nuove lastre dalle quali è risultato che una placca si era spezzata ed era necessario un nuovo intervento. Mio figlio non ha dolore al braccio e lo muove abbastanza tranquillamente, sta aspettando di fare l’intervento ma i tempi sono molto lunghi (è passato già un mese e deve aspettare ancora fino a novembre). Le volevo chiedere se aspettare tanto potrebbe determinare delle complicazioni o delle conseguenze nella calcificazione e guarigione dell’ulna e quindi se sia il caso di intervenire subito. La ringrazio anticipatamente.
Se non hanno agito in urgenza avranno valutato che questo non avrebbe prodotto disturbi.
Dottore buongiorno,
Mi chiamo Riccardo Amato, mia mamma circa una settimana fa, scivolando in avanti ha sbattuto tutti e due i polsi a terra, procurandosi una contusione al polso dx, nella giornata dell’altro ieri ho fatto fare una RX al polso, risultato della RX è stato: Fattura composta pluriframmentaria dell’epifisi distale del radio. Le chiedo gentilmente se il problema è risolvibile con un tutore del tipo steccato, oppure serve sempre l’intervento chirurgico?
Grazie per la disponibilità
Riccardo Amato
NOn sempre risulta necessario intervento. Un gesso si però.
Salve dottore, le scrivo per esporre la mia esperienza, io poco più di un anno fa ho avuto una grave distorsione alla caviglia, in eversione, (interessato il legamento deltoideo), non mi hanno ne ingessato ne messo un tutore ma semplicemente messo una fasciatura, dopo circa 1 mese di stampelle, ho ricominciato a mettere il piede a terra, mi sono fatto visitare da molti ortopedici specializzati e ho fatto molte cure tra cui: magneto terapia, laser, ultrasuoni ad immersione…nessuno di questi mi ha portato benefici finché l’ultimo ortopedico, a ottobre, mi ha dato da fare una serie di infiltrazioni prp, il dolore è migliorato fino a metà gennaio, dopodiché non ho più sentito miglioramento, continuo ad avvertire dolore se alzo il piede con la punta in su e anche una moderata rigidità, sono andato dall’ ortopedico dopo aver fatto una risonanza una settimana fa e mi ha detto che i legamenti sono apposto e anche il tendine, mi ha trovato una pallina nella parte frontale della caviglia (il collo) data dal trauma, lui dice che potrebbe essere quello, solo che io non capisco come mai mi faccia così male la parte posteriore della caviglia
Gli esiti di distorsione di caviglia sono sempre un problema. Non trovi mai un qualche cosa che lo giustifichi completamente eppure il dolore c’è. Prendi tempo e consigli diverse terapie e mai una che funzioni. E’ molto stressante.
Dopo il paziente si stanca, smette di dare fiducia a medici e fisioterapisti, vive la sua vita e… miracolosamente guarisce. Odio non potere essere utile.
buonasera Dottore, volevo aggiornarla sul fatto, magari con qualche dettaglio in più mi può dare qualche consiglio, l’esito dice testuali parole “ In sede della doccia malleolare mediale presenta un
ispessimento dei tessi molli (possibili esiti di strappo del legamento deltoideo) che potrebbero essere la
causa di un conflitto meccanico con la dorsi-flessione della caviglia.
Ritengo sia utile eseguire delle infiltrazioni endo-articolari con Cortisone, Acido laluronico ed
Anestetico nel tentativo di ridurre lo spessore di questo tessuto.
Se non dovesse dare esiti positivi allora si consiglia la pulizia della doccia laterale in artroscopia.” Io sarei più a favore dell’intervento di pulizia, non credo le punture mi migliorerebbero la situazione visto che si continua a punture e non cambia praticamente la situazione. Magari potrei spingere l’ortopedico verso l’idea dell’intervento invece di spendere soldi su altre punture. Lei che dice?
Dico che ad essere operati si fa sempre in tempo.
Buongiorno dottore il 3 febbraio sono caduto dalla scala e mi sono fratturato il calcagno frattura scomposta, il medico mi ha riferito che le fratture erano vicine e che era preferibile un gesso contenitivo le articolazioni non hanno subito nessun danno .
Ancora oggi sento dolore sia al tallone che alla caviglia e sono molto preoccupato sulla mia ripresa .
Cosa potrebbe consigliarmi e se fosse preferibile l’operazione.
Grazie
Il trattamento in gesso è corretto per moltissime fratture non articolari. Per il risultato finale bisogna attendere molto tempo oltre i tre mesi.
buongiorno dottore, qualche giorno fa ho riscontrato un gonfiore sulla clavicola destra ma indolore, sono qui per chiederle cosa per lei potrebbe essere.
Grazie e buona giornata